Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Scorie - Tendenze (non) spontanee

"Le Banche centrali, da sempre guardate con reverenza, sono oggi spesso criticate. Ma i tassi a zero non dipendono, come molti credono, dalla politica delle Banche centrali. Il tasso di interesse di equilibrio – quello al quale l'economia spontaneamente tende – non è determinato dalle Banche centrali, ma dalle forze fondamentali che plasmano i livelli desiderati di risparmio e di investimenti." (F. Galimberti) Quanto sostiene Fabrizio Galimberti è il mantra delle banche centrali e dei sostenitori della non dannosità della politica monetaria espansiva da diversi mesi a questa parte. I tassi di interesse sono a zero (o negativi) perché è a quei livelli che " l'economia spontaneamente tende ". Di solito seguono spiegazioni più o meno saccenti e citazioni di studi condotti quasi sempre da banche centrali o da chi beneficia delle loro politiche monetarie (sarà un caso?) che dimostrerebbero la correttezza del mantra. Sta di fatto che nessuno risponde a

Scorie - Non c'è bisogno di tornare a scuola per fare (altro) debito

"Renzi e Hollande devono dire solo: noi andiamo avanti con le nostre politiche, voi prendete i vostri trattati e tornate a scuola per capire come si gestisce una società moderna." (J-P. Fitoussi) Jean-Paul Fitoussi è tra i tanti economisti (e non solo) che vedono nell'allentamento dei vincoli di bilancio, ossia nel deficit pubblico, la soluzione ai problemi delle economie europee, soprattutto di quelle che ristagnano o decrescono da anni. Si può discutere fin che si vuole sui parametri di deficit e debito fissati per la prima volta nel trattato di Maastricht nel 1992. Resta il fatto che dovrebbe essere il buon senso, prima di un trattato, a rendere evidente che non è facendo nuovi debiti che si può sviluppare un'economia già ingolfata di debito, soprattutto pubblico. Un debito, per inciso, che appare sostenibile solo grazie alla compressione artificiale del suo costo dovuto alla politica monetaria della Bce. Una volta finita (o rallentata) la quale, i nodi

Scorie - Fare politica

"L'Italia ha una potenzialit à enorme. Noi dobbiamo smettere di rompere le scatole con la burocrazia. Noi dobbiamo semplificare la burocrazia, dobbiamo dare i soldi a chi è bravo, chi non lo è lo aiuteremo. Fare politica è dare una mano a chi è bra vo e aiutare chi non ce la fa." (M. Renzi) Come sempre il presidente del Consiglio cerca di diffondere ottimismo. Lo si può capire, in fin dei conti fa parte del suo ruolo. Magari un po' di sobrietà non farebbe male, perché altrimenti si oltrepassa il confine che separa l'ottimismo dalla cialtroneria. Ognuno può avere una propria idea se Renzi abbia (già da un bel po') passato quel confine. Nel merito delle affermazioni che ho riportato, mi sembra che Renzi stia facendo un discorso da outsider in campagna elettorale. Il fatto è che alloggia a palazzo Chigi da 32 mesi. Indubbiamente scalfire la burocrazia non è compito facile, ma dopo tutti questi mesi sarebbe ora di vedere i risultati dei proclami re

Scorie - Tra ottimismo e mancanza di realismo

" Il governo italiano stima una crescita dell'1%. Io non sono soddisfatto, è molto di pi ù del 2013 ma ancora troppo poco rispetto alle nostre ambizioni. Non avendo lo spazio sul deficit si fa con quel che si pu ò e 1% è una stima davvero prudente. E' una stima irrealistica? Fmi stima 0,9%. Capisco che vi sia grande ipersensibilità sul tema ma stiamo discutendo di una differenza tra Fmi, che di solito è il pi ù duro, e governo dello 0,1% ." (M. Renzi) Così ha replicato il presidente del Consiglio a chi metteva in discussione la previsione di crescita del Pil nel 2017 sulla base della quale il governo intende impostare la legge di bilancio. Renzi ha scelto come fonte il Fondo Monetario Internazionale perché, in questo caso, si tratta dell'istituzione che ha rilasciato la stima più ottimista dopo quella del governo. Ovviamente ha taciuto in merito alle tante altre previsioni che si attestano tra 0.5 e 0.6 per cento. Premesso che tutte ques

