Scorie - Asimmetrie
Come ogni anno, nel rush finale per l'approvazione della legge di bilancio, che di fatto è costituita da un maxi emendamento sul quale il governo pone al parlamento la questione di fiducia, sono innumerevoli i provvedimenti che finanziano con somme più o meno consistenti un numero altrettanto elevato di iniziative per le quali anche il più statalista degli statalisti farebbe fatica a individuare un interesse pubblico.
L'interesse è sempre quello di chi ottiene il beneficio e del politico che ha caldeggiato il provvedimento, evidentemente a scopo di consenso elettorale, in una situazione che rende evidente il tentativo (da parte di una ampia maggioranza) di campare alle spalle degli altri.
Figuriamoci poi in un periodo in cui il deficit pare non essere un problema (continua a esserlo, in realtà) e, su 32 miliardi di manovra, oltre 23 saranno basati si un eccesso di spesa sulle entrate.
Ci sono anche provvedimenti minori, non strettamente legati alla legge di bilancio, che servono a ricordare, per chi ne avesse bisogno, come stanno davvero le cose nel rapporto tra Stato e cittadini, soprattutto quando si tratta di fisco.
Ebbene, dal 1° gennaio 2022 il tasso si interesse legale passerà dallo 0.01% all'1.25%. Il decreto che ha disposto la misura basa l'incremento sul livello del rendimento dei titoli di stato e dell'inflazione dei prezzi al consumo. La prima componente è diminuita, mentre la seconda è aumentata nel corso del 2021, come noto.
Si tratta pur sempre di un tasso di interesse basso, ma la quesitone su cui credo si debba riflettere riguarda l'asimmetria tra fisco e privati, siano essi individui o imprese.
In sostanza, se è il fisco a dover rimborsare un privato, il tasso di interesse applicato è pari al 2%. Non si deve però essere tratti in inganno: l'asimmetria non è a favore dei privati. Perché quando è il cittadino a dover pagare, alla somma dovuta, va aggiunta la sanzione del 30%, ridotta a 15% se il pagamento avviene entro 90 giorni.
Per non parlare dei pagamenti rateali, sui quali il fisco pretende interessi allo 0.33% mensile, ossia 4% annuo.
Qualche anno fa fu pure disposto per decreto che le condizioni fossero portate a un livello simmetrico. Guarda caso non è mai stato emanato l'immancabile provvedimento secondario necessario per attuare la misura.
A proposito di fisco amico.
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