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Visualizzazione dei post da 2021

Scorie - Il 2022 secondo Stiglitz

In un articolo che getta uno sguardo sul 2022, Joseph Stiglitz afferma, tra le altre cose: " Il sistema dei prezzi può offrire una guida affidabile per le decisioni marginali – l'economia ha bisogno di un po' più di questo, un po' meno di quello – ma non va bene per gestire le grandi trasformazioni strutturali come il passaggio dall'agricoltura alla manifattura, dalla manifattura ai servizi e dalla pace alla guerra (o viceversa). Stiamo già incontrando una serie di intoppi, e potrebbero benissimo insorgerne altri. Dobbiamo prepararci a un grande cambiamento nei modelli di produzione e di consumo: più incontri su Zoom ed e-commerce, meno acquisti di persona nei negozi fisici. Potrebbe calare la domanda degli immobili commerciali, e aumentare invece in altri ambiti del settore immobiliare ." Se qualcuno cercasse delle spiegazioni a supporto di quanto appena riportato, non le troverebbe nella restante parte dell'articolo. In sostanza, secondo Stiglitz il sist

Scorie - I nodi del debito arrivano sempre al pettine

Da alcuni mesi a questa parte, la conglomerata cinese Evergrande, attiva soprattutto nel settore immobiliare e con un debito di oltre 300 miliardi di dollari, non ha cassa sufficiente per far fronte regolarmente ai pagamenti degli interessi sul debito stesso. Dopo un paio di pagamenti effettuati allo scadere del periodo di grazia di 30 giorni dalla data prevista nei regolamenti delle singole emissioni (trovando i soldi in modi non del tutto chiari), la società ha di recente sforato anche il periodo di grazia. Nonostante le dichiarazioni del governatore della banca centrale cinese, Yi Gang, secondo il quale " gli interessi di creditori e soci saranno rispettati ", al momento non è chiaro come Evergrande possa far fronte ai futuri pagamenti, soprattutto quando sarà necessario rimborsare il capitale e non solo pagare cedole. Si tratta di un caso da manuale di politiche monetarie e governative (che in Cina sono, di fatto, riconducibili agli stessi decisori) che dapprima favorisco

Scorie - Contrastare i cambiamenti climatici a spese altrui

Laurence Tubiana, francese, è stata ambasciatrice presso la Convenzione Quadro dell'ONU per il cambiamento climatico ed è amministratore delegato della European Climate Foundation. Che il suo orientamento sulle ambizioni europee in tema di contrasto al cambiamento climatico corrisponda a un entusiastico appoggio al piano "Fit for 55" non deve pertanto stupire. A suo parere, il Green deal europeo " è una risposta alle richieste avanzate dagli elettori nelle ultime elezioni europee. Va dato atto alla Commissione di essere riuscita a mobilitare gli esperti legislativi e i tecnocrati in tempi più rapidi di qualsiasi altra istituzione al mondo. E, siccome il Green deal dell'Ue delineerà la politica economica nel mercato unico più grande del mondo, avrà il potenziale di definire delle norme a livello globale, delineando i contorni dell'economia del futuro con impatto zero sull'ambiente ." Che lo abbiano richiesto gli elettori non sarei sicuro. Non mi stupi

Scorie - Quelli che il deficit non è mai abbastanza

In occasione della redaizone della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, il governo ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil del 2021 (dal 4.5% al 6%) e al ribasso quelle su deficit (da 11.8% a 9.4%) e debito pubblico (da 159.8% a 153.5%) in rapporto al Pil. Si tratta pur sempre di deficit e debito significativi, ma la pattuglia dei keynesiani più incalliti ha subito alzato il dito per denunciare la scelta di Draghi e del ministro dell'Economia Daniele Franco di non approfittare della crescita maggiore del previsto per fare più spesa pubblica, ovviamente per investimenti, confermando un deficit all'11.8% del Pil. Per esempio, secondo Gustavo Piga " tutte le statistiche internazionali ci ricordano del nostro ritardo nel rilancio post-Covid: a fronte (recenti stime Ocse) di un mondo che vede una crescita a fine 2022 del 6,8% rispetto al livello del Pil 2019 (pre-Covid), trascinata dalla prorompente ripresa statunitense (+6,5% grazie alle politich