Scorie - Onore e oneri

"Deve essere un valore servire lo Stato, l'impiegato pubblico deve sentire l'onore del servizio. Va rottamata la filosofia Checco-Zaloniana e sfidare chi lavora con noi, dicendo che devono sentire l'orgoglio di servire il tricolore." (M. Renzi) Così Matteo Renzi, parlando a una platea di sindaci. Suppongo che nessuno si stupisca del fatto che, poco dopo, abbia promesso un concorso per 10mila assunzioni nella pubblica amministrazione. In fin dei conti il 4 dicembre si avvicina. Che dire: al di là di un patriottismo retorico degno di miglior causa, ho l'impressione che il contribuente medio possa nutrire un dubbio, ma anche una certezza. Il dubbio è sull'onore che buona parte dei dipendenti pubblici sente quando è al lavoro. La certezza è che l'onere di chi deve sentire onore è (anche) a suo carico. Non dubito che ci siano tante brave e volonterose tra i dipendenti pubblici. Ciò non toglie che la loro attività sia, di fatto, pagata median

Scorie - Stime difettose

" Il governo italiano stima una crescita dell'1%. Io non sono soddisfatto, è molto di pi ù del 2013 ma ancora troppo poco rispetto alle nostre ambizioni. Non avendo lo spazio sul deficit si fa con quel che si pu ò e 1% è una stima davvero prudente. E' una stima irrealistica? Fmi stima 0,9%. Capisco che vi sia grande ipersensibilità sul tema ma stiamo discutendo di una differenza tra Fmi, che di solito è il pi ù duro, e governo dello 0,1% ." (M. Renzi) Così ha replicato il presidente del Consiglio a chi metteva in discussione la previsione di crescita del Pil nel 2017 sulla base della quale il governo intende impostare la legge di bilancio. Renzi ha scelto come fonte il Fondo Monetario Internazionale perché, in questo caso, si tratta dell'istituzione che ha rilasciato la stima più ottimista dopo quella del governo. Ovviamente ha taciuto in merito alle tante altre previsioni che si attestano tra 0.5 e 0.7 per cento. Decimali, certo, ma con un

Scorie - L'autovalutazione di Obama

"Gli economisti da tempo hanno ammesso che i mercati, lasciati ai loro meccanismi, possono sbagliare." (B. Obama) In un lungo articolo che Repubblica ha tradotto per i lettori italiani, Barack Obama fa una sorta di bilancio del suo doppio mandato. Come sempre in questi casi, ne esce un quadro con più luci che ombre, e le ombre sono addebitate a responsabilità altrui, ossia coloro che non gli hanno lasciato fare quello che voleva. Da questo punto di vista, nulla di cui stupirsi. C'è poco da stupirsi anche nell'apprendere da Obama che gli economisti, soprattutto quelli di cui lui si è circondato in questi anni, sostengano che i mercati " possono sbagliare ". Il fatto è che non esistono entità chiamate mercati che agiscono, bensì individui e imprese che scambiano beni e servizi in base a valutazioni soggettive. L'insieme di quegli scambi volontari dà luogo a un mercato. Considerare "sbagliato" il risultato di scambi volontari solo perc

Scorie - Il treno dei desideri

"Per ora siamo un vagone di mezzo nel treno della crescita europea. Fra un paio d'anni possiamo essere in testa al treno." (P. C. Padoan) Dicono che a stare con lo zoppo si impara a zoppicare. Io credo che a volte si finisca per zoppicare peggio dello zoppo. Dopo due anni e mezzo di governo assieme a Renzi – che non ha alcuna remora a spararle grosse quando interviene su qualsivoglia argomento – il ministro Padoan sembra cercare ogni giorno di più di imitare il presidente del Consiglio. Ma anche quella dell'imbonitore è un'arte, e difficilmente la si impara se non si è predisposti, a maggior ragione se si inizia a una certa età. Così si finisce per rendersi ridicoli. Per difendere previsioni di crescita futura ben più che ottimistiche (soprattutto considerando un track record non certo entusiasmante), Padoan ha affermato che l'Italia si trova in un vagone di mezzo nella crescita europea. Io non so che numeri prenda in considerazione Padoan, ma se si gu

Scorie - Gravità straordinaria per chi?

