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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Scorie - Il vecchio socialismo dei giovani democratici

"L'ingresso nel Pse sancisce un percorso che viene molto da lontano. Alle primarie tutti i candidati avevano affermato che la strada naturale per il Pd sarebbe stata l'adesione al Pse. Questo ha valore nelle nostre radici europeiste e il presidente Napolitano vuole che si lavori per rendere solidi i partiti a livelli europeo. Sarebbe contraddittorio dire che servono partiti europei forti e poi non farvi parte… Questo è un atto forte e importante che indica una strada diversa. Bisogna chiudere con la sola austerità e aprire una stagione di investimenti e posti di lavoro." (F. Mogherini) Con queste parole il neo ministro degli Esteri Federica Mogherini, aprendo la direzione del Partito Democratico, ha sostenuto l'adesione del Pd nel Partito Socialista Europeo. Non credo debba essere considerato un paradosso il fatto che il Pd aderisca al PSE proprio quando il suo segretario, nonché presidente del Consiglio, non ha un passato da comunista. Era - così dicono - un ce

Scorie - Scrivete a Matteo

"Se c'è qualcosa che non va poi me lo segnalate alla casella matteo@governo.it. Ogni settimana andrò nelle scuole ad ascoltare le richieste e poi torno a Roma con i compiti a casa." (M. Renzi) Questo ha detto Matteo Renzi, intervenendo in una scuola in provincia di Treviso il primo giorno dopo aver ottenuto la fiducia da entrambe le Camere. Sulla retorica della scuola come capitolo di spesa su cui fare investimenti pubblici Renzi si dimostra relativamente poco innovatore. Probabilmente ha ritenuto di compensare la mancanza di originalità nel concetto con l'idea di aprire una casella di posta elettronica a cui segnalare le cose che non vanno. Magari avrebbe potuto affiancare il suo account Twitter, dato che si diverte a comunicare così con i suoi innumerevoli followers. Resta da capire se le scolaresche saranno preparate dagli insegnanti ad accogliere gaudenti il presidente del Consiglio, come se fossero dei Balilla, oppure no. In ogni caso questa idea di Renzi che

Scorie - Relazioni

"Oggi l'opinione pubblica tende a ritenere che la principale causa dei fallimenti del sistema economico e finanziario italiano sia il cosiddetto "capitalismo di relazione". Invece dobbiamo considerare che la storia di ogni società, così come di ogni gruppo sociale, di ogni famiglia e di ogni nazione, è sempre una storia di relazioni… l'unico vero problema riguardo alle relazioni costruite nel mondo degli affari non è nelle relazioni in se stesse, ma nella qualità che esse esprimono, se sono positive o negative, se corrette e trasparenti oppure contaminanti e opache." (G. Bazoli) Giovanni Bazoli fu chiamato dall'allora ministro del Tesoro Andreatta, nel lontano 1982, al vertice del Nuovo Banco Ambrosiano, che nasceva dalle ceneri del Banco Ambrosiano, reduce dalle malefatte di Roberto Calvi. In oltre trent'anni, dopo diverse acquisizioni e aggregazioni, la banca è divenuta Intesa San Paolo. Bazoli ne è ancora al vertice ed è indubbiamente il banchie

Scorie - La partita di giro

"E' una partita di giro, se non di raggiro. Nel senso che se si aumentano le tasse sui rendimenti dei titoli di Stato, per collocare i titoli di Stato bisogna aumentarne i rendimenti, i clienti non sono mica scemi. Quindi se il netto deve essere in qualche maniera inalterato, il lordo deve essere più alto. Mi sembra talmente banale che non serve un economista per spiegarlo. Quello che si prende con una mano, la tassazione, lo si deve dare con l'altra nel senso che si deve promettere o dare un rendimento più alto perché poi il cliente, il cittadino, l'acquirente italiano o straniero che sia, guarda il netto non guarda tanto il lordo ovviamente, guarda il rendimento netto. E' una partita di raggiro che spaventa i sottoscrittori, spaventa le persone anziane." (R. Brunetta) Commentando le dichiarazioni (successivamente smentite da palazzo Chigi) di domenica scorsa di Graziano del Rio, renziano doc e neo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, diversi espo