Scorie - Cambiano le poltrone e anche le opinioni

Ha avuto grande risalto la lettera pubblicata sul Financial Times a firma di Emmanuel Macron e Mario Draghi in merito alla riforma delle regole europee sulla finanza pubblica.  Nulla di nuovo e particolarmente originale, per la verità. Né di imprevedibile. La posizione era già stata espressa a più riprese nei mesi scorsi, e in sostanza consiste nel ripetere il mantra di non soffocare la spesa per investimenti (il presunto "debito buono") con il ritorno a regole ritenute errate. Secondo Draghi e Macron: " Abbiamo bisogno di una strategia di crescita per il prossimo decennio, e dobbiamo essere pronti a metterla in pratica attraverso investimenti comuni, regole più adeguate e un migliore coordinamento - non solo durante le crisi ." Fin qui, si tratta più o meno del desiderio della pace nel mondo espresso da una partecipante a un concorso di bellezza. Quanto al debito: " Non c'è dubbio che dobbiamo ridurre i nostri livelli di indebitamento. Ma non possiamo farl

Scorie - Asimmetrie

Come ogni anno, nel rush finale per l'approvazione della legge di bilancio, che di fatto è costituita da un maxi emendamento sul quale il governo pone al parlamento la questione di fiducia, sono innumerevoli i provvedimenti che finanziano con somme più o meno consistenti un numero altrettanto elevato di iniziative per le quali anche il più statalista degli statalisti farebbe fatica a individuare un interesse pubblico. L'interesse è sempre quello di chi ottiene il beneficio e del politico che ha caldeggiato il provvedimento, evidentemente a scopo di consenso elettorale, in una situazione che rende evidente il tentativo (da parte di una ampia maggioranza) di campare alle spalle degli altri. Figuriamoci poi in un periodo in cui il deficit pare non essere un problema (continua a esserlo, in realtà) e, su 32 miliardi di manovra, oltre 23 saranno basati si un eccesso di spesa sulle entrate. Ci sono anche provvedimenti minori, non strettamente legati alla legge di bilancio, che servon

Scorie - Tra falso liberalismo e socialismo partecipativo

Non soni pochi coloro che hanno scritto libri sulle disuguagliaze, soprattutto negli ultimi anni. Che si analizzi il fenomeno guardando alla distribuzione dei redditi o a quella della ricchezza, poco cambia, generalmente, sia con riferimento all'individuazione delle cause, sia a quella dei (presunti) rimedi. Quanto alle cause, è colpa del mercato, del quale si sostiene esserci un eccesso e, al temp stesso, una carenza di regolamentazione. Venendo ai rimedi, quasi invariabilmente si tratta di (ulteirori) virate verso il socialismo. Quando l'autore è dichiaratamente socialista (nelle sue diverse varianti), non deve stupire che la ricetta proposta sia altrettanto socialista. Il problema è che capita di imbattersi in autori definiti "liberali" che poi scrivono cose indistinguibili rispetto a quelle scritte da autori socialisti. Per esempio, l'ultimo libro di Pier Luigi Ciocca ("Ricchi e poveri. Storia della diseguaglianza") contiene un atto d'accusa nei

Scorie - Scenari sempre improbabilistici

Già in passato  mi sono occupato dell'utilizzo di scenari probabilistici in finanza. Personalmente sono sempre stato scettico sull'utilizzo di tali scenari, soprattutto perché si basano su una distribuzione normale dell'andamento delle variabili che determinano il valore teorico dei prodotti, che è comoda da usare, ma che non sempre è attendibile. Sulle "fat tails" e i problemi in generale dell'utilizzo delle distribuzioni normali in finanza ha scritto diffusamente Nassim Taleb, sia in lavori tecnici, sia nei libri che lo hanno reso famoso presso un pubblico più ampio. In uno dei sui consuetu articoli domenicali sul Sole 24 Ore, Marcello Minenna riprende una recente sentenza della Corte di cassazione che estende anche ai contratti con privati i concetti già al centro di una sentenza dello scorso anno su derivati stipulati con enti locali. I contratti sarebbero nulli in assenza delle informazioni sul valore di mercato iniziale (mark-to-market), i costi implicit

