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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Scorie - Si va verso una nuova (non) soluzione

Una delle spiegazioni ricorrenti del più o meno consistente deflusso di depositi dalle banche regionali statunitensi, fa riferimento alle minusvalenze potenziali nei loro portafogli di titoli da detenere fino a scadenza, che a bilancio sono valutati al costo ammortizzato e non a prezzo di mercato. Per di più i principi contabili americani, a differenza dell'IFRS9 adottato in Europa, non consente l'hedge accounting sui titoli classificati tra quelli da tenere fino a scadenza. Questo ovviamente non impedirebbe di coprire comunque il rischio di tasso, ma a livello contabile porterebbe volatilità di conto economico, perché la variazione di valore dei derivati sarebbe, appunto, registrata in conto economico, al contrario di quella (simmetrica) dei titoli oggetto di copertura. Questo non giustifica la (non) gestione del rischio di tasso da parte di Silicon Valley Bank, tanto per restare al caso finora più eclatante, ma aiuta a capire meglio la situazione. Certamente, se si vuole evit

Scorie - L'eterna illusione che basti stampare

In Italia esiste una (purtroppo) folta schiera di persone che ritengono che i problemi di finanza pubblica siano dovuti alla perdita della sovranità monetaria a seguito dell'adesione all'unione monetaria europea. Prima ancora di quella, al "divorzio" tra Tesoro e Banca d'Italia del 1981, quando la banca centrale interruppe il finanziamento monetario diretto del deficit pubblico che effettuava sottoscrivendo, a fronte di emissione di base monetaria, gli importi di titoli di Stato non assorbiti da operatori privati. Tra costoro c'è uno dei punti di riferimento di Matteo Salvini per quanto riguarda le questioni econoiche, ossia Claudio Borghi. Il quale, con riferimento alle recenti vicende bancarie svizzere, ha twittato: " La perdita 2022 della Banca Nazionale Svizzera più il prestito da 50 miliardi a CRedit Suisse fanno 200 miliardi. Farebbero solo quelli il 25% del debito pil Svizzero. Peccato però che la banca centrale avrebbe anche potuto registrare 1400

Scorie - Cooperazione pericolosa

Nell'ambito della riforma fiscale prospettata dal governo Meloni, uno dei punti riguarda l'estensione della "cooperative compliance" alle persone fisiche. Secondo il vice ministro dell'Economia Maurizio Leo, " si va verso due tipi di soggetti, quelli con rating elevato di contribuente meritevole e affidabile, a cui il reddito verrà fissato per quell'anno e per i due successivi, mentre per gli altri, per chi ha il rating più basso, useremo l'armanentario solito con l'aggiunta della Ai e dell'analisi di predittività ." L'idea di concordare preventivamente con il fisco quante tasse pagare (mi si passi la semplificazione) è criticata da più parti in quanto si ritiene favorisca una certa quota di evasione fiscale. A mio parere, al contrario, un approccio del genere rischia di essere controproducente per i "cooperanti". Per quanto possa comprendere che ci siano soggetti che preferiscono rimuovere elementi di incertezza nei rapport

Scorie - Sulle CBDC e le società cashless

Come è noto, diverse banche centrali stanno lavorando da tempo all'introduzione di monete digitali di propria emissione (CBDC). I progetti sono a diversi stadi di avanzamento, con la Cina a fare da apripista. Proprio l'esperimento cinese dovrebbe rendere evidenti gli scenari distopici che possono accompagnare l'introduzione delle CBDC, soprattutto se associata all'eliminazione del contante. Che oggi ufficialmente non è nei piani delle banche centrali, ma che potrebbe esserlo un domani. D'altra parte, ipotizzare fin da subito l'eliminazione del contante renderebbe più difficile guadagnare la fiducia del pubblico. Leggendo un recente intervento di Agustin Carstens, direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali, ho tratto alcuni spunti interessanti proprio in tema di CBDC. Innanzitutto Carstens afferma quello che dovrebbe essere noto a chiunque abbia qualche conoscenza della materia monetaria, ossia che " è chiaro che le CBDC e i depositi token

