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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Scorie - Peccati e peccatori

Qualche tempo fa, intervistato da Repubblica, Romano Prodi ha affermato: " Ho sempre ammesso i peccati pubblici, e ho cercato di correggerli, ma non è detto che le imprese private siano state concepite senza peccato ". Dando per scontato che siamo tutti quanti peccatori, per quanti peccati possano gravare sulle imprese private, se queste sono realmente tali e non parassite alla ricerca di soldi pubblici non avranno mai il peccato originale delle imprese statali (o parastatali): essere a carico dei pagatori di tasse. A Prodi potrà sembrare una differenza marginale, ma non lo è affatto. Se una impresa privata produce perdite, a farsene carico sono in primo luogo i suoi soci e creditori, i quali si deve presumere che abbiano volontariamente deciso di investire in quell'impresa o farle credito. Viceversa, nel caso delle società pubbliche i pagatori di tasse non hanno voce in capitolo, né, generalmente, beneficiano di eventuali utili. Pagando però (loro malgrado) per le perdit

Scorie - Come sono buoni gli equalizzatori

Se le risorse non fossero scarse, quella parte dello studio dell'azione umana che è l'economia non avrebbe ragione di esistere. Che questo fatto basilare sia ignorato più o meno volutamente da politici che promettono la moltiplicazione dei pani e dei pesci a coloro ai quali chiedono di essere votati non deve stupire. Il problema è che spesso sembrano ignorare quello stesso fatto basilare anche persone che si occupano più o meno professionalmente di economia. Se le risorse non fossero scarse, la povertà sarebbe stata sconfitta ben prima che ad annunciarlo fossero Luigi Di Maio e colleghi pentastellati da un balconcino di palazzo Chigi in una calda sera del 2018, in quella che rimane una delle scene più tragicomiche di questo sgangherato Paese. Coloro i quali non dimenticano (o non fingono di dimenticare) il vincolo della scarsità delle risorse, passano spesso per essere insensibili alle sofferenze di chi si trova in situazioni di disagio e povertà. Molto più semplice proporre pr

Scorie - Una tassa stupida

Riempire le pagine agostane di un giornale non è sempre facile, per cui può essere utile aprire un dibattito su un argomento, ospitando di giorno in giorno articoli di diversi autori. Il Sole 24 Ore lo fa con una certa regolarità. Da qualche tempo il dibattito verte sulla riforma fiscale, argomento a dire il vero sempreverde, dato che se ne parla da tempo immemore. In un periodo in cui il governo ogni mese aggiunge qualche decina di miliardi di extra deficit al conto che, volenti o nolenti, i pagatori di tasse attuali e futuri dovranno pagare, l'argomento è indubbiamente di attualità. Praticamente nessuno ipotizza di ridurre la spesa pubblica (anche quella è politica fiscale!), se non le cosiddette tax expenditures, ossia deduzioni e detrazioni per questo o quel tipo di spesa, mentre diverse sono le proposte di riforma di questa o quell'imposta. Nel pamphlet di Carlo M. Cipolla "Le leggi fondamentali della stupidità umana", la terza Legge (quella aurea) stabilisce che

Scorie - La sicurezza del contante

Pur di spingere i pagamenti con mezzi alternativi al denaro contante, il Governo farà ricorso al meccanismo del cashback. Immagino che il meccanismo sarà piuttosto complicato, come sempre in questi casi. Commentando la notizia, Alessandro Zollo, amministratore delegato di Bancomat (che ha evidente interesse all'utilizzo di carte), ha affermato: " Non credo nelle penalità, ma nella capacità di promuovere i comportamenti virtuosi. In Italia c'è un freno culturale che si sta allentando, e il trend di crescita nell'uso delle carte, trainato dal contactless, andrà a consolidarsi. Favorendo la tracciabilità dei pagamenti e rompendo il meccanismo psicologico che fa ritenere il contante più sicuro delle carte, mentre è vero l'opposto ." Non voglio entrare nel merito dei rischi di essere derubati, che peraltro non sono del tutto inesistenti neanche con le carte. Vorrei invece, come già in alcune occasioni in passato, pensare all'ipotesi di eliminazione totale del d

Scorie - Next Generation Socialism

Commentando quello che sarebbe stato il settantesimo compleanno della Cassa del Mezzogiorno, Romano Prodi, dopo averne esaltato il periodo iniziale e deprecato le degenerazioni, rivolge il pensiero a come saranno utilizzati in Italia gli oltre 200 miliardi del fondo Next Generation Eu. Secondo Prodi manca " la capacità di direzione politica ed amministrativa in grado di incanalare e rendere produttive queste prospettive ." Cosa fare, dunque? " È quindi indispensabile, in accordo con la Commissione Europea, creare una struttura a livello centrale fornita di un'elevata capacità tecnica per elaborare una strategia complessiva di intervento, per definirne le caratteristiche e le priorità. Una struttura che abbia l'autorità di imporre alle Regioni i tempi e i modi di attuazione delle iniziative riguardanti il loro territorio ." In sostanza, in nome dell'efficienza (presunta), si dovrebbe centralizzare la gestione di tutte le risorse e i progetti. Che la molti

Scorie - Nessuno (forse) sarà lasciato indietro quando ci sarà da pagare il conto

Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, è tra i tanti a fare propositi sull'utilizzo delle risorse del Recovery Fund, che, una volta approvato, al politico medio italiano ha fatto apparire il simbolo dell'euro al posto delle pupille. Boccia si è però lanciato anche in questa dichiarazione strappa applausi, che a me, al contrario, fa inorridire: " I diritti universali sono quelli alla vita, alla salute, al lavoro, alla libertà declinata in tutte le sue forme. Nessun vincolo di bilancio potrà mai impedire a un cittadino di curarsi adeguatamente o di avere un lavoro. Qualcuno pensa che lo scostamento di bilancio approvato dal governo sia un esercizio contabile. No, è il riconoscimento chiaro che lo Stato, cioè l'Italia intera, non lascia e non lascerà indietro nessuno. A costo di produrre sforzi straordinari per rientrare dal deficit in più ." Purtroppo ogni diritto che comporti per altri un obbligo ulteriore rispetto alla non aggressione,

Scorie - Blocchiamo la realtà per decreto

L'Italia è il Paese in cui il Governo prolunga lo stato di emergenza nonostante il lockdown sia finito da tre mesi. E' anche il Paese in cui il blocco dei licenziamenti, introdotto nella fase più acuta dell'emergenza, sta per essere prorogato anche oltre il 17 agosto. Una parte della maggioranza vorrebbe arrivare al 31 dicembre, un'altra vorrebbe fermarsi a metà ottobre, nuova data (provvisoria?) di fine dello stato d'emergenza. Come sempre verrà fissata una data a metà strada, dando un colo al cerchio e uno alla botte. La stessa divisione di posizioni si ripropone tra rappresentanze sindacali di lavoratori e imprese. Indubbiamente perdere il lavoro in un periodo come quello attuale è perfino peggio di perderlo in momenti più ordinari. Credo, però, che non occorra essere libertari contrari a ogni forma di intervento statale per rendersi conto che continuare a prorogare il blocco dei licenziamenti non fa altro che rimandare il problema. Anche perché, giunti al 31 dic

Scorie - Il malus tablet

Come tutti i colleghi, anche Paola Pisano, ministro per l'Innovazione, approfitta delle interviste per fare annunci di spese miliardarie. Purtroppo questo è ciò che buona parte di chi va a votare ritiene essere il compito di un ministro, incurante del fatto (o ignorando il fatto) che di pasti gratis non ce ne sono. Da anni la specialità dei governanti italiani è l'elargizione di bonus a determinate categorie di beneficiari. Spese che, oltre ad avere in comune di gravare su pagatori di tasse che spesso non beneficiano delle elargizioni in questione, hanno anche il difetto di non fornire lo stimolo alla domanda auspicato dai keynesiani tricolori. Entusiasta per il via libera ottenuto dalla Commissione europea per il bonus tablet, Pisano ha dichiarato che Bruxelles ha " riconosciuto la legittimità del regime di aiuto che permetterà alle famiglie con reddito Isee inferiore ai 20 mila euro di poter beneficiare, dopo l'estate, di un voucher fino a 500 euro per accedere a ser

Scorie - Vendevano e dividevano, ma senza la pistola fiscale puntata alla tempia

Come è noto, Papa Francesco non è un sostenitore del libero mercato. Al contrario, nelle circostanze in cui parla di questioni economiche sfoggia una sorta di astio nei confronti del mercato che lo rende simpatico ai marxisti di ogni dove. A costo di semplificare un po', Francesco esalta quelli che – a mio avviso non avendo capito nulla – sostengono che il primo comunista fu Gesù. Il pensiero economico di Francesco è presente nelle proposte di Gael Giraud, economista della Sorbona, ospitate sulla rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica. Per farla breve, i capisaldi della proposta economica di Francesco sarebbero una sorta di reddito minimo universale da finanziare mediante stampa di denaro e una bella tassazione sulle emissioni di anidride carbonica. Con tanto di richiamo ali Atti degli Apostoli, laddove si legge: " Vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti ." Francamente non capisco come si possa fare confusione tra il gesto volontario di vendere qua

Scorie - La pesantezza dei numeri

Non di rado, quando si parla di numeri, ho l'impressione che siano in molti a dare i numeri. Per esempio quando si tratta di variazioni del Pil. In Europa il dato, rilevato trimestralmente, riguarda solitamente la variazione percentuale rispetto al trimestre precedente e quella rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Negli Stati Uniti, al contrario, sono diffusi dati trimestrali annualizzati (cosa che, personalmente, trovo poco sensata). Va da sé che quando si confrontano i dati occorre tenere presente che, per come sono pubblicati, non sono immediatamente confrontabili. Al netto delle correzioni per i fattori stagionali, rappresenta comunque un accettabile grado di approssimazione dividere per quattro il dato statunitense se lo si vuole confrontare con quelli europei.  Non sempre questo avviene, però. Il Messaggero, per esempio, così commentava i dati preliminari sul secondo trimestre: " Se in Italia la caduta congiunturale è del 12,4%, la Francia subisce un

Scorie - Il problema crescente

Al termine della ultima riunione del Federal Open Market Committee, la banca centrale americana ha lasciato invariata la politica monetaria, confermando l'impostazione ultraespansiva che ha provocato uno scollamento ancora più evidente di prima del Covid-19 tra i prezzi delle attività finanziarie e la realtà dell'economia sottostante. Come se la cosa non lo riguardasse, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato, tra le altre cose, che la disuguaglianza " è un problema crescente nel nostro Paese e nella nostra economia da quattro decenni ". Si dà il caso che nei quattro decenni in questione, a parte una breve parentesi iniziale restrittiva con Paul Volcker, la Fed abbia avuto una politica monetaria quasi ininterrottamente espansiva. Con la scusa che i prezzi al consumo crescevano in misura moderata, la Fed ha favorito la formazione di bolle a ripetizione, oltre a redistribuire la ricchezza reale a favore dei detentori di asset, quindi aumentando la disuguag