Scorie - Anche digitali, restano monete fiat

Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della BCE, è responsabile del progetto dell'euro digitale. Le monete digitale di banche centrali sono le risposte istituzionali alle criptovalute. Le argomentazioni a favore delle versioni digitali delle monete e,esse dalle banche centrali sono di due tipi: da un lato esaltano l'assenza di rischi e di costi (almeno per gli utilizzatori); dall'altro mettono in evidenza tutti i lati negativi delle criptovalute, che sarebbero fonte di rischi di perdita totale, oltre che strumento per la commissione di ogni sorta di reato. Avendo letto molto materiale sul tema, senti di poter affermare che molti studi di fonti istituzionali sono sostanzialmente copiati da altri, essendo impostati allo stesso modo e riportando le stesse argomentazioni. Quando, poi, i sostenitori delle monete emesse dalle banche centrali intervengono a convegni, purtroppo il livello delle argomentazioni tende a scadere nei luoghi (ormai) comuni. Secondo Panetta: "

Scorie - Curb your enthusiasm

A pochi giorni dall'insediamento del nuovo governo tedesco, guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz, a sud delle Alpi è numerosa la schiera di coloro che sperano in una svolta in chiave sudeuropea in merito agli obiettivi di finanza pubblica. In parte ciò sta pure avvenendo, per esempio con l'utilizzo rafforzaro di KFW per finanziare fuori bilancio pubblico degli investimenti a debito. Sul Sole 24 Ore Adriana Cerretelli arriva a parlare di "nuova rivoluzione economica in arrivo sulle ali della riforma del vecchio patto di stabilità", fatta di "mega investimenti nella doppia transizione verde e tecnologica e, parallelamente, spesa pubblica sotto controllo, tassazione stabile, finanze sane e debito pubblico in discesa ." Come no. La botte piena e la moglie ubriaca, parrebbe.  Commenta Cerretelli: " Prima del Covid si sarebbe chiamata finanza creativa o moral hazard, insomma pura apostasia. Ma il virus ha messo a nudo i vizi soffocanti del rigore dogmati

Scorie - Non saranno rose e fiori, disse il bambino prodigio

Accodandosi ad altri Paesi europei, il governo italiano ha deciso che entor il 2035 non potranno più essere immatricolate automobili con motore a combustione interna. Secondo Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, " la scelta di andare verso l'auto elettrica ha sicuramente una conseguenza, già stimata e precisata: oltre la metà della manodopera che attualmente lavora nella filiera dell'automotive, nel motore a combustione, non lavorerà più in quel settore. Questo è un discorso che è giusto porre, senza fare del terrorismo industriale, però c'è, perché la transizione ambientale non è soltanto rosa e fiori ." "Sei davvero un bambino progidio", gli direbbe Mr Wolf. Il problema, tra l'altro, non è solo quello, pure non trascurabile, dell'impatto occupazionale. E' successo in passato con ogni cambio di tecnologia. In quei casi, però, si trattava per lo più di cambiamenti di mercato, mentre la forsennata corsa all'elettrificazi

Scorie - Dalla padella alla brace in nome della governabilità

In uno dei consueti editoriali della domenica sul Sole 24 Ore, Sergio Fabbrini si dedica alla inefficiente democrazia italiana, osservando che, nonostante l'ampia maggioranza che sostiene il governo Draghi, in Parlamento siano stati presentati 6.290 emendamenti alla legge di bilancio per il 2022. Osservazione di per sé pertinente, per quanto sia noto che qualsiasi legge di bilancio è soggetta ad assalti alla diligenza anche da parte delle forze di maggioranza. Figuriamoci quando, come nell'ultimo biennio, in nome della lotta al Covid e sapendo che ci sono circa 200 miliardi da spendere in un quinquennio, le manovre sono in ampio deficit senza che la Commissione europea abbia alcunché da dire. Fabbrini vorrebbe che il governo avesse mano (ancora) più libera, evidentemente. Scrive infatti: " Analizzando le conseguenze della pandemia nei vari Paesi, Frank Fukuyama ha mostrato come esse siano state contenute là dove i governi hanno governato, mentre sono state drammatiche là d

Scorie - Se bastasse cambiare i colori...