Scorie - Non il miglior momento per (auto)promuoversi

La saggezza popolare sconsiglia di prendere per oro colato il parere dell'oste sul proprio vino. Al più può essere considerata attività (auto)promozionale. Quando si tratta di attività "istituzionali", tuttavia, i mezzi di informazione tendono per lo più a non mettere in discussione le autovalutazioni dei diretti interessati, per esempio le banche centrali. Capita, quindi, che proprio in questi giorni la Banca dei Regolamenti Internazionali abbia pubblicato uno studio condotto da un gruppo di lavoro composto da persone di una ventina di banche centrali avente ad oggetto gli acquisti di titoli operati dalle banche centrali in risposta alla crisi pandemica. Gli acquisti su vasta scala di titoli (di Stato e non solo) da parte delle banche centrali iniziò a seguito del default di Lehman Brothers nel 2008 e portò le dimensioni dei bilanci delle stesse a livelli mai toccati in precedenza. Ovviamente il tutto a fronte di emissione di base monetaria. La normalizzazione successiva

Scorie - Rischi non assicurabili

I fatti di cronaca dal mondo finanziario forniscono l'ennesima conferma della correttezza della teoria economica della scuola austriaca. Dopo anni di politiche monetarie ultraespansive, con l'accelerazione impressionante durante il biennio 2020-21, l'arrivo degli effetti inflattivi anche sui prezzi al consumo ha costretto le banche centrali a invertire la rotta. Ovviamente per mesi ci siamo sentiti raccontare prima che l'inflazione dei prezzi al consumo era un fenomeno transitorio, poi che l'inversione di rotta della politica monetaria sarebbe stata compatibile con il mantenimento della stabilità finanziaria e con un rallentamento moderato dell'economia. Non poteva essere così, e così non è stato, come la cronaca ci sta dimostrando. Un aspetto interessante di quanto accaduto nel caso del fallimento della Silicon Valley Bank è che Tesoro, Fed e FDIC hanno deciso di garantire tutti i depositi, anche oltre la soglia di 250mila dollari. Il tutto per evitare un conta

Scorie - Giovani marxisti tafazziani

Ho sostenuto in diverse occasioni che se da questo versante delle Alpi si vuole fare benchmarking cercando qualcosa di peggio, dal punto di vista libertario, di quanto offre il dibattito politico nostrano, basta gettare lo sguardo a quanto succede in Francia e non si rimane mai delusi, se così si vuol dire. In queste settimane di reiterate proteste contro la riforma delle pensioni che prevede l'innalzamento dell'età per andare a riposo da 62 a 64 anni, capita perfino di vedere manifestare persone che, dati anagrafici alla mano, sarebbero i pagatori del conto sempre più prospetticamente salato, in caso di mantenimento dello status quo. Ossia gli studenti. In un contesto ideale dal punto di vista libertario, non esisterebbe un sistema pensionistico pubblico, che nella generalità dei casi è uno schema Ponzi a cui le persone sono obbligsate ad aderire per legge. Uno schema Ponzi che, a fronte di un progressivo invecchiamento della popolazione, diventa sempre più oneroso da mantener

Scorie - Indigenza o indecenza?

Mi capita non di rado di rimanere esterrefatto di fronte a certe sentenze non già nei primi due gradi di giudizio, ma perfino della Corte di Cassazione. Con la sentenza 7235 la Cassazione ha accolto il ricorso di un uomo a cui l'Inps aveva negato il diritto al percepimento dell'assegno sociale pur essendo in stato di bisogno, perché ciò era conseguenza di sue azioni volontarie. Nello specifico, l'uomo aveva donato due immobili alla figlia, la quale, evidentemente, non intendeva farsi carico dell'aiuto al padre, nonostante fosse stata beneficiaria della donazione e in barba a quanto previsto dall'articolo 433 del Codice civile, che pure prevederebbe un dovere di solidarietà dei figli nei confronti dei genitori non autosufficienti. Non è dato sapere se padre e figlia fossero d'accordo nel tenere questo comportamento. Fatto sta che la Cassazione, ribaltando la decisione della Corte d'Appello, ha sancito il diritto dell'uomo al percepimento dell'assegno

Scorie - Chi stabilisce quali sono le opportunità?

