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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

Scorie - Pompe di calore spompate

Pare sia in corso lo sgonfiamento di una sorta di bolla sulle pompe di calore a livello europeo, il che avrebbe indotto diverse imprese del settore a ridurre la manodopera e la produzione. Così come in altri ambiti della cosiddetta transizione green, anche in questo caso i consumatori dimostrano di essere molto sensibili agli incentivi, il che significa due cose: in primo luogo, che la domanda non è genuina; in secondo luogo, che i sussidi sono a carico dei pagatori di tasse presenti e/o futuri. Riflette mestamente Chris Bryant, una delle firme ecologiste di Bloomberg Opinion:  " E' scioccante che gli sviluppatori di apparecchiature a basse emissioni debbano ridimensionare la produzione nel mezzo di un peggioramento della crisi climatica, e questo rappresenta un altro momento preoccupante della transizione energetica, che deve già far fronte a un calo della domanda di auto elettriche e alle difficoltà del settore eolico ." Dopodiché invoca da parte dei governi una modific

Scorie - La lunga gestazione del passaporto

Mentre il presidente della Repubblica ci teneva a far sapere di aver telefonicamente tirato le orecchie al ministro dell'Interno per via delle manganellate inferte dai poliziotti a studenti manifestanti per la Palestina, il Sole 24Ore dedicava (a mio parere meritoriamente) un paio di pagine a uno dei diversi segnali del fatto che l'Italia è un Paese in via di sottosviluppo: i tempi biblici necessari per l'emissione o il rinnovo del passaporto. Un documento che in altri Paesi europei è ottenibile mediante procedimenti molto più snelli, spesso in tutto o in gran parte online, tra l'altro a costi inferiori ai 116 euro che servono a un cittadino italiano (e meno male che qualche anno fa è stata abolita l'imposta di bollo annuale, a onor del vero evasa dai più, ma altro balzello allucinante). Il ministro Piantedosi cerca di difendere il poco difendibile, ricordando che il sistema di pagamento, che obbliga il richiedente a pagare 42,5 euro presso gli uffici postali e ulte

Scorie - La sovranità del consumatore non è quella dei sovranisti

Una delle cose più demenziali del governo in carica credo sia la denominazione assegnata al ministero delle Risorse agricole, arricchita con "la sovranità alimentare". Una cosa ben peggiore, a mio parere, del far fermare un treno per far scendere il ministro, che pure è stato un episodio discutibile. Come è noto, il governo ha vietato la produzione e commercializzazione della carne sintetica, ma quella norma prevede anche la messa al bando di denominazioni che facciano riferimento alla carne per prodotti che sono a base vegetale (il cosiddetto "meat sounding"). Secondo il ministro Lollobrigida, " non si comprende fino in fondo perché chi non vuole mangiare carne, pretenda di chiamare carne ciò che carne non è, traendo in inganno i consumatori meno avveduti. " Evidentemente prevale l'idea, ampiamente diffusa da chi chiede il voto a prescindere dall'etichetta (per restare in tema) con cui si presenta, che le persone siano incapaci di intendere e di v

Scorie - Una difesa malriuscita della Bidenomics

Gli economisti americani con chiare simpatie democratiche faticano ad accettare il fatto che i loro concittadini non siano ampiamente entusiasti dei risultati della cosiddetta Bidenomics. Il caposcuola è indubbiamente Paul Krugman, che generalmente si esercita in un esercizio di cherry picking sui dati accompagnato da accuse di mancata obiettività a coloro che, per l'appunto, non ritengono che tutto vada a gonfie vele. Questi signori mi fanno venire in mente quei comunisti che, di fronte ai fallimenti (non solo economici) dei presunti paradisi del socialismo reale, reagivano dicendo che non si trattava di vero comunismo. Da ultimo mi sono imbattuto in una difesa a spada tratta della BIdenomics da parte di Claudia Sahm, economista con un passato alla Federal Reserve, che ritiene che i rappresentanti dell'amministrazione Biden, a partire dalla segretaria al Tesoro Janet Yellen, "vendano" male e in modo troppo parziale i risultati raggiunti. A suo parere, " la Biden