La BCE ha costituito un gruppo di esperti che dovrà raccogliere prresso i cittadini dell'Eurozona idee per ridisegnare le banconote dell'euro. Come sempre in questi casi, la banca centrale di ogni Paese dell'Area ha indicato un esperto, nominato poi dalla BCE.  Come riporta Isabella Bufacchi sul Sole 24 Ore, si tratta di " specialisti di diverse discipline, dalla storia alle scienze naturali e sociali, dalle arti visive alla tecnologia ." Secondo Christine Lagarde, presidente della BCE, la nuova veste grafica delle banconote dovrà far sì che " tutti i cittadini europei di tutte le età e provenienze vi si possano riconoscere ". Le nuove banconote saranno emesse a partire dal 2024. Pare di capire, quindi, che per la banca centrale, dopo anni di perdita di potere d'acquisto nei confronti prima degli asset finanziari e delle materie prime, poi anche dei beni di consumo, il problema dell'euro sia nel design. Dubito che basterà cambiare l'aspetto e

Scorie - L'exit tax

Qualche settimana fa Royal Dutch Shell ha annunciato l'intenzione di modificare la denominazione sociale in "Shell" e, soprattutto, di trasferire la sede fiscale dall'Olanda all'Inghilterra. L'anno scorso era stata Unilever a trasferirsi oltre Manica. Non poteva mancare la reazione di quei partiti, tipicamente di sinistra, che vedono nell'utilizzo del randello fiscale il modo migliore per indurre individui e imprese a fare ciò che loro ritengono opportuno. E così un deputato del partito dei verdi ha proposto la fulminea introduzione di una sorta di exit tax, raccogliendo subito il consenso dei laburisti. Una mossa che potrebbe peraltro rivelarsi un boomerang, dato che finora l'Olanda aveva un fisco che, al contrario, attraeva società da altri Paesi. Ma i socialisti di ogni dove evidentemente ritengono che tutto debba appartenere allo Stato se non quanto chi governa pro tempore decida di lasciare a individui e imprese. Non mi stupirei se una idea del ge

Scorie - Rinascita inclusiva, dalla padella alla brace

Lanciando un'iniziativa di quattro settimane dedicate all'inclusione (tema molto politically correct), il Comitato Global Inclusion - Art. 3 invita le imprese a sottoscrivere uno "statuto della rinascita inclusiva". Non starò qui a soffermarmi in generale sull'inclusione e la promozione della "diversity" (altro tema caro ai più politically correct), che, soprattutto per quanto riguarda le idee, è spesso predicata ma non praticata. Mi soffermerei invece su uno dei 15 principi dello statuto, il numero 9:  " I problemi globali non possono essere risolti dagli stati nazionali. L'attuale pandemia ne è un esempio. Come pure per la tutela dell'ambiente, la regolazione della finanza, del lavoro, della sicurezza serve affidare agli organismi sovranazionali esistenti poteri effettivi per affrontare le sfide globali ." Non è che gli organismi sovranazionali finora non abbiano avuto alcun ruolo. E si può dubitare dei risultati raggiunti. Per di più

Scorie - 同じの多く

Dopo tre decenni di politiche fiscali e monetarie espansive che hanno prodotto sostanzialmente 5 yen di debito pubblico per ogni yen di Pil, cosa ha pensato di fare il governo giapponese per "sostenere" l'economia? More of the same, ossia una manovra espansiva pe rl'equivalente di 490 miliardi di dollari, pari a circa 10 punti di Pil.  Secondo il primo ministro Fumio Kishida, la manovra " ha un contenuto e una dimensione più che sufficienti per dare sicurezza e fiducia alle persone ". Obiettivo del governo pare essere un nuovo modelo di capitalismo attento alla redistribuzione della ricchezza, pensando prima a " rivitalizzare l'economia, poi pensare alla situazione di bilancio ." Si tratta dell'ennesima dimostrazione di quanto sia sempre attuale l'intuizione di Ludwig von Mises secondo cui ogni intervento ne richiama di successivi. La manovra conferma anche la perseveranza nel ripetere, con poche variazioni, lo stesso copione che ha por

