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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Scorie - 38mila miliardi, chi la spara più alta?

Non passa giorno, ormai, senza che sia pubblicato un nuovo studio catastrofista sull'impatto del cambiamento climatico. Da ultimo uno studio prodotto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research, stima che entro il 2049 il mondo avrà un Pil inferiore del 19% rispetto a uno scenario in cui si fermasse il cambiamento climatico. Sarebbero circa 38mila miliardi di dollari all'anno, contro i circa 6mila miliardi di investimenti necessari per contenere l'aumento della temperatura entro 1.5 gradi rispetto all'era pre industriale. Interessante notare che questi studi sono presentati come indipendenti e neutrali, al contrario di quelli che ritengono irrealizzabili le tappe della transizione verde ipotizzate da chi vorrebbe che il mondo smettesse, più o meno dall'oggi al domani, di utilizzare combistibili fossili. Più leggo questi documenti, o le loro sintesi, e le dichiarazioni di chi realizza tali studi, più mi sembra che la scienza sia abbondantemente affiancata da do

Scorie - Non è mancato il socialismo

Il Nepal, Paese a me molto caro, è diventato repubblica dopo anni di guerra civile che ha posto fine alla monarchia. Dal 2015 è in vigore una costituzione che viene messa da tempo in discussione.  Il Paese ha una struttura federale, ma le capacità amministrative scarseggiano ovunque. Non credo che il problema in sé sia la forma federale, ma oggi sta crescendo il cnsenso per un ritorno della monarchia e nelle aparizioni pubbliche dell'ex re Gyanendra ci sono folle a seguirlo. Per inciso, si tratta del fratello del re Birendra che fu ucciso assieme ad altri membri della famiglia reale nel 2001, in un episodio che ancora ha elementi non chiari. Fatto sta che Gyanendra, a differenza del fratello defunto, non era amato dalla popolazione nepalese. Ma adesso pare che le cose siano cambiate. Su un quotidiano nepalese ho letto un commento inintenzionalmente grottesco:   " In un Paese come il Nepal, dove gli organi che controllano l'economia di mercato non sono forti, dovrebbe esser

Scorie - Perché la ricchezza è concentrata

Scoprendo l'acqua calda, la Federal Reserve ha rilevato che azioni e fondi comuni di investimento sono concentrati nei portafogli degli americani più ricchi. Il 23,4% appartiene allo 0,1% più ricco della popolazione, mentre l'1% più ricco arriva quasi alla metà (49,4%). Il tutto, ovviamente, con squilibri anche tra etnie. Ciò che la Fed non dice è che le politiche monetarie dalla stessa praticate hano un ruolo tutt'altro che marginale nel produrre una situazione del genere. La forte espansione monetaria che ha caratterizzato buona parte del secolo in corso, fino al 2022, ha provocato una forte inflazione sui prezzi degli asset reali e finanziari. Ciò non può far altro che gonfiare la ricchezza di chi già è dotato di un patrimonio più o meno elevato, a discapito di coloro che non riescono a risparmiare o che, facendolo, accedono all'acquisto di attività reali e finanziarie a prezzi gonfiati dalla politica monetaria espansiva. Non è quindi necessario pensare a draconiane

Scorie - Non tutto il collaterale ha la stessa qualità

A seguito della crisi che ha colpito alcune banche regionali statunitensi un anno fa, le autorità di vigilanza hanno impostato una corposa (fin troppo voluminosa) revisione dei requisiti patrimoniali, che però potrebbero non essere risolutivi quando il problema è la liquidità. Bill Dudley, già presidente della Fed di New York, ritiene che la soluzione alle crisi di liquidità delle banche consista nell'imporre alle stesse di " mantenere in via preventiva una quantità di collaterale (come titoli e prestiti a consumatori e imprese) per coprire tutte le loro passività a vista soggette a corsa agli sportelli ". Il collaterale dovrebbe essere depositato presso la Fed, che potrebbe quindi velocemente prestare alle banche (creandola dal nulla) base monetaria in caso di crisi. A mio parere il problema non sarebbe risolto completamente, perché un conto è tenere riserve di moneta o titoli di Stato a breve termine (tipicamente con scadenza entro i 12 mesi); altro conto è utilizzare c