"La decisione dell'Istat di inserire la Rai nell'elenco delle amministrazioni pubbliche è di una gravità straordinaria, taglierebbe l'azienda fuori da qualsiasi possibilità operativa reale." (M. Maggioni) Questo ha dichiarato Monica Maggioni, presidente della Rai, durante un'audizione in commissione di Vigilanza. Probabilmente mi sfugge qualcosa, ma suppongo che la "gravità straordinaria" sia sostanzialmente riconducibile al fatto che essere inclusa tra le amministrazioni pubbliche farebbe entrare in vigore per i dipendenti Rai il tetto alle retribuzioni a 240mila euro lordi annui. In linea di massima dovrebbe essere sempre la piena libertà contrattuale a determinare la retribuzione di un individuo. Per cui se il tetto fosse applicato ad aziende private vi sarebbero ottimi motivi per opporvisi. Nel caso della Rai, però, siamo di fronte a un soggetto che, pur competendo con aziende private, è totalmente pubblico e non ha mai dovuto realmen

Scorie - Il facilitatore attivo

"Tra lo Stato interventista e lo Stato attendista che si sono alternati nei decenni passati, questo governo ha scelto il ruolo del facilitatore attivo, nel rispetto del mercato e dell'autonomia dei soggetti privati. (P. C. Padoan) Questo ha affermato, tra le altre cose, il ministro Pier Carlo Padoan in una lettera al Corriere della Sera, riferendosi in particolare alla crisi delle banche. Sostenendo di rispettare il mercato e l'autonomia dei soggetti privati, Padoan offre una descrizione dell'operato del governo non corrispondente alla realtà. La recente sostituzione dell'amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena è solo l'ultimo esempio. E' vero che il Tesoro è il principale azionista, ancorché con il 4% del capitale di MPS; ma, di fatto, ha agito come se fosse azionista unico, invitando Fabrizio Viola ad andarsene senza neppure avvisare il CdA (ciò che sarebbe peggio, da più parti si sostiene che il governo abbia agito su sollecitaz

Scorie - C'è chi considera restrittiva la politica monetaria della Fed

"La Fed ha avuto un grande ruolo nella scarsa performance dell'ultimo decennio. In effetti ha ristretto la politica monetaria per gran parte degli ultimi 4 anni, nonostante l'inflazione fosse sotto il target del 2 per cento. In altre parole, la banca centrale non sta perseguendo la sua agenda per la crescita." (N. Kocherlakota) Da tempo il già banchiere centrale Narayana Kocherlakota è critico nei confronti degli ex colleghi della Federal Reserve. Ritiene che la Fed sia responsabile per la scarsa crescita economica dell'ultimo decennio. In effetti è sensato ritenerla (cor)responsabile anche della bolla che ha portato alla lunga crisi dell'ultimo quasi decennio, anche se Kocherlakota non si riferisce a quello. A suo parere, infatti, la Fed, soprattutto negli ultimi quattro anni, non ha fatto abbastanza per stimolare la crescita economica. Attenzione: non si tratta di una battuta da cabaret; Kocherlakota lo pensa veramente. Ora, negli ultimi quattro

Scorie - La spinta al ribasso

" L'1% di Pil nel 2017 è un obiettivo ottimistico secondo alcuni, ambizioso secondo altri, anche se realizzabile. Anche noi consideriamo che questo obiettivo sia ambizioso perch é abbiamo il dovere di esserlo. Questa ambizione è sostenuta da una manovra che d à un boost, una spinta alla crescita. " (P. C. Padoan) Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha replicato alle critiche avanzate alla nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, nella quale la crescita del Pil prevista nel 2017 è stata ridimensionata dal totalmente irrealistico 1.4% messo nero su bianco lo scorso aprile a un ancora altamente improbabile 1%. Premesso che tutte queste previsioni sono in ogni caso degli esercizi piuttosto sterili che caratterizzano l'approccio scientista – ma non scientifico – dell'econometria, il governo mantiene la sua tradizione di presentare stime di crescita del Pil superiori a quelle di Commissione Ue, OCSE, FMI e centri st

Scorie - Rottamazioni

"Di quali altre prove si ha bisogno? Servono altri punti di Pil perduti nell'Eurozona a vantaggio dell'Est Europa o della Gran Bretagna, di ulteriori milioni di disoccupati, di nuovi muti anti-migranti per capire che il Patto di stabilità, il Fiscal compact e lo stesso Trattato di Maastricht, pensati per uno scenario che non si è verificato (crescita del 3%, debiti in calo, mercati finanziari in sonno, sparizione dei conflitti), sono diventati delle norme da cambiare, se non da rottamare?" (R. Sommella) Roberto Sommella è tra i tanti critici dei vincoli di bilancio (peraltro scarsamente fatti rispettare) europei. Il ragionamento solitamente è il seguente: il limite di deficit al 3% del Pil fu pensato oltre vent'anni fa ipotizzando una crescita reale del Pil al 3%, 2% di inflazione dei prezzi al consumo e tassi di interesse su livelli attorno alla crescita nominale del Pil (ossia il 5%). Partendo da un debito al 60% del Pil, rispettando il limite del 3% di defi