Scorie - La guerra turca sarà persa

Ho già avuto modo di commentare la variante turca della teoria neofisheriana fortemente propugnata da Erdogan e applicata dai governatori pro tempore della banca centrale, pena rimozione dall'incarico, che comunque arriva lo stesso, dato che, evidentemente, nessuno riesce a essere abbastanza zelante. La lira turca, come prevedibile, continua a indebolirsi a ogni ribasso dei tassi da parte della banca centrale. Da inizio anno si è svalutata del 44% contro il dollaro. L'inflazione non accenna a diminuire, contrariamente alle attese di Erdogan. Il quale ha detto, ritenendo che la lira si indebolisca per una sorta di congiura, ha detto: " Non appena faremo uscire il nostro paese da così tante trappole e sventure, con l'aiuto di Allah e il sostegno del nostro popolo, emergeremo vittoriosi da questa guerra economica di indipendenza ." Erdogan spera nel magico potere delle esportazioni, dimenticando che la Turchia è anche importatrice. Come in tutte le manipolazioni mone

Scorie - Linee guida per dementi politicamente corretti

Correva l'anno 2004 quando Leonardo Facco pubblicava "Vietato parlare", di Giorgio Bianco. Sottotitolo: "Il politicamente corretto come minaccia per la libertà". Oltre tre lustri dopo, quello che già allora era un vizio, per lo più sinistrorso, che ammorbava la quotidianità, non ha fatto che peggiorare. Ecco quindi le linee guida emanate dalla Commissione europea. Trentadue pagine di indicazioni dal titolo "Guidelines for Inclusive Communication". Il fatto è che, a forza di ergersi a paladini della diversità e della non discriminazione, questi signori finiscono per attribuire a se stessi il ruolo di giudici di cosa sia corretto dire e cosa no. Una presunzione che una volta mi limitavo a considerare ridicola, ma che ormai trovo nauseabonda. Alle prevedibili reazioni dei partiti non di sinistra (quelli di sinistra, votati anche da molti preti, non hanno avuto nulla da dire), ha ribatutto la commissaria maltese per l'Uguaglianza, Helena Dalli, secondo

Scorie - Il consumo di tasse logora chi non ce l'ha?

Dopo aver attraversato gran parte delle linee rosse che avevano tracciato quando esordirono, per bocca del fondatore, inveendo contro tutti i partiti politici, dalle parti del M5S pare stia per cadere anche il tabù del finanziamento pubblico. L'attività politica costa, e se capita di perdere molti pezzi per strada, un po' per esodi volontari, ma anche per epurazioni avvenute durante la legislatura, l'autofinanziamento diventa insufficiente. A maggior ragione se non tutti si autotassano mensilmente come prevederebbe la regolamentazione del movimento. Per di più, le prospettive non appaiono rosee, se si considera il calo del consenso e la riduzione del numero dei parlamentari, che dovrebbero decimare la rappresentanza di eletti nella prossima legislatura. Non a caso, tra i pezzi che contano c'è chi ammette a denti stretti: " con il taglio del numero dei parlamentari ci siamo suicidati ." Non stupisce che a sollevare il problema sia stato il tesoriere, che ha evi

Scorie - La (non) soluzione italiana

In un articolo dedicato al Monte dei Paschi di Siena all'indomani del fallimento della trattativa tra Tesoro e Unicredit per l'acquisizione del Monte da parte di quest'ultima, Ignazio Angeloni scrive: " La notizia che il ministero dell'Economia aveva abbandonato il negoziato sulla cessione della propria quota in Mps a UniCredit è stata accolta dai principali osservatori con serenità, quasi con sollievo. Lo Stato italiano – questa la reazione prevalente – ha avuto il coraggio di respingere le condizioni imposte dall'acquirente e potrà ora dedicarsi con calma, una volta ottenuto un allungamento del termine dalla Commissione europea, a individuare una nuova soluzione a condizioni di mercato. Questa reazione lascia aperte due domande. La prima, che in verità andrebbe rivolta proprio alla Commissione, è : quali sono le condizioni di mercato, se non quelle offerte dall'unico acquirente che il mercato stesso ha ritenuto di esprimere? La seconda si riassume in due