Da tempo sono convinto che la versione ambientalista del socialismo, soprattutto europeo, sia peggiore di quella "generica". L'approccio tipico di ogni socialista è quello di essere convinto che ciò che ritiene essere bene e male debba essere condiviso da tutti gli altri. E se non lo condividono, l'uso dei mezzi politici deve essere un sostituto della persuasione. Uno degli aspetti più urticanti è poi la pretesa di sapere che l'imposizione del proprio punto di vista finirà per tornare utile a chi subisce tale imposizione, come se lui fosse onnisciente e gli altri tutti incapaci di intendere e di volere. Questo atteggiamento lo si può riscontrare, ad esempio, nelle dichiarazioni del politico verde Ciaran Cuffe, relatore al Parlamento europeo della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), quella che prevede l'obbligo di miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili.  Il quale, dopo aver liquidato come "allarmismo" le pe

Scorie - Biden rilancia l'eterna illlusione

Il presidente americano Joe Biden ha lanciato una proposta di budget che prevede un aumento delle spese per la difesa e per la cosiddetta assistenza sociale, da finanziare in parte con maggior deficit, e in parte aumentando le tasse ai ricchi. Il deficit nel prossimo decennio sarebbe sempre superiore ai mille miliardi di dollari, con conseguente aumento del debito federale. La proposta ha un evidente sapore pre elettorale, dato che difficilmente potrà passare in questi termini essendo la Camera a maggioranza repubblicana. A parte questo, sarebbe del tutto illusorio credere (o far credere) che sia sufficiente spostare in avanti una parte dell'onere e scaricare la restante parte su una fascia ristretta della popolazione per diffondere benessere per tutti. " Vogliamo aiutare coloro che tengono insieme il Paese e sono stati praticamente invisibili per troppo tempo", ha affermato il claudicante e spesso incespicante Biden. Aggiungendo che si tratta di "un progetto da coll

Scorie - Fink si accorge adesso dei danni del denaro facile?

Da anni Larry Fink, cofondatore e presidente di BlackRock, il più grande asset manager mondiale, scrive un sermone sotto forma di lettera agli investitori. In tempi recenti spesso ha parlato della sua visione sul tema ESG, sul quale non intendo soffermarmi. In merito al recente fallimento della Silicon Valley Bank, Fink ha detto che " paghiamo il il prezzo del denaro facile ". Il che è indubbiamente vero, anche se non ricordo che nei sermoni di Fink ci fossero segni di preoccupazione quando il denaro facile veniva copiosamente riversato sul mercato in anni di politiche monetarie ultraespansive. Ma tant'è. In quegli anni il signor Fink riteneva evidentemente prioritario catechizzare il mondo sulla necessità si pensare al benessere degli stakeholders invece che dei soli shareholders, oltre ovviamente a diffondere il resto del mantra ESG. E in fin dei conti, quel fiume di denaro facile non era poi male per il conto economico di BlackRock...

Scorie - Benefici illusori dell'inflazione

In un articolo su Bloomberg Opinion, Tyler Cowen sostiene che " un po' di inflazione può essere buona per i conservatori ". Per esempio, secondo Cowen l'inflazione, erodendo il debito pubblico in termini reali, comporterebbe minori tasse in futuro. " Io stesso non sono contento di un tasso di inflazione dal 4% al 5%, che sembra incorporato nell'economia in questo momento. Eppure riflettendoci Sono meno preoccupato di quanto lo fossi inizialmente. Un vantaggio di un tasso di inflazione più elevato è che si riduce il valore residuo del debito pubblico. Quel debito è stato contratto termini nominali e prezzi più alti significano che sarà più facile da pagare. Dal momento che il debito e il deficit sono stati continuo problema per gli Stati Uniti, ciò comporta un vantaggio parziale. Secondo una stima, nel biennio da Dal 2020 al 2022, l'inflazione "ha ridotto il rapporto debito/PIL per le economie avanzate di quasi 6 punti percentuali del PIL". Così

Scorie - Pagare per sapere quanto pagare

Pagare le tasse in Italia non solo è più costoso che altrove, ma è anche complicato. Per questo motivo i professionisti ricorrono con grande frequenza allo strumento dell'interpello all'Agenzia delle entrate, come consentito dallo Statuto del contribuente. In sostanza, sottopongono al fisco il caso di cui si devono occupare e prospetrtano una soluzione, chiedendo un parere all'Agenzia. La quale risponde, confermando quanto prospettato dall'interpellante oppure fornendo indicazioni alternative sul trattamento fiscale della fattispecie oggetto del quesito. Se le norme fossero più chiare (e qui è colpa di chi legifera) e il fisco meno aggressivo in fase di accertamento, con ogni probabilità gli interpelli sarebbero molto meno numerosi. Fatto sta che gli uffici delle Entrate sono (a loro dire) oberati dalle richieste di quella che ritengono essere una vera e propria consulenza da parte dei professionisti. Non dubito che una parte degli interpelli potrebbe essere evitata, so