Scorie - Sulle PHEV non c'è nulla da imparare

Quando la domanda e/o l'offerta di mercato sono distorte mediante imposizioni i divieti per via legislativa, è pressoché certo che si verifichino delle conseguenze inintenzionali. Si pensi alla elettrificazione del parco auto: la domanda di mercato è bassa, e lo sarebbe ancora di più in assenza di incentivi. I motivi sono noti. A parte una quota di automobilisti che ritengono che le auto elettriche non siano auto (disclaimer: sono tra costoro), la gran parte di chi guida non avrebbe nulla in contrario ad avere un'auto elettrica, purché fosse un prodotto superiore ai veicoli con motore endotermico. Purtroppo, nonostante le promesse, a oggi c'è una molteplicità di problemi che riguardano i prezzi, l'autonomia, i tempi di ricarica, la maggiore svalutazione, solo per citare i principali. Le auto ibride alla spina dovrebbero rappresentare un compromesso, consentendo di viaggiare in modalità elettrica per alcune decine di chilometri, sapendo però di poter contare anche su un

Scorie - Moneta fiscale = debito pubblico

Quando fu lanciato il Superbonus 110% venne resa possibile anche la libera circolazione dei crediti d'imposta connessi. Questo rendeva possibile alle imprese operare mediante lo sconto in fattura, con interventi (spesso) a costo zero per i committenti. Le imprese poi vendevano in tutto o in parte i crediti, per lo più a banche, le quali potevano utilizzarli oppure rivenderli. Un meccanismo del genere rende praticamente certo l'utilizzo dei crediti d'imposta, quindi il corrispondente calo di gettito per l'erario. In sostanza i crediti d'imposta liberamente circolabili diventano una moneta fiscale, parallela a quella emessa dalla banca centrale. E' (o dovrebbe essere) lampante che uno strumento del genere, riducendo le entrate fiscali, genera un aumento del deficit a parità di spesa pubblica e una accumulazione di debito. I fautori della moneta fiscale sostengono però che lo stimolo all'attività economica genera un aumento del Pil, e di conseguenza di gettito

Scorie - Milano? No, Junior. Anzi, Tychy

Nella diatriba tra governo italiano e Stellantis, nei giorni scorsi si era regsitrata la presa di posizione del ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, secondo il quale " un'auto chiamata Milano non può essere prodotta in Polonia." Il tutto in nase alla legge del 2003 in base alla quale "non si possono dare indicazioni che inducono in errore i consumatori. Quindi un'auto chiamata Milano deve essere prodotta in Italia. Altrimenti, dà un'indicazione fuorviante che non è consentita dalla legge italiana. " Stellantis aveva pensato di lanciare un SUV da segmento B con il Marchio Alfa Romeo chiamandolo "Milano", e producendolo nello stabilimento di TychY in Polonia. Se tutto ciò che è ideato/disegnato in Italia dovesse essere prodotto in loco, occorrerebbe sanzionare la quasi totalità delle eccellenze del Made in Italy, perché la produzione è spesso eseguita all'estero, per ovvi motivi di costi. Fatto sta che Stellantis ha deciso

Scorie - Tutti da capitolo 10

Nel suo libro "The Road to Serfdom" (significativamente dedicato ai socialisti di tutti i partiti: quanto aveva ragione!), Friedrich von Hayek dedica il decimo capitolo a spiegare perché nelle società più o meno caratterizzate da regimi totalitari si verifichi la tendenza a salire al potere da parte dei peggiori. Nelle nostre società non totalitarie, ma nondimeno a elevato tasso di socialismo (ancorché spesso non definito tale), tra coloro che emergono e che sono, a mio parere, da ascrivere a pieno titolo nella categoria dei peggiori vi sono i (cosiddetti) leader sindacali. Il leader sindacale tipo è un individuo che dovrebbe tutelare i propri iscritti, ma che sostanzialmente fa politica e non di rado persegue una propria carriera politica (per lo più a sinistra). Si occupa (o dovrebbe occuparsi) a tempo pieno di questioni relative ai cntratti di lavoro, ma in realtà discetta del tutto e del più, spesso senza competenze specifiche. Ho sempre trovato curioso che ci siano perso

Scorie - Non bastano i biglietti verdi?