Scorie - La flessibilità qualcuno la deve pagare

Nell'eterno dibattito sulle pensioni pubbliche, ciò di cui non vi è carenza di offerta in Italia sono le proposte che non hanno sostenibilità finanziaria. Di recente Paolo Ricotti, Presidente nazionale del Patronato Acli, ha detto la sua in merito al dopo quota 100, che cesserà a fine 2021. Dopo aver commentato i dati di adesione a quota 100, inferiori alle attese formulate quando il provvedimento fu introdotto, Ricotti pone le consuete domande: " perché oggi non si può scegliere di andare liberamente in pensione? Se un soggetto vuole utilizzare il proprio montante contributivo, anticipatamente, pure a costo di un importo pensionistico più basso, perché non può farlo? " Ed ecco la sua risposta: " È chiaro che bisognerà bilanciare sull'assegno mensile, che diminuirà in proporzione all'anticipo pensionistico, ma credo che sia giunto il momento di cambiare prospettiva, ecco perché come Patronato Acli proponiamo, per riformare la previdenza italiana, alcuni cardi

Scorie - La stratega delle banche pubbliche

Non è un mistero che i parlamentari del M5S siano favorevoli al mantenimento del controllo del Monte dei Paschi di Siena da parte del Tesoro. Intervistata dal Sole 24 Ore, Carla Ruocco, presidente della commissione d'inchiesta sulle banche, ripropone di utilizzare MPS per costituire un polo bancario per il Sud. Proposta che avrebbe serie probabilità di comportare sanguionose conseguenze per i pagatori di tasse, qualora concretizzata. In merito al fallimento della trattativa per la cessione del controllo a Unicredit e al confronto con la Commissione europea per ottenere una proroga ai termini della privatizzazione, attualmente fissati in fine 2021, Ruocco ha detto: " Penso che il fallimento della trattativa dovrebbe, invece, agevolarlo. Con tutti i limiti del caso, il Mef aveva cercato di dare seguito all'impegno preso nel 2017, ossia di dismettere la partecipazione attraverso un'operazione di mercato. Occorrerebbe peraltro sottolineare alla Commissione Ue che la presen

Scorie - Crescenti prove di comportamenti dannosi per i consumatori

Nei giorni scorsi aveva stigmatizzato i produttori di petrolio, rei, a suo parere, di essere responsabili per il rincaro della benzina alla pompa.  Ora Joe Biden ha chiesto alle autorità federali antitrust della Ftc di aprire un'inchiesta sul caro-benzina negli Stati Uniti, perché il presidente ritiene che potrebbero aver messo in pratica comportamenti illegali, sempre ocn riferimento al caro benzina. Secondo Biden ci sarebbero " crescenti prove di comportamenti dannosi per i consumatori ", perché nell'ultimo mese i prezzi alla pompa sono aumentati del 3%, mentre il prezzo della benzina "unfinished" è diminuito del 5%. Peccato che, stando ad analisti indipendenti ed esperti della questione, non si tratterebbe di andamenti particolarmente anomali.  Resta il fatto che l'inflazione dei prezzi al conmsumo è ai massimi da 30 anni e che le politiche fiscali di Biden, unite a quelle monetarie della Fed, non sono affatto estranee a questo esito. Diversi economis

Scorie - Quale riforma fiscale è "giusta"?

Inserire sostenibilità ed ESG in qualsiasi cosa di cui si parli è oggi irrinunciabile per chiunque voglia essere preso sul serio e non discostarsi dal mainstream. E così ecco che l'argomento della riforma fiscale non poteva essere affrontato senza un riferimento a questi mantra. Per esempio, Paola Coppola sul Sole 24 Ore auspica " più spazio di progettualità di leve fiscali legate al binomio fiscalità e ambiente/sostenibilità (articolo 191 Tfue) con i tributi ambientali, con i quali contribuire alla tanto attesa transizione ecologica, per disincentivare pratiche scorrette e agevolare o premiare le best practices poste in essere a protezione e potenziamento delle condizioni di vita di cittadini, del clima, delle energie rinnovabili ." Cosa che peraltro già avviene, se si considerano i generosi incentivi alle riqualifizazioni energetiche o all'acquisto di veicoli ibridi o elettrici. Devo dire, però che il passaggio più interessante mi è parso questo: " Nell'ott