Scorie - Cosa reprimere

La fiammata dei prezzi al consumo che sta faticosamente rientrando (attenzione: diminuisce la velocità di crescita, ma i prezzi mediamente continuano ad aumentare) ha indotto Joe Biden e altri esponenti del partito democratico statunitense a inveire contro l'avidità delle imprese, che sarebbero le vere responsabili dell'accaduto. Di recente hanno stigmatizzato la srinkflation, ossia il mantenimento dei prezzi allo stesso livello diminuendo la quantità di prodotto in una confezione, e la skimpflation, ossia il peggioramento del mix di ingredienti a parità di prodotto venduto a un determinato prezzo. La senatrice Elizabeth Warren, ha cinguettato: " Meno Doritos nella tua borsa. Meno Oreo nella tua confezione. Meno carta igienica nel rotolo. Non lo stai immaginando: le grandi aziende ti stanno davvero facendo pagare la stessa cifra (a volte di più) per meno. Si chiama "shrinkflation" e dobbiamo reprimerla ." Non ho idea di quale siano le conoscenze di base dell

Scorie - Che differenza c'è, in sostanza, tra politica industriale e clientelare?

Alla fine arriverà l'amministrazione straordinaria anche per Acciaierie d'Italia, ossia l'ex Ilva. La situazione sarà quindi di una società operativa in amministrazione straordinaria, affittuaria di impianti dell'Ilva in amministrazione straordinaria a sua volta dal 2015. Il Governo ha già accordato un "prestito ponte" di 320 milioni. Che con elevate probabilità non torneranno mai indietro, come dimostrano i vari prestiti ponte ad Alitalia. Le intenzioni del Governo sono di trovare quanto prima un (nuovo) investitore, al posto di Arcelor Mittal, per riportare l'azienda in bonis.  Commentando la cronaca sul Sole 24 Ore, Paolo Bricco scrive: " Non esiste alcun dogma sulla natura pubblica o privata dell'impresa. E, nella natura anfibia del nostro capitalismo in cui pubblico e privato si sono costantemente mescolati, hanno fatto entrambi molto bene o molto male. Il punto è la rapidità di esecuzione su due fronti: il fronte tecno-industriale e il front

Scorie - Il vero lato preoccupante delle elezioni USA

Nel lungo percorso di avvicinamento alle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo novembre, gran parte del dibattito sui mezzi di informazione sulle due sponde dell'Atlantico riguardano le caratteristiche personali dei due probabili contendenti, ossia l'uscente Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump. Il primo non più tanto lucido (per usare un generoso eufemismo); il secondo convinto di essere un grande negoziatore (meglio non chiedere un parere ai tanti creditori che non ha pagato regolarmente nella sua carriera da immobiliarista), alle prese con diverse beghe giudiziarie e abituato a cambiare idea con una certa facilità. Molta meno attenzione è dedicata al continuo deterioramento del bilancio federale, che purtroppo credo continuerà a prescindere dal vincitore. Nel caso vincesse Biden, continuerebbe ad applicare una versione di keynesismo non troppo dissimile da quello italiano in stile anni Ottanta del secolo scorso, fatto di aumenti di spesa e qua e là inaspri

Scorie - (Ri)educazione a passo d'uomo (e a suon di multe)

Un ciclista ben allenato può viaggiare a velocità superiori a 30km orari anche per lunghi tratti. E non mi sto riferendo a tratti in discesa, dove per mantenere quella velocità occorre frenare. Ciò nondimeno, i fautori delle "zone 30", come per esempio l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, continuano a ripetere fino allo sfinimento che " servono a cambiare i comportamenti, non a fare cassa ". Più o meno lo stesso mantra ripetuto dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, Mr. Trenta per antonomasia. Uno signore che crede, probabilmente, di essere sindaco di Zermatt e non di Bologna.  Non manca poi l'osservazione che, dove sono introdotti limiti bassi e autovelox come funghi, si dimezza il numero di incidenti. Suppongo che se il limite fosse posto a 10km orari gli incidenti potrebbero scendere ulteriormente. Ci sono però alcune cose che non convincono, almeno per quanto mi riguarda. Per esempio, e lo dico senza mettere in discussione i nu

Scorie - Un po' di pudore no?