Mark Gongloff, uno della pattuglia di sostenitori della causa green che scrive per Bloomberg, ha di recente criticato la Federal Reserve perché non è favorevole a implementare negli Stati Uniti le proposte del Comitato di Basilea (di supervisione sulle banche) per imporre alle banche di fornire maggiore disclosure sulle emissioni dei clienti a cui prestano soldi e altre misure che renderanno (via incentivi e disincentivi patrimoniali) i portafogli bancari via via più green. La Fed, probabilmente fiutando anche un probabile cambio di orientamento politico interno, ritiene che non sia compito di chi fa politica monetaria occuparsi di temi che dovrebbero competere ad altre autorità politiche. Gongloff accusa la Fed di " essere di parte ", ma si potrebbe dire lo stesso anche in caso contrario, in realtà. Tra le sue argomentazioni, ve ne sono un paio che mi paiono "interessanti". Il cambisamento climatico sarebbe " inflazionistico, impattando direttamente metà del d

Scorie - It's the Inflation Stupid!

In ambienti vicini al partito democratico ci sono preoccupazioni per i danni che l'inflazione potrebbe fare alla rielezione di Joe Biden. Il quale, assieme al suo entourage, continua ad attribuire il malcontento di molti americani a volte all'avidità delle imprese, altre alla " disinformazione ", perché l'inflazione starebbe scendendo. Purtroppo i dati anche recenti non sostengono le affermazioni di Biden. Cosa più importante, e che spesso pare sia (volontariamente) trascurata, è che un conto è la variazione dei prezzi rispetto al periodo precedente (sia esso il mese o l'anno); altra cosa è il livello assoluto degli stessi. Pur con tutte le cautele con cui vanno trattati indici di prezzi, il fatto è che finora si sono verificate riduzioni negli incrementi percentuali. E da ultimo neppure più quelle. Ma da quando Biden è alla Casa Bianca i prezzi al consumo sono aumentati di circa il 20%, e non è molto rassicurante, per il consumatore medio, sentirsi dire che a

Scorie - Lievissimo

Qualche giorno fa un gruppo di scienziati ha scritto la (classica) lettera appello affinché sia aumentata la spesa per il servizio sanitario nazionale, constatando che l'Italia spende meno, in rapporto al Pil, degli altri Paesi europei. In effetti la cosiddetta spesa out of pocket, ossia quella pagata dai cittadini per evitare di rimanere in lista d'attesa troppo a lungo, è andata crescendo nel corso del tempo.  Come segnalavo qualche giorno addietro, l'aumento della spesa previdenziale e assistenziale rende la coperta inevitabilmente corta, anche perché l'Italia non è proprio un paradiso fiscale. Ma Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica e per questo ritenuto dalla stampa un luminare di qualsiasi materia, considera la questione dei 30 miliardi annui aggiuntivi da spendere in sanità in questo modo: " È un investimento giusto. Bisogna guardare al benessere del Paese. Anche perché se non si fa questo investimento i cittadini devono pagare di tasca propria. Quindi

Scorie - Modello L'Aquila

Sono passati 15 anni dal terremoto che colpì duramente L'Aquila. Giorgia Meloni ha dichiarato: " L'Aquila è un modello, per la risposta che lo Stato ha dato fin dalla gestione dell'emergenza, passando per la ricostruzione fino alla rigenerazione degli ultimi anni, di cui si stanno-20 vedendo i primi effetti. " Suppongo che Meloni intendesse dire che si tratta di un modello positivo, il che credo renda involontariamente ridicola l'affermazione, considerando che dopo tre lustri la ricostruzione è (ancora) in corso. Se di modello si vuole parlare, dovrebbe essere di un modello da cui imparare a fare meglio. Sempre che il benchmark non siano altri eventi sismici in cui le cose sono andate per le lunghe, come quello del Belice. Fare peggio sarebbe davvero difficile.

Scorie - ZiG: svolta positiva o ennesima occasione persa?

Non ho avuto modo di approfondire, ma mi ha incuriosito la notizia dell'introduzione nello Zimbzbwe di una valuta, denominata ZiG (che starebbe per Zimbabwe Gold) che dovrebbe sostituire il dollaro locale, da anni iperinflazionato.  La nuova moneta dovrebbe essere ancorata non solo all'oro, ma anche a riserve di vlaute estere e altri metalli preziosi. In ogni caso, ufficialmente uno ZiG sarà pari a un milligrammo di oro fino. Detto che già oggi il dollaro che utilizzano nello Zimbabwe è prevalentemente quello americano (come accade in gran parte dei Paesi a elevata inflazione della moneta locale). Sarà possibile convertire, oltre alle vecchie banconote, anche oro. Francamente non correrei a convertire oro, dati i precedenti. L'idea di questa nuova moneta, dettata presumibilmente più dalla disperazione che dalla reale volontà di avere una moneta non inflazionabile, potrebbe essere una svolta positiva. A patto che l'emissione di base monetaria avvenga sia totalmente coper