Scorie - Il liberalismo che non serve all'Italia

Su Domenica del Sole del 7 novembre Mario Ricciardi recensisce un libro di Michele Salvati e Norberto Dilmore (pseudonimo di un economista) dal titolo "Liberalismo inclusivo. Un futuro possibile per il nostro angolo di mondo". L'articolo ha invece per titolo "Il liberalismo che serve all'Italia". Ricciardi loda il libro perché, a suo dire, " solo da un ripensamento critico, infatti, può venire un rilancio dell'iniziativa politica liberale in questo Paese ." Perché vi sia un rilancio, è necessario che vi sia stata in passato una fase in cui il liberalismo ha avuto voce in capitolo. Circostanza che non si è verificata, anche volendo usare una definizione di liberalismo molto distante da quella "autentica", dato che già un secolo fa Ludvig von Mises riteneva che il significato del termine fosse stato stravolto. Se, poi, deve ritenersi "liberale" Salvati, la cui militanza politica è sempre stata a sinistra (PDS) anche quando esi

Scorie - Sacche di esuberanza

Dopo aver inondato i mercati di denaro creato dal nulla per anni, aumentando significativamente la dose in tempo di Covid, la BCE, nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria, manifesta " preoccupazioni legate, in particolare, a sacche di esuberanza nei mercati ". E' un po' come un piromane che, dopo aver acceso il fuoco e averlo alimentato con abbondante innaffiatura a base di benzina, si preoccupi per il divampare delle fiamme. Ci sarebbe da ridere se, purtroppo, l'eventuale riduzione del flusso di liquidità fresca di stampa non facesse emergere la fragilità alla base dei rialzi dei prezzi degli ultimi anni e lo scoppio di una bolla non avesse conseguenze dolorose anche per molte persone che non hanno alcuna responsabilità nella formazione delle stesse. Come sempre, peraltro, il massimo a cui si spinge la retorica di una banca centrale è il riferimento a "sacche di esuberanza". Per essere sacche sembrano belle capienti.

Scorie - Pompare

La forte crescita dei prezzi di molte materie prime negli ultimi mesi hanno iniziato ad avere un impatto non banale sulle tasche dei consumatori, i quali dubito traggano particolare sollievo nel sentire il nuovo mantra delle banche centrali sull'inflazione "temporanea". Perché temporaneo può essere il tasso di crescita dei prezzi rispetto al periodo precedente, ma non il livello generale, che potrebbe rendere tutt'altro che temporanea la perdita di potere d'acquisto. Spesso, poi, si erge a paladino dei consumatori che porta responsabilità non irrisorie per quanto sta accadendo. Per esempio, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha lanciato strali contro i Paesi produttori di petrolio aderenti all'OPEC+, perché sarebbero restii ad aumentare l'offerta. Secondo Biden, " non è giusto che l'Arabia Saudita, la Russia e altri produttori non estraggano più petrolio, in modo che la gente possa comprarsi la benzina per andare al lavoro ." Aggiung

Scorie - Quali falsari?

Da alcuni anno Paolo Savona, presidente della Consob, auspica una regolamentazione che di fatto metta al bando le criptovlaute. A suo parere le monete digitali devono essere emesse e regolamentate dalle banche centrali. Savona utilizza spesso argomentazioni non perfettamente chiare, che a prima vista possono talvolta sembrare supercazzole tali da competere con quelle del conte Mascetti. Per esempio, in una sua recente intervista sul tema, riferendosi alla proliferazione delle criptovalute, ha affermato che le " piattaforme di trasformazione... stanno usando le criptocurrency per fare i contratti derivati come collateral cioè un qualcosa che non esiste e che diventa garanzia di qualcosa che esiste o non esiste se il collateral si fa sulle criptovlaute. Capisco che sia un meccanismo complesso, ma è importante considerare che il mercato è sempre intelligentissimo e capace di sfruttare la situazione ." A ma pare una farneticazione, ma potrei avere dei limiti nel capire. Le cripto

Scorie - Cosa sarebbe dunque l'azzardo morale?