L'Italia, non da oggi, non è un Paese per chi vorrebbe vedere accadere qualcosa non dico di libertario, ma per lo meno timidamente liberale. Capita invece di leggere o ascoltare dichiarazioni che lasciano trasparire una totale assenza di senso del pudore da parte degli autori. Si prenda, per esempio, Stefano Patuanelli, uno dei (non molti peraltro) parlamentari del M5S che non lotta contro il congiuntivo. Questo signore nella precedente legislatura è stato ministro dello Sviluppo economico nel governo Conte II e ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali nel governo Draghi. Se c'è una cosa difficilmente contestabile è che il superbonus 110%, ma anche gli altri bonus con detrazioni fino al 90% hanno scassato ulteriormente i conti pubblici, con un costo che ormai supera i 130 miliardi. Una eredità avvelenata che inevitabilmente restringe lo spazio di manovra per chiunque governi ora e nei prossimi anni. Eppure il M5S rivendica ancora oggi quel provvedimento, che cer

Scorie - Il libro degli incubi della Cisl

Secondo il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è necessario " far crescere i salari e le pensioni falcidiati da anni di inflazione che ha fatto impennare prezzi e tariffe, rinnovando tutti i contratti, sostenere lo sviluppo, in tutte le aree del Paese ma soprattutto nel Sud, con maggiori investimenti pubblici e privati, redistribuire in maniera più equa la ricchezza, innovazione, qualità dei servizi. " Posto che gli investimenti privati non possono essere stabiliti per decreto, per quanto riguarda quelli pubblici, ammesso che se ne condivida la necessità (e io non sono favorevole allo Stato investitore), servono soldi. Così come ogni redistribuzione richiede in primo luogo che ciò che si intende redistribuire sia prodotto. Sbarra sostiene anche la necessità di " abbassare le tasse ma conservando la progressività del prelievo. " Oltre a " costruire una pensione di garanzia per i giovani " e, più in generale sul tema pensioni, " introdurre for

Scorie - I keynesiani all'amatriciana alzano la voce

Gli inviti un po' sguaiati alla BCE affinché abbassi i tassi di interesse provenienti da esponenti di governo e parlamento (tanto dalla maggioranza quanto dall'opposizione) si stanno intensificando, soprattutto da quando a favore di una svolta in tal senso si è espresso il governatore della Banca d'Italia. Inviti che, tra l'altro, giungono anche da industriali e banchieri. In realtà Panetta non ha detto che andrebbero tagliati proprio domattina, ma tant'è. Ecco quindi che Antonio Tajani, ministro degli Esteri ma anche capo pro tempore di Forza Italia dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, afferma che " i tassi di interesse devono assolutamente essere abbassati dalla Bce. Tassi altri rischiano di creare solo problemi all'economia reale. Abbiamo accolto positivamente le parole di Panetta e del presidente nell'Abi, che vanno nella direzione da sempre auspicata da Forza Italia. Era sbagliato alzarli, ora bisogna fare in fretta per abbassarli. " Quindi

Scorie - Lunga vita alla Pandina

L'automobile più venduta in Italia è la Fiat Panda. Tra gli altri modelli che fanno registrare grandi numeri la Dacia Sandero. Si tratta di vetture ancora acquistabili per 10mila euro o poco più, a maggior se si beneficia di incentivi alla rottamazione. Il che la dice lunga sul budget dell'italiano medio quando deve comprare una macchina. Presto la Panda sarà ridenominata Pandina, perché con il nome Panda sarà commercializzata una versione solo elettrica. La quale, però, uscira a un prezzo di partenza attorno ai 23mila euro, ossia il doppio della versione con motore endotermico. Solitamente chi acquista un'auto elettrica deve poi mettere in conto alcuni problemi, tra cui i tempi di ricarica, i maggiori consumi di freni e pneumatici (per via del maggior peso), nonché la maggior perdita di valore residuo a parità di anni trascorsi. Gli entusiasti dicono, però, che si spende molto meno di manutenzione, oltre ovviamente a poter sfoggiare virtù ambientaliste. Ma anche supponendo