Scorie - Il contratto non ha colpe

"Alla base dell'organizzazione del capitalismo finanziario globale e della libertà dei mercati è posto il contratto intriso da quelle naturali ineliminabili asimmetrie che alimentano sempre più la forbice fra ricchi e poveri." (G. Rossi) Periodicamente Guido Rossi dedica uno dei suoi sermoni domenicali pubblicati sul giornale di Confindustria a lanciare strali contro il contratto. Ovviamente ogni editore è libero di pubblicare ciò che ritiene opportuno, ma un minimo di contraddittorio forse sarebbe utile. Secondo il predicatore (rosso) Rossi, la forbice tra ricchi e poveri si sarebbe ampliata perché "alla base dell'organizzazione del capitalismo finanziario globale e della libertà dei mercati è posto il contratto". E il contratto è "intriso" da "ineliminabili asimmetrie". Ovviamente per Rossi e per chi la pensa come lui questo è un buon motivo per giustificare l'intervento dello Stato, che dovrebbe eliminare o quanto meno limitare l

Scorie - La tassa imperfetta

"Se si cerca la tassa perfetta so che molti faranno il possibile per giocare con i dettagli e rendere la tassa inefficace. Preferisco una tassa imperfetta all'assenza di una tassa." (F. Hollande) Con queste parole il presidente francese Hollande ha difeso l'idea di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie (meglio nota come Tobin tax) quanto prima in almeno 11 Paesi europei che già in passato si sono detti d'accordo sul progetto. Finora solo la Francia e l'Italia hanno introdotto una tassa del genere (la Svezia lo fece negli anni Novanta e finì per rimuoverla, constatando che era stata controproducente), con effetti in linea con le previsioni di chi si opponeva a qual balzello: crollo dei volumi negoziati e gettito ben al di sotto delle attese. Il buon senso avrebbe dovuto indurre Hollande a fare retromarcia anche in casa propria (e lo stesso sarebbe opportuno in Italia), ma, al contrario, il presidente francese preme perché venga raggiunto l'ac

Scorie - Il candidato

"Il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi sta cercando fin dall'inizio del suo mandato un ministro dell'Economia 'politico'. L'opinione pubblica in questi giorni ha potuto constatare quale interesse i 'cosiddetti' poteri forti abbiano manifestato proprio su questo dicastero. Io credo che l'unico uomo politico, allo stato, che possa essere autorevolmente proposto a tale incarico è Angelino Alfano: moderato, qualificato e soprattutto attento alla condizione sociale del Paese." (M. Baccini) Mario Baccini, parlamentare del Nuovo Centro Destra, deve aver pensato che con l'impazzare del toto-ministri l'unico modo per attirare un po' di attenzione su se stesso fosse spararla più grossa di tutti gli altri (una gara dura, peraltro). Non credo possa spiegarsi altrimenti la candidatura da parte sua del leader di NCD, Angelino Alfano, ad assumere la carica di ministro dell'Economia. Sarà pur vero che Renzi vorrebbe un ministro

Scorie - The (bad) conscience of a liberal (29)

"Ho raccontato più volte di come i sostenitori del "denaro caro" spostino continuamente il tiro delle loro argomentazioni, ma senza cambiare mai la sostanza: i tassi devono salire subito, subito, subito. Beh, la mia opinione è che quelle che sentiamo sono le voci dei rentiers (e di quelli che, esplicitamente o implicitamente, lavorano per loro) che si levano a rivendicare il loro diritto naturale di guadagnare rendimenti elevati, anche se la risorsa di cui hanno il controllo in realtà non è più una risorsa scarsa." (P. Krugman) Che il risparmio e ciò che risulta dalla sua accumulazione, ossia il patrimonio, siano guardati con sospetto da un gran numero di pseudo-economisti e socialisti di ogni risma (le due cose non sono necessariamente alternative, anzi, spesso non lo sono) è fuori dubbio. I primi finiscono per fornire ai secondi argomenti pseudo-scientifici per giustificare la spoliazione (a scopo redistributivo) a danno di coloro che si sono macchiati della gra

