Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Scorie - Priorità: passare dal Cipe al Cipess

Al giorno d'oggi qualsiasi stupidaggine è soggetta a rivalutazione se all'insegna della "sostenibilità" e della "lotta al cambiamento climatico".  Non stupisce, quindi, che Riccardi Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, abbia annunciato la presentazione di un emendamento per trasformare il Cipe in Cipess. " Il comitato interministeriale per la politica economica svolge un ruolo fondamentale di indirizzo e coordinamento degli investimenti pubblici. Con il M5S al governo la programmazione economica deve essere compatibile con la tutela ambientale: per questo il Cipe diventerà Cipess, il Comitato interministeriale per la politica economica e lo sviluppo sostenibile che per noi rappresenta una priorità. " Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica è un arnese statalista che risale agli anni Sessanta del secolo scorso, quando l'Italia iniettò dosi crescenti di socialismo nel governo, ponendo le basi pe

Scorie - Quale interesse nazionale?

Come ho già avuto modo di commentare a più riprese, passano i governi ma certe idrovore di denaro dei pagatori di tasse continuano imperterrite a funzionare a pieno regime. Di annuncio in annuncio di soluzioni imminenti, Alitalia e l'ex Ilva pare che continueranno ancora per diverso tempo a rientrare nell'elenco di tali idrovore, con un posto fisso sul podio. Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico (M5S), intervenendo alla commissione Industria del Senato ha sdoganato perfino la rinascita dell'Iri, perché " dobbiamo proteggere la nostra produzione industriale e le nostre imprese ", nonché " difendere l'interesse nazionale ". Chi da decenni paga il conto e continuerà a pagarlo si suppone debba farsene una ragione, ancorché legittimamente possa nutrire perplessità su ciò che viene identificato come " interesse nazionale ". Si noti, tra l'altro, la situazione paradossale: la maggior parte di politici, accademici ed

Scorie - Il professore di storia racconta storie

L'economia italiana continua a oscillare tra il passo del gambero e quello del bradipo, anche nelle previsioni per il 2020. Ciò nonostante il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha affermato: " La nostra manovra è molto efficace e affronterà l'eredità del passato dando una spinta espansiva all'economia. Abbiamo avviato un processo di riduzione della pressione fiscale investendo allo stesso tempo su welfare, sanità e scuola. Abbiamo messo in campo delle politiche pubbliche notevoli, ad esempio gli investimenti nella costruzione di nuovi asili nido. Questa non è solo una politica sociale ma serve anche ad aumentare l 'occupazione femminile. Attraverso politiche di welfare universaliste e robuste si possono migliorare i fattori di competitività del paese. Noi per la prima volta aumentiamo gli investimenti ." Sta di fatto che nei numeri (solitamente molto ottimisti) dello stesso governo la " spinta espansiva " si limita a un paio di de

Scorie - Tu chiamalo, se vuoi, capolavoro

Non è un mistero che, dopo aver ottenuto più voti di tutti gli altri partiti alle elezioni politiche del marzo 2018, il M5S abbia imboccato un sentiero di perdita di consenso, per lo più a vantaggio della Lega. Da mesi il "capo politico" pro-tempore, Luigi Di Maio, è messo in discussione da una parte degli eletti e degli elettori pentastellati. Il loquace ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha però dichiarato: " Luigi sta facendo un capolavoro. Lo paragono a un amministratore delegato di un'azienda in cui deve fare tutto: il capo, il portiere, il segretario. Non lo si può criticare. " Fioramonti, che stando a Wikipedia ha studiato filosofia ma all'università di Pretoria insegnava economia politica, dimostra a mio parere di avere delle lacune per lo meno in economia aziendale. Posto che trovo abbastanza inappropriato il paragone tra un movimento politico e un'azienda, le imprese in cui la stessa persona fa il factotum sono tipicame

Scorie - Wolf? No, donkey

Intervistato qualche tempo fa da Repubblica, Martin Wolf, editorialista del Financial Times, se l'è presa con il capitalismo, che a suo dire dovrebbe cambiare. La sintesi dei problemi sarebbe questa: " Troppa diseguaglianza, corporation che eludono legalmente il fisco, monopoli digitali che dominano il mondo, stanno facendo perdere alla gente fiducia nel capitalismo democratico ." Parrebbe di vivere in un mondo privo di interventi governativi, del tutto privo di regole e autorità di vigilanza. Al contrario, non esiste angolo del mondo sviluppato in cui ormai ogni minimo dettaglio di qualsivoglia attività non sia regolata minuziosamente. Eppure per Wolf il problema è il capitalismo. Bontà sua, ammette almeno che qualche problema potrebbe essere anche altrove. " Se il sistema non cambia, la gente perderà fiducia nella capacità del capitalismo democratico di funzionare bene per tutti. Sembrerà un sistema truccato, in cui si applicano certe regole ai ricchi e r