Scorie - I lettori non sono deficienti

Ogni volta che una categoria cerca di difendere i propri interessi tira in ballo l'interesse generale, quello del consumatore, del lettore o quant'altro. Una battaglia di lunga data degli editori di giornali riguarda l'obbligo di pubblicazione di determinati documenti sui quotidiani. Obblighi che si tramutano in ricavi in un contesto in cui, da anni, le copie cartacee sono sempre meno vendute. Si tratti delle comunicazioni degli emittenti di strumenti finanziari o dei bandi di gara, è sempre l'interesse dei cittadini/lettori a essere tirato in ballo per perpetuare un obbligo abbastanza anacronistico. Secondo la FIEG, la mancata pubblicazione obbligatoria dei bandi degli appalti sui giornali equivarrebbe a " impedire ai cittadini la possibilità di controllo sull'utilizzo delle risorse pubbliche. Qualora il Governo e le forze politiche non dessero seguito nelle prossime ore alla proposta di diversi parlamentari di Fratelli d'Italia e di Forza Italia di prorog

Scorie - Non è lo Stato paternalista la soluzione

Ho iniziato tanti anni fa a commentare articoli o affermazioni che non condividevo e il materiale è sempre stato sovrabbondante. Questo capita quando si hanno idee minoritarie, come nel caso dei libertari, soprattutto se si trova interessante leggere o ascoltare chi la pensa diversamente. Con alcuni autori vado a colpo sicuro, nel senso che so già a priori che la probabilità di trovare argomenti che non condivido è molto prossima al cento per cento. Per esempio economisti keynesiani o, peggio ancora, sostenitori della MMT. Oppure i cantori dell'ambientalismo talebano. Con altri mi capita anche di trovare alcune cose condivisibili. Per esempio non sempre mi trovo in totale disaccordo con Adrian Wooldridge, uno dei certamente meno sinistrorsi che scrivono su Bloomberg Opinion. Tuttavia da ultimo Woldridge ha scritto un articolo, riferito al Regno Unito, in cui giustifica, fino a elogiarlo, lo Stato balia, o paternalista che dir si voglia. Quello, cioè, che impone determinati comprtam

Scorie - Si accorgono adesso della dipendenza dalla Cina?

Secondo Roberta Metsola, nell'ambito della transizione green il " punto fondamentale è che non dovremmo essere costretti a finanziare regimi autocratici. Quelli che fanno piovere bombe su civili innocenti. Quelli che ignorano il sistema basato sulle regole che abbiamo faticosamente creato. Per essere più specifici, nel definire e comporre il portafoglio di paesi di cui avremo bisogno per affrontare e superare la crisi energetica che viviamo, guardando ad un futuro di progressiva autonomia produttiva, dobbiamo, ad esempio, cercare di ridurre la dipendenza dalla Cina per materie prime critiche, batterie e pannelli solari, e di ridurre le importazioni di gas naturale liquefatto dal Qatar ." Se uno non sapesse che questa signora presiede il Parlamento europeo, potrebbe supporre che abbia trascorso gli ultimi anni su Marte. Che si andasse verso una dipendenza dalla Cina per materie prime critiche, batterie e pannelli solari, per esempio, avrebbe dovuto essere evidente a chiunq

Scorie - Anche la DE&I è figlia del QE?

Negli ultimi anni, tra i tanti acronimi imposti dalla religione del politicamente corretto, vi sono ESG, che sta per Enviromental, Social, Governance e DE&I, che sta per Diversity, Equity and Inclusion. DE&I può essere visto come un sottoinsieme della "S". Sull'ESG ho già scritto in passato. Per n certo periodo era presentato come un mondo in cui gli investitori (e anche le imprese) avrebbero ottenuto la botte piena e la moglie ubriaca, ossia attività attente all'ambiente, all'interesse di tutti i portatori di interessi e anche governate secondo i dettami politicamente corretti, ottenendo anche palate di utili (le imprese) e dividenti e/o rivalutazioni delle azioni (gli investitori). Poi è emerso, strada facendo, che qualche trade-off esiste e che spesso sono le imprese che già vanno bene, magari godendo anche di posizioni dominanti sui rispettivi mercati, che possono permettersi di essere campioni ESG, e non il contrario.  Soprattutto, è emerso che buona