Scorie - Fare i buoni con le tasse degli altri

"Se l'obiettivo è la crescita economica, è inaccettabile che un Paese tassi al 20% le rendite finanziarie, mentre il lavoro è tassato al 45% e le imprese al 60%. E' urgente riequilibrare il peso del fisco a favore delle attività produttive." (D. Serra) Davide Serra, già analista finanziario per Morgan Stanley e da qualche anno fondatore e gestore dell'hedge fund Algebris, è uno dei sostenitori della prima ora di Matteo Renzi. Ai tempi delle precedenti primarie i bersaniani rinfacciarono a Renzi la frequentazione di soggetti che erano fiscalmente domiciliati alle isole Cayman: un tic tipicamente tardocomunista che è rimasto in buona parte degli esponenti del PD di provenienza PCI-PDS-DS (e probabilmente anche nella loro base elettorale). Serra effettivamente non ha scelto l'Italia come domicilio fiscale per la sua attività e i suoi fondi, bensì legislazioni meno ostili, come quelle caymana, irlandese o inglese, ancorché si giustifichi citando la maggior fless

Scorie - Senti chi parla di lavoro

"Il lavoro c'è ma i giovani non sono così determinati a cercarlo. Se guardo a molte iniziative che ci sono non vedo in loro la voglia di cogliere queste opportunità, perché da un lato non c'è una situazione di bisogno oppure non c'è l'ambizione a fare certe cose." (J. Elkann) John Philip Jacob Elkann, detto Jaki, è presidente della Fiat. Si può dire che quella presidenza lui l'avesse nel DNA, nel senso stretto del termine, essendo il nipote di Gianni Agnelli che lo volle inserire nei consigli di amministrazione del gruppo a soli 21 anni. Probabilmente è pure bravo, anche se il suo ruolo non appare dei più operativi e la guida effettiva del gruppo è nelle mani di Sergio Marchionne. Le sue agiografie (non saprei definirle altrimenti) raccontano che abbia pure fatto esperienze in fabbrica, ovviamente in stabilimenti del gruppo. Un vero e proprio "capo operaio", insomma. Tutto bene, non sarò certo io a scagliarmi contro gli ereditieri. E' un da

Scorie - Dr. Hastag e Mr. Zen

"In questi 9 mesi il governo sulle riforme non ha fatto passi avanti, e se chiudo gli occhi e penso a cosa ha fatto il governo mi viene in mente l'imu... ma facciamo un hashtag enrico stai sereno,vai avanti." (M. Renzi, 17 gennaio 2014) "Non mi interessano le etichette ed i giochini da prima repubblica. Io sono all'opposizione di chi pensa di far politica per una poltrona in più." (M. Renzi, 30 gennaio 2014) "Sono tantissimi i nostri che dicono: ma perché dobbiamo andare (al governo senza elezioni)? Ma chi ce lo fa fare? Ci sono anch'io tra questi, nel senso che nessuno di noi ha mai chiesto di andare a prendere il governo." (M. Renzi, 9 febbraio 2014) "Non si danno le dimissioni per dicerie o per manovre di palazzo." (E. Letta, 12 febbraio 2014) "Sono sereno, anzi zen." (E. Letta, 12 febbraio 2014) E adesso perché dovrei aggiungere qualcosa, rischiando di rovinare questo capolavoro di due uomini considerati (da altri) la