Scorie - SVB, un film già visto

Il 10 marzo scorso è stato deciso l'intevernto del FDIC (il fondo di tutela dei depositi americano) a seguito della evidente situazione di insolvenza della Silicon Valley Bank (SVB). Come sempre in questi casi, l'insolvenza deriva da una situazione di illiquidità. Le cui cause sono state da più parti imputate a una cattiva gestione dei rischi. Ma perché, se questo fosse il caso, allarmarsi per il possibile contagio alle altre banche? Se queste hanno gestito correttamente i rischi, perché dovrebbero essere a loro volta a rischio di illiquidità e, a seguire, di insolvenza? SVB, con circa 200 miliardi di attivo di bilancio, operava per lo più con operatori di venture capital e aziende tech, molto diffuse nel territorio di appartenenza. Il problema è che era esposta a una concentrazione settoriale sia dal lato dell'attivo, sia da quello del passivo. Si finanziava, infatti, per buona parte mediante depositi di aziende tech, che negli anni di tassi a zero e quantitative easing il

Scorie - Fate come diciamo, non fate come abbiamo fatto

Christine Lagarde, Pascal Donohue, Werner Hoyer, Charles Michel e Ursula von der Leyen, presidenti rispettivamente della BCE, dell'Eurogruppo, della BEI, del Consiglio europeo e della Commissione europea, hanno unito le forze per perorare la causa dell'Unione del mercato dei capitali. L'esordio richiama, guarda caso, la transizione verde e digitale. " L'Unione europea è determinata ad accelerare la sua transizione verde e digitale. Le decisioni che adottiamo oggi faranno sentire i loro effetti sulle generazioni future. È nostra responsabilità collettiva prendere le decisioni giuste ." Qui c'è il primo problema: gli autori partono dal presupposto che non vi debbano essere dubbi su quali siano le decisioni "giuste". Ciò detto, secondo i cinque presidenti la"creazione di industrie a zero emissioni nette, il rafforzamento della competitività tecnologica e la diversificazione delle catene di approvvigionamento saranno essenziali per mantenere la

Scorie - Se bastassero più stazioni di ricarica

Come è noto, gli idrcarburi hanno permesso alla socialistissima Norvegia di passare da un'economia non troppo florida, basata sulla pesca e poco altro, a uno dei Paesi con il maggiore Pil pro capite a livello mondiale. Ancora oggi, nonostante si facciano vanto di essere tra i principali utilizzatori di energie rinnovabili e guidino auto elettriche come da poche altre parti al mondo, la loro ricchezza deriva principalmente dall eesportazioni di petrolio e gas. E così sarà ancora per il futuro prevedibile. Paradossalmente, se tutti fossero "ecologicamente virtuosi" come loro, le risorse presenti nel loro sottosuolo perderebbero valore, e questi signori dovrebbero trovare altre fonti di ricchezza, dato che anche il ofndo sovrano da oltre mille miliardi di dollari prima o poi potrebbe esaurirsi. E' un dato di fatto, tra l'altro, che le batterie tendono a consumarsi e a perdere efficienza più velocemente alle basse temperature, che in Norvegia non sono un evento raro.

Scorie - Ningún tampax es gratis

Il governo spagnolo a trazione socialista, guidato da Pedro Sanchez, si appresta a introdurre nuove misure sulla parità di genere. Il timing dell'annuncio, in occasione della festa della donna, non credo sia casuale.  In generale non voglio entrare nel merito della questione, avendolo già fatto altre volte. Tuttavia, in attesa che qualcuno più progressista rivendichi delle quote per chi non è ben deciso sul proprio genere o ritiene di poterlo cambiare a seconda dell'umore, sarebbe bene descrivere alcune misure rispecchiando la verità dei fatti. Per esempio, se si introduce la " distribuzione gratuita di prodotti per l'igiene mestruale in scuole, carceri, centri femminili, centri civici, centri sociali o enti pubblici " (e anche qui non entro nel merito del provvedimento), sarebbe più corretto parlare di distribuzione a carico dei pagatori di tasse, perché chi produce quei beni non li regala a nessuno. Non di rado molte donne (o i loro familiari) finiranno per paga

