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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Scorie - Asimmetrie

Nonostante l'obbligo di fatturazione elettronica, che per i fornitori della pubblica amministrazione è in vigore da tempo, apprendo dal Sole 24Ore che se un'azienda si trova a dover chiedere un rimborso di IVA è tenuta a esibire documentazione cartacea a supporto della propria richiesta. Una cosa allucinante, per quanto non mi stupisca più di tanto che ciò accada. L'Agenzia delle Entrate, infatti, dispone già dei dati necessari a verificare la correttezza della richiesta di rimborso. Questo è solo uno dei tanti casi di modernizzazione asimmetrica. I pagatori di tasse devono adeguarsi nei tempi dettati dal legislatore, spendendo (tanto) tempo e denaro, mentre la burocrazia rimane colpevolmente indietro. Si pensi, per fare un altro esempio, all'obbligo di compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi relativamente agli investimenti all'estero. Adempimento non di rado complesso nel caso di portafogli con molti strum

Scorie - (Eco)tassa

Ritengo di dover iniziare questo pezzo con un disclaimer: le automobili che preferisco sono state prodotte un bel po' di anni fa, quindi sono tutte "euro zero". Quelle, per intenderci, ritenute nemiche del pianeta tanto da fare andare in escandescenza gli ayatollah dell'ambientalismo. Essendo poi contrario a ogni sorta di incentivo governativo a favore di questo o quel tipo di consumo o investimento, dato che ciò comporta inevitabilmente una redistribuzione mediante il fisco, mi sono risultate particolarmente indigeste (e già quando questo signore apre bocca qualche problema di digestione per me è inevitabile) queste parole di Luigi Di Maio: " Ieri sera in legge di bilancio abbiamo introdotto un bonus malus sulle auto che permette di pagare meno tasse e avere meno aggravi in base a quanto fa di emissioni la macchina. Le auto elettriche costeranno di meno e finalmente le portiamo sul mercato, dove finora hanno avuto una quota irris

Scorie - Minenna, il profeta della mutualizzazione

  In Italia c'è una folta schiera di persone che ritengono che la via d'uscita dalla palude in cui si trova l'economia da almeno due decenni consista nel fare più deficit e pazienza se il debito pubblico, già enorme tanto in valore assoluto quanto in rapporto al Pil, dovesse aumentare ancora: il rimedio sarebbe la mutualizzazione a livello europeo. Segue, solitamente, la serie di lagnanze nei confronti di Germania e Stati satelliti che non vogliono sentirne neppure parlare. Tra costoro c'è Marcello Minenna, tecnico Consob gradito al M5S, i cui interventi da qualche tempo trovano ospitalità alla domenica sul Sole 24Ore (e non si pensi maliziosamente che ciò abbia motivazioni politiche…). Secondo Minenna, " occorre superare il tabù della condivisione dei rischi. Ad esempio concentrando i reinvestimenti nei Paesi più indebitati, come fu con il Securities Markets Programme del 2011. Possibilmente, stavolta, restituendo le cedole ricevut

Scorie - Alitalia continuerà a far volare i soldi fuori dalle tasche dei pagatori di tasse

Luigi Di Maio continua a ripetere che in Alitalia non ci sarà neanche un esubero. Come è noto, l'ennesimo piano di rilancio a spese dei pagatori di tasse prevede l'ingresso nel capitale delle Ferrovie dello Stato e pure del Tesoro, anche se Giggino ripete che i contribuenti non sborseranno più un solo euro. Poi esce la notizia che il governo intende, per gli anni 2019 e 2020, abbassare da 67 a 60 anni l'età di pensionamento per piloti, assistenti e tecnici di volo. E come viene finanziata questa misura che assomiglia tanto a un fondo esuberi? Secondo quanto riportato dall'ANSA: " L'addizionale comunale sui diritti di imbarco (cinque euro complessivi a biglietto) diventa permanente per finanziare il Fondo volo e in particolare la pensione anticipata per il personale navigante (piloti e assistenti di volo) e per i tecnici di volo. E' quanto emerge dalla bozza sulla previdenza che il Governo sta mettendo a punto secondo

Scorie - Placare la collera col deficit

Sotto pressione per le manifestazioni a catena dei cosiddetti gilet gialli, Emmanuel Macron ha annunciato qualche sera fa alcuni provvedimenti volti a placare la collera che, a suo dire, è " in parte giustificata ". Come ho già avuto modo di osservare, anche io ritengo che sia in parte giustificata, ma per motivi diversi. Nel senso che in un Paese dove lo Stato ha spese pari al 56,4 per cento del Pil ed entrate pari al 53,8, evidentemente l'unica cosa da fare sarebbe ridurre entrambe in modo significativo. Invece i manifestanti, oltre alla rimozione della (eco)tassa su benzina e gasolio, chiedono anche altri aumenti di spesa. Con un rassicurante (almeno nelle intenzioni) " Tutti insieme ce la possiamo fare ", il presidente ha annunciato l'aumento del salario minimo di 100 euro al mese dal 2019, la detassazione, dalla stessa data, degli straordinari, nonché l'annullamento della contribuzione sociale generaliz

Scorie - Peggio del brigante di strada

La sezione Norme e Tributi del Sole 24Ore contiene spesso notizie che certificano (anche se ormai non ve n'è più bisogno) l'insaziabilità di uno Stato predone come quello italiano. Per esempio, la corte di Cassazione ha recentemente stabilito che se un'impresa pone su una gru di sua proprietà un cartello riportante a caratteri cubitali il nome della ditta, deve pagare l'imposta sulla pubblicità. Il tutto perché è soggetto passivo d'imposta " colui che appone a qualsiasi mezzo di comunicazione con il pubblico, il quale risulti obiettivamente idoneo a far conoscere indiscriminatamente alla massa indeterminata di possibili acquirenti ed utenti il nome e l'attività di una impresa ". Dato che il cartello risulta ben visibile a tutti coloro che passano nei pressi della gru, il balzello va quindi pagato, perché la norma (l'articolo 5 del Dlgs 507/1993) " intende assoggettare ad imposizione il messaggio pubblicit