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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Scorie - In nome della lotta al vàirus sopprimono la libertà

Come spesso accade in situazioni di emergenza, chi governa espande ulteriormente la compressione della libertà delle persone, sia con riferimento alla libertà di circolazione, sia per quanto riguarda la determinazione dei prezzi di determinati beni o servizi. Da ultimo il governo promette severe punizioni, da introdurre per decreto, contro chi, a suo dire, specula su gel e mascherine. Così ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, o anche "Mr. Coronavàirus": " Condanniamo tutte le speculazioni che qualche sciacallo sta facendo su gel e mascherine queste persone saranno punite. " Anche ammettendo che questi provvedimenti siano animati da buone intenzioni (e credo sia lecito avere dei dubbi), l'effetto dell'imposizione di limiti massimi ai prezzi di determinati beni non fa altro che favorire la rarefazione dell'offerta degli stessi. In questi giorni si sente perfino qualche amministratore locale proporre la requisizione dei beni in questione

Scorie - Il progressista Felice

Emanuele Felice, professore ordinario di Politica economica all'Università di Pescara, è il neo responsabile dell'economia del Pd. A giudicare dalle risposte fornite in un'intervista a Repubblica, si direbbe che il responsabile è nuovo, ma le idee sono sempre le stesse. Per esempio, ecco cosa farebbe sul fronte fiscale: " Estirpare i paradisi fiscali. Introdurre una Tobin tax globale sui movimenti speculativi di capitale. O ancora: imporre alle multinazionali un bilancio globale e il pagamento delle tasse in tutti i Paesi in proporzione alle vendite che realizzano. Pensi che solo da questa misura l'Italia potrebbe ricavare tra gli 8 e i 10 miliardi ogni anno. Non sono pochi per impostare politiche concrete per la crescita: rinnovamento della pubblica amministrazione, riforma del fisco, investimenti in istruzione e ricerca e nella riconversione ambientale ." Per questi progressisti che occupano cattedre dalle quali insegnano agli studenti, pare che la

Scorie - Molto rumore per nulla

Ogni anno la Commissione europea pubblica un country report dedicato a ogni Paese membro dell'Unione. Si tratta per lo più di documenti la cui unica funzione è tentare di giustificare lo stipendio pagato a chi li redige, a mio parere. Anche quest'anno la Commissione europea invita l'Italia a ridurre le tasse sul lavoro, e fin qui niente da obiettare. Ma le risorse non andrebbero trovate tagliando spesa pubblica vera (e non detrazione e deduzioni, che sarebbero l'altra faccia della medaglia di aumenti di tasse), bensì tassando di più il patrimonio immobiliare. Esentando dall'Imu sulla prima casa solo i percettori di redditi inferiori a 26.400 annui, secondo la Commissione ci sarebbero effetti benefici su occupazione e crescita del Pil. Di che dimensioni? " L'aumento degli occupati e dei consumi, in cinque anni si tradurrebbe, al netto del calo degli investimenti immobiliari, in una crescita del Pil dello 0,1% che raddoppierebbe in 10 anni. Gli effe

Scorie - Carta da macero

Lo storico e strimpellatore di chitarra Roberto Gualtieri, titolare pro tempore del ministero dell'Economia e delle Finanze, ha vergato assieme ad altri colleghi europei una lettera in cui è enunciata la necessità di un nuovo sistema fiscale internazionale. La lettera inizia così: " La creazione di un nuovo sistema fiscale internazionale adeguato al ventunesimo secolo è la sfida chiave del nostro tempo. È nostra responsabilità comune raggiungere un accordo globale su questo tema entro la fine dell'anno. Adesso noi abbiamo un'opportunità unica per una revisione delle regole che renda il sistema fiscale globale più equo ed efficace. " Credo che ci sia un problema fondamentale: quando il punto di vista è quello del tassatore, un sistema fiscale efficace deve per forza non essere equo, al di là della retorica utilizzata. Secondo Gualtieri e cofirmatari, il sistema attuale " soffre in questo momento di due gravi debolezze, che intendiamo correggere insie

Scorie - La riforma basata su insani principi

Torno a commentare un intervento di Fabio Ghiselli pubblicato sul Sole 24 Ore, sempre in tema di riforma fiscale, e in particolare dell'Irpef. Ghiselli esordisce così: " Sono i principi che dovrebbero disegnare una riforma tributaria, non i numeri. Sono i principi, la visione del mondo, della società e del ruolo dello Stato che dovrebbero definire gli obiettivi da perseguire. I numeri possono avere la sola capacità di determinare in quanto tempo gli obiettivi potranno essere raggiunti. E questi principi sono la capacità contributiva, la solidarietà economica, politica e sociale e l'eguaglianza sostanziale, tutti sanciti dalla nostra Costituzione ." A mio parere il principale problema di ogni riformatore "costituzionalmente corretto" consiste nel dare per scontato che ciò che è scritto nella Costituzione sia giusto per il solo fatto di essere, appunto, scritto nella Costituzione. Ciò equivale a considerare la Costituzione alla stregua di un testo sa