Scorie - Per quanto la spingano, la Bidenomics è indifendibile

Più ci si avvicina a novembre, più negli Stati Uniti cresce la fibrillazione dei mezzi di informazione democratici (nel senso che sono orientati a sostenere le posizioni del partito democratico) perché, con loro grande rammarico, i sondaggi non danno la rielezione di Joe Biden come il risultato più probabile. Quindi un giorno sì e l'altro pure si leggono articoli che snocciolano i successi economici dell'amministrazione in corso, che non hanno paragoni con quella del predecessore, nonché avversario. Il quale, per di più, è qualcosa di peggio di un demone. Successi che, evidentemente, non convincono del tutto gli americani. Bloomberg è uno dei meziz di informazione di cui sopra, ed è apertamente pro Biden e contro Trump. Ovviamente liberi di esserlo, ma la presentazione dei numeri parziale non è un grande senrizio ai lettori, a maggior ragione quando si è uno dei principali provider di dati e informazioni finanziarie al mondo. E allora in certi casi si sfiora il patetico, come l

Scorie - In attesa della prossima bolla

Quello del superbonus (e dei suoi parenti stretti, come il bonus facciate) non è solo un esempio lampante di come creare un buco enorme nei conti pubblici, ma anche di come generare una bolla. Chiunque dovesse aprire un cantiere negli anni dei maxi bonus (a debito) ha con ogni probabilità sperimentato la necessità di attendere per avere i ponteggi, la cui offerta non riusciva a tenere il passo della domanda. Il fatto è che non si trattava di una modifica strutturale della domanda, ma l'effetto della droga fiscale introdotta dal secondo governo dell'Avvocato del popolo, peraltro poi prorogata anche dal successivo e finanche da quello attuale, seppure con crescenti limitazioni e le lamentele del ministro Giorgetti. In sostanza, nel triennio del superbonus la produzione di ponteggi è triplicata, ma adesso la domanda sta rapidamente tornando ai livelli precedenti, essendo in via di esaurimento la droga fiscale. Non a caso le aziende del settore, soprattutto quelle più esposte verso

Scorie - Aria irrespirabile

Leggo, per esempio, un articolo di Anna Grometta (che non sapevo essere) di Cittadini per l'aria onlus, che ricorda come " l'Italia è passata nell'ultimo ventennio da una condanna della Corte di Giustizia Europea all'altra per violazione cronica dei limiti e si avvia al secondo round di giudizi europei che, verosimilmente, condurrà a multe salate per violazioni ultradecennali dei limiti di legge. Multe che saranno da ricondurre non all'orografia padana ma ad un cronico e bipartisan fallimento della politica nel gestire un tema da cui dipende, ogni anno, la vita di decine di migliaia di italiani. Un problema dunque che, per questo, dovrebbe aver poco o nulla a che fare con il posizionamento nell'emiciclo parlamentare. " Dopo la condanna a tutto l'arco pralamentare, l'elenco delle cause, contenute in uno studio di quasi 20 anni fa: " il diesel-gate che sarebbe scoppiato anni dopo e la necessità di affrontare il tema delle emissioni dal traff

Scorie - Magari chiedessero l'abolizione della ritenuta alla fonte

Quando fu ministro delle Finanze, inventò, tra le altre cose, l'Irap e la tassazione su risultati finanziari maturati e non realizzati (un po' più di nicchia fu l'equalizzatore per i rendimenti dei titoli zero coupon). Da quando non svolge più il ruolo di tassatore capo, Vincenzo Visco non ha comunque rinunciato a commentare le vicende fiscali italiane, solitamente vedendo evasione ovunque e lanciando anatemi contro qualunque provvedimento che non sia in linea con il suo principio di tassare anche l'aria. Non da oggi, secondo Visco tutti coloro che non sono soggetti a prelievo alla fonte da parte di sistutiti d'imposta (sostanzialmente lavoratori dipendenti e pensionati) sono evasori incalliti. E nonostante molti "crediti" del fisco nei confronti di individui e imprese siano di fatto inesigibili, il suo approccio è sempre contrario a qualsiasi provvedimento "deflattivo". Visco contesta anche i risultati di recupero di gettito dalla cosiddetta lot