Scorie - La (insulsa) politica estera femminista

Così come per non è con il socialismo che si fa del bene al prossimo, non è con l'ecologismo ideologico e parlato di molti "verdi" che si preserva l'ambiente. In fin dei conti certo ecologismo è, nella sostnza, una settorizzazione del socialismo. Entrambi finiscono per peggiorare la vita delle persone, anche quelle che vorrebbero tutelare. Quello che sta succedendo nel settore automobilistico è un tema che affronto ormai con una certa frequenza, ma non è il solo esempio di come si possano fare danni (oltre a rendersi ridicoli) quando ci si preoccupa di segnalare le proprie virtù cercando di imporre le stesse agli altri. E così in Germania, sotto la spinta della (verde) ministra degli Esteri Annalena Baerbock, ha ben pensato di lanciare la " Politica estera femminista ", probabilmente con il nobile scopo di migliorare la condizione femminile in quei Paesi del mondo dove nascere e vivere non è una passeggiata per le donne. Il problema è che, al di là delle eti

Scorie - Supermalus

Nella (tragi)commedia all'italiana dello stop alla cessione dei bonus edilizi e per la riqualificazione energetica degli immobili residenziali, circolano in questi giorni, come sempre, notizie molto distanti dalla realtà. Il tutto per via di un mix di ignoranza e malafede, che fa leva sull'analfabetismo diffuso tra gli italiani in fatto di numeri, oltre che della altrettanto diffusa illusione che esista il Paese dei balocchi. Mentre diverse fonti pubbliche e private rilasciano stime che porrebbero l'effetto del moltiplicatore keynesiano in un numero che anche per i più ottimisti non supera l'unità, chi volle e introdusse quella misura difende il proprio operato, con argomentazioni surreali. Giuseppe Conte, che all'epoca era presidente del Consiglio nel governo giallo-rosso, sostiene, per esempio, che l'incremento del deficit sugli anni 2020-2022 per via della classificazione come "pagabili" dei crediti di imposta da (super)bonus, faccia sì che " p

Scorie - L'ennesimo (dis)incentivo previdenziale

Come ho sottolineato più volte, i sistemi previdenziali a ripartizione (quasi ovunque quelli pubblici lo sono) funzionano come uno schema Ponzi, nel quale i versamenti correnti sono utilizzati per pagare le prestazioni correnti, a loro volta dipendenti sostanzialmente dall'andamento del Pil nominale. Non serve quindi essere un bambino prodigio per dedurre che se la demografia e la crescita economica arrancano, come nel caso dell'Italia, il sistema si avvia all'implosione, pur passando er una fase intermedia in cui lo Stato attinge alla cosiddetta fiscalità generale. L'adesione ai fondi pensione, che dovrebbe fornire una integrazione al sempre più misero assegno pubblico nei decenni a venire, non è mai realmente diventata massiva a quasi 20 anni dalla loro introduzione. Le prospettive previdenziali dei giovani italiani sono quindi tanto più plumbee quanto minore è la loro età anagrafica. Di proposte per incentivare i versamenti ne sono state fatte tante, da versioni all&

Scorie - A proposito di bufale

A fronte delle critiche sull'invio di armi all'Ucraina, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: " Sento anche dire che non abbiamo i soldi per gli italiani e spendiamo invece i soldi in armi, anche questa è una bufala: noi non spendiamo soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini, noi abbiamo già delle armi che riteniamo oggi fortunatamente di non dover utilizzare. Quindi non c'è niente che stiamo togliendo agli italiani per allontanare una guerra che potrebbe riguardare anche gli italiani. " Non entro nel merito della decisione di inviare armi all'Ucraina, ma l'affermazione di Meloni mi sembra sia fallace, sia falsa. Fallace, perché il fatto di inviare armi già facenti parte dell'arsenale dell'esercito non significa non spendere soldi, tranne nel caso in cui si ritenga di non sostituirle con nuovi approvvigionamenti. Falsa, perché il governo si è impegnato in realtà ad incrementare le spese militari, che evidentemente almeno