Scorie - L'inflazione non è una narrazione

Secondo Robert Shiller, che ottenne il premio Nobel per l'economia nel 2013, le persone seguono le narrazioni, le quali " vanno e vengono, sono come le malattie infettive che contagiano e poi passano e quasi ce ne dimentichiamo, ma poi tornano, modificate. " A suo parere anche l'inflazione " è piena di narrazione perché le persone, che non sono economisti, sono arrabbiate per come si vedono nell'economia e temono che qualcuno stia cospirando contro di loro. Le persone hanno paura dell'inflazione. I sindacati aumentano la rabbia e il risentimento da entrambe le parti di una trattativa salariale, e diventano più potenti: il numero degli scioperi annuali è in aumento, in reazione all'alta inflazione. Le persone non riflettono sul fatto che l'inflazione li può aiutare, riducendo il valore reale del loro mutuo ipotecario, ma questa narrazione non interessa. Piace di più pensare che l'inflazione sia una cosa cattiva ." A me non pare che tacciar

Scorie - Fix It Again Taxpayer?

Mentre dovrebbe procedere alla cessione di quote (che non definirei vere e proprie privatizzazioni) di alcune società ancora direttamente o indirettamente controllate con l'obiettivo di rastrellare 20 miliardi, il governo nazionalizza la ex Ilva e ora, per bocca del ministro Adolfo Urso, lancia pure l'idea, non si sa quanto solo provocatoria, di acquisire una quota di partecipazione al capitale di Stellantis, con cui da mesi è in corso un botta e risposta per aumentare la produzione di auto in Italia. Passati i tempi di Sergio Marchionne, la ex Fiat parrebbe tornata alle vecchie tradizioni, ossia, per bocca del capo azienda pro tempore, Carlos Tavares, a battere cassa (con conto a carico dei pagatori di tasse) per ottenere incentivi all'offerta o alla domanda, con l'avvertimento, in caso contrario, che la produzione locale potrebbe diminuire ulteriormente, fino alla chiusura di alcuni impianti. Secondo Urso, " se Tavares o altri ritengono che l'Italia debba far

Scorie - Reddito universale, acqua calda e tutto si risolve

Capita con una certa frequenza di leggere articoli in cui viene perorata la causa dell'istituzione di un reddito di base universale, ossia una sorta di reddito di cittadinanza che dovrebbe essere erogato a tutti quanti, a prescindere dal reddito di partenza. Per i poveri, costituirebbe una integrazione; per i non poveri, sostituirebbe le deduzioni e detrazioni dall'imponibile. In sostanza, continuerebbero a esserci consumatori netti e pagatori netti di tasse. Il punto è che spesso i fautori di questi programmi si soffermano sull'aspetto monetario, un po' come se fossero la versione solidaristica dei sostenitori della MMT. Ma, in ultima analisi, a essere (re)distribuite dovrebbero essere risorse reali. A supporto sono citati studi accademici che dimostrerebbero, pensate un po', che su " 500 famiglie di reddito medio-basso ", una selezione casuale di 200 a cui inviare " un pagamento cash di 500 dollari per 24 mesi " avrebbero visto " una perce

Scorie - Non credi che con l'auto elettrica risparmieresti? Non capisci nulla (secondo loro)

Leggo sempre con interesse gli articoli sulla transizione green pubblicati su Bloomberg Opinion, perché forniscono di volta in volta conferme di quanto i cosiddetti progressisti siano lontani anni luce dalla realtà di una fetta consistente di consumatori. Commentando l'ennesimo taglio al prezzo di vendita delle sue auto in Cina da parte di Tesla, David Fickling osserva che questo è un male per le società di noleggio che hanno comprato auto elettriche negli anni scorsi, ma è un bene per i consumatori. Le prime, in effetti, vedono aumentare la svalutazione del loro parco auto, il che contribuisce a spiegare la scelta di tornare a comprare macchine a benzina da parte di Hertz. Sarebbe peraltro parziale non considerare che, in ultima analisi, chi noleggia un'auto ancora oggi preferisce un modello con motore endotermico, perché non vuole dover viaggiare con l'assillo di non avere sufficiente autonomia o, eventualmente, perdere almeno un'ora per una ricarica neppure totale. V