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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Scorie - Il mercato non è adatto alle pecore

In Italia, come è noto, il libero mercato è visto con sospetto tanto dalla cultura cattolica, quanto da quella espressa dalla maggior parte delle forze politiche che chiedono il voto agli elettori. I meno giovani ricorderanno le preoccupazioni che accompagnarono la fine del monopolio statale nel settore delle telecomunicazioni. All'epoca i fautori del mantenimento della soluzione statale paventavano incrementi stellari delle bollette a carico dei clienti. Come è andata è storia nota. Nel caso di luