Scorie - Curb your enthusiasm

A pochi giorni dall'insediamento del nuovo governo tedesco, guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz, a sud delle Alpi è numerosa la schiera di coloro che sperano in una svolta in chiave sudeuropea in merito agli obiettivi di finanza pubblica.

In parte ciò sta pure avvenendo, per esempio con l'utilizzo rafforzaro di KFW per finanziare fuori bilancio pubblico degli investimenti a debito.

Sul Sole 24 Ore Adriana Cerretelli arriva a parlare di "nuova rivoluzione economica in arrivo sulle ali della riforma del vecchio patto di stabilità", fatta di "mega investimenti nella doppia transizione verde e tecnologica e, parallelamente, spesa pubblica sotto controllo, tassazione stabile, finanze sane e debito pubblico in discesa."

Come no. La botte piena e la moglie ubriaca, parrebbe. 

Commenta Cerretelli:

"Prima del Covid si sarebbe chiamata finanza creativa o moral hazard, insomma pura apostasia. Ma il virus ha messo a nudo i vizi soffocanti del rigore dogmatico e fatto riscoprire le virtù della resilienza. La ridefinizione in corso degli equilibri economici mondiali e il cambio della guardia a Berlino hanno fatto il resto. E così in Europa è crollato anche il muro dell'eterna incomunicabilità culturale Nord-Sud."

Non so come andranno le cose, ma il virus non ha cambiato la realtà. E la realtà non può cambiare per volere politico. Anche se le ipotesi di manovra che circolano in Germania ricordano quelle finanziariamente cialtronesche con cui diversi governi (sud)europei hanno cercato di aggirare le regole (e la realtà).

Aggiunge Cerretelli:

"Manovre impossibili ai tempi di Wolfgang Schäuble, il suo predecessore alle Finanze. Ma Scholz, che vi approdò nel 2018 con una schiera di economisti di cultura più anglosassone che tedesca, è già stato insieme all'allora collega francese Bruno Le Maire, l'autore-ombra del Fondo Ue per la Ripresa da 750 miliardi, finanziato con debito comune. Ora è il turno della seconda grande rivoluzione europea. Per rendere stabile e duratura la crescita va cambiato il modello di sviluppo. Con una colossale iniezione di fondi pubblici e privati. Per materializzarsi hanno prima di tutto bisogno di una vera Unione bancaria Ue e di un mercato unico dei capitali che non c'è."

Temo che, passata la sbornia iniziale, finirà per essere duratura la crescita del debito, che qualcuno mediante tasse esplicite o implicite (inflazione) prima o poi dovrà pagare.

Non sarei neppure così sicuro che i governi tedeschi, per quanto infarciti di socialdemocratici e verdi, siano orientati a lanciare il festival della spesa in deficit senza limiti. Ancora una volta potrebbero andare deluse le aspettative dei moltiplicatori di pani e pesci nostrani.



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