Intervistato da Bloomberg, Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia e membro del Comsiglio Direttivo della BCE, ha affermato: " Indipendentemente dal contesto della pandemia di Covid, non possiamo escludere che in futuro possano ripresentarsi condizioni di stress ingiustificate in specifici segmenti di mercato che impediscano una trasmissione completa e regolare della nostra politica monetaria. Abbiamo dimostrato con il PEPP la nostra capacità di affrontare con serietà circostanze così specifiche, senza creare azzardo morale. A tale proposito, la semplice esistenza di questa flessibilità potenziale e contingente avrebbe un effetto autostabilizzante ." Non mi aspetto che un banchiere centrale faccia affermazioni diverse, ma un minimo di pudore sarebbe doveroso, a mio parere. Come si fa a sostenere che i provvedimenti di allentamento quantitativo, prima e duranre la pandemia, non abbiano generato azzardo morale? L'azzardo morale è duplice, sia dal lat

Scorie - Il mito dell'indipendenza della Fed

Come già in passato, Paul Krugman ha proposto di risolvere il problema del crescente debito pubblico statunitense mediante il conio di una moneta da 1.000 miliardi di dollari da parte del Tesoro. Alla richiesta di un parere su tale proposta, il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha risposto: " Sono assolutamente contraria e non credo che la proposta vada considerata seriamente, per me è più uno scherzo che altro. Piuttosto, è necessario dimostrare che l'America è in grado di onorare i propri debiti. Creare una moneta ad hoc è come chiedere alla Federal Reserve di stampare soldi per coprire il debito. Questo, oltre a inflazionare la politica fiscale, minerebbe l'indipendenza della Fed anìziché dimostrare l'affidabvilità dell'amministrazione Usa ." Quanto alla prima parte della risposta, concordo che la proposta di Krugman non vada considerata seriamente, come peraltro gran parte di ciò che dice e scrive. Dubito, però, che si tratti di uno scherzo, a giudicare

Scorie - Oltre al danno c'è sempre anche la beffa

La tassazione rappresenta una violazione del principio di non aggressione da parte del soggetto tassatore nei confornti del tassato. Affidare allo stesso legislatore che definisce la normativa fiscale anche la "tutela" dei diritti del contribuente è quindi come nominare Nerone a capo dei vigili del fuoco di Roma. Eppure è quanto avvenuto una ventina di anni fa con la legge 27 luglio 2000, numero 212, meglio nota come Statuto dei diritti del contribuente. Lo scopo dichiarato era quello di porre dei limiti alle pratiche con cui il fisco, nel pretendere denaro dai pagatori di tasse, rendeva la vita di costoro particolarmente dura per adempiere a tali prestazioni. Tra tutte, la pratica che si voleva eliminare era quella di introdurre provvedimenti (ovviamente negativi per il pagatore di tasse) con efficacia retroattiva. Una usanza piuttosto diffusa in Italia, il che ha contribuito a limitare gli investimenti domestici e a tenere alla larga gli investitori stranieri dal Paese, se

Scorie - (Im)perizia

Alitalia in amministrazione straordinaria aveva messo in vendita il marchio per non meno di 290 milioni. Alla fine l'ha venduto alla newco ITA per 90 milioni, ocnstatato il disinteresse delle altre compagnie. Effettivamente si tratta del marchio di una società reduce da decenni di perdite pressoché ininterrotte e fallimenti ricorrenti. Il buonsenso induce a ritenere che sia normale che non ci sia la fila per aggiudicarselo. A ITA il marchio Alitalia interessava se non altro per non dover cambiare fin dall'inizio le divise del personale e l'allestimento degli aerei. Il valore teorico di 290 milioni derivava da una perizia richiesta dai commissari straordinari di Alitalia. Per evitare di essere accusati poi di avere svenduto il marchio, gli stessi commissari hanno chiesto una revisione della perizia, che alla fine ha reso "corretto" il prezzo della transazione. Gianni Dragoni, "alitaliologo" del Sole 24 Ore, ha rivolto alcune domande in merito al perito, o