Scorie - Conti in ordine, ma non oggi

"Il discorso del Presidente a Strasburgo contiene una riaffermazione ma anche un cambiamento di rotta: l'austerità ha fatto il suo tempo, di troppa austerità si muore… La domanda – una domanda che è in fondo rivolta alla scienza economica – era questa: l'austerità potrebbe stimolare l'economia?... Certamente, quanti come il Presidente oggi condannano l'austerità fine a se stessa si preoccupano allo stesso tempo di raccomandare conti in ordine, di non cercare lo stimolo in un disordinato ritorno a una finanza pubblica allegra." (F. Galimberti) La scorsa settimana il presidente della Repubblica è stato al Parlamento europeo, dove ha tenuto un discorso che in Italia è stato quasi unanimemente osannato, ma che non conteneva nulla di originale e che, se pronunciato da un socialista qualsiasi, con ogni probabilità non sarebbe neppure stato notato. E invece sono stati usati fiumi di inchiostro da parte del folto numero di commentatori che applaudono ed esaltano qua

Scorie - Il reddito minimo garantito

"Gli economisti hanno discusso da molto tempo i vantaggi e gli svantaggi di un reddito minimo garantito. I vantaggi sono evidenti, almeno dal punto di vista di chi lo riceve. Gli svantaggi sono due. Il primo è il costo… Il secondo svantaggio è meno ovvio. Si tratta del cosiddetto "azzardo morale"… La comunità deve essere sicura che chi riceve questo beneficio lo riceve perché non ha altre risorse; si tratta di un trasferimento che deve essere riservato ai casi di vero bisogno e non deve risolversi in un premio all'indolenza." (F. Galimberti) Dopo aver (a mio parere maldestramente) tentato di giustificare le leggi sul salario minimo, Fabrizio Galimberti affronta l'argomento del reddito minimo garantito. "Fatto trenta, facciamo trentuno", avrà pensato. Per quanto mi riguarda, una legge che istituisca un reddito minimo garantito è ancor meno giustificabile di una che fissi un salario minimo. Bontà sua, dopo aver liquidato in una riga i vantaggi, lim

Scorie - La camera dei saperi

"Il dibattito sulla fine del bicameralismo perfetto così come l'abbiamo conosciuto ha recentemente affrontato un tema legato alle riforme istituzionali, quello del "Senato delle competenze": una camera ancora rappresentativa, non snaturata del tutto nelle competenze, ma modificata alla radice in quanto alla composizione, in grado di intercettare le personalità più autorevoli nel mondo dell'istruzione, della ricerca, dell'università, della cultura… Il Senato sarebbe, quindi, un organo altamente specializzato, espressione autorevole di scienza e cultura, una sorta di "camera dei saperi"." (M. C. Carrozza) Per un libertario che ritiene troppo grande anche lo Stato minimo, le disquisizioni sulla fine del bicameralismo perfetto sono paragonabili alle riflessioni sulla rinuncia di un caffè al giorno da parte di una persona che pesa 200 chili e dice di voler dimagrire. Se il proposito è davvero quello di dimagrire e, magari, spendere meno, si tratta

Scorie - Canone Rai e demagogia

"La demagogia non aiuta nessuno. La Rai ha fatto un budget triennale per arrivare al pareggio e il mancato aumento del canone inficia il budget e gli investimenti previsti sul capitale umano e sulla modernizzazione delle reti… non possiamo colpire il canone perché non possiamo colpire l'evasione… ogni volta che accendiamo e vediamo un programma con scritto Rai stiamo facendo servizio pubblico con milioni spesi per il cittadino." (L. Todini) Luisa Todini, che attualmente siede nel CDA della Rai in quota berlusconiana, ha così tentato qualche settimana fa di difendere l'aumento del canone proposto dall'azienda. Sarà pur vero che "la demagogia non aiuta nessuno", ma sarebbe bene non argomentare sostenendo cose che non corrispondono al vero. Qualunque imprenditore vorrebbe poter fare un budget potendo predeterminare i ricavi agendo sui prezzi unitari di vendita senza doversi porre il problema di andare "fuori mercato". Ma se quell'imprenditor

Scorie - Il presidente venuto da Marte (2/2)

"Questi sono fatti, non discorsi… questo investimento dimostra che l'Italia è un Paese affidabile, verso la cui stabilità si può avere fiducia. Oggi c'è la dimostrazione che il sistema Italia funziona, che se lavoriamo con un gioco di squadra i risultati ci sono. Confindustria colga quel che è successo in questi giorni e dia giudizi non solo di disfattismo." (E. Letta) Al netto degli interessamenti più o meno concreti (e da verificare) a investire in società italiane, prime fra tutte la disastrata Alitalia (e in quel caso sarà interessante capire chi pagherà il conto degli inevitabili esuberi, e io ho il sospetto che toccherà ancora una volta ai contribuenti italiani), Enrico Letta ha usato toni trionfali prima di lasciare gli Emirati dove era stato per cercare di trovare un po' di soldi. A giustificare tanto entusiasmo sarebbe l'impegno del fondo sovrano del Kuwait a investire 500 milioni di euro in un veicolo nel quale il Fondo strategico italiano (control

Scorie - Il presidente venuto da Marte (1/2)

"Il disegno di legge da sottoporre alle Camere con procedura d'urgenza servirà a colmare un buco normativo a nostro avviso clamoroso." (E. Letta) Uno potrebbe dire che sia stato il caldo degli Emirati arabi, dove Letta si trovava per raccontare a quelle latitudini le balle sulla ripresa che (coadiuvato da Saccomanni) racconta quotidianamente agli italiani nella speranza (vana, a mio parere) di essere creduto dai suoi interlocutori. Ma non si può trattare di questo, perché è noto che l'aria condizionata è accesa 24 ore al giorno da quelle parti. Letta pare essere caduto dalle nuvole in merito ai molteplici incarichi del dimissionario presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua. E, tutto sdegnato, dice che da ora in poi chi ricoprirà un incarico al vertice di un ente pubblico dovrà farlo in esclusiva. Ma dove era Letta dal 2008 in poi, quando Mastrapasqua è stato prima eletto, poi confermato da maggioranze politiche diverse alla guida dell'Inps? Era in Parlamen

Scorie - Argentina, Barnard e MMT

L'amico Leonardo Facco mi ha segnalato un post di Paolo Barnard che ha per oggetto ciò che sta succedendo in Argentina. Invece di prendere atto del fatto che stampare soldi a manetta e fare politiche interventiste ha conseguenze negative e che i nodi, prima o poi, arrivano al pettine, Barnard sostiene che il problema è dovuto a una insufficiente applicazione della MMT (modern money theory). Questo l'esordio: La  fonte  è argentina e di altissimo livello, ma deve rimanere anonima. Lo so che storcete il naso, ma per ora è così. Prima  cosa: l'Argentina ha applicato un quarto di Mosler Economics MMT dal 2002  in  poi  e per pochissimo. Poi l'ha abbandonata dopo aver però ridato lavoro  e speranza a una montagna di persone. Quindi l'associazione destino Argentina-MEMMT oggi è assurda. L'avessero veramente applicata sarebbero su Giove. Verrebbe facile ironizzare sul desiderio di anonimato della fonte argentina "di altissimo livello", ma mi asterrò dal far

Scorie - Congruità

"Il QE non è un approccio nuovo, ma fra i rischi descritti da alcuni in relazione al QE solo uno per noi era rilevante, il pericolo che certi valori di asset potessero non allinearsi con valori congrui di mercato… seguiamo la situazione, ma ci sembra che i valori che registriamo siano coerenti con valori storici." (B. Bernanke) Queste parole sono state pronunciate da Ben Bernanke durante uno dei suoi ultimi discorsi da presidente della Federal Reserve. Non che ci si dovessero aspettare dichiarazioni diverse da parte sua, ma, visti i precedenti, non credo proprio che le parole di Bernanke debbano risultare rassicuranti. In primo luogo, Bernanke non vedeva nessun rischio neppure nel 2006, mentre la bolla immobiliare alimentata da tassi artificialmente bassi e regole scritte per far accedere al debito chiunque (tanto il rischio di credito veniva poi impacchettato in forme difficilmente comprensibili ai più e smerciato in giro per il mondo) stava raggiungendo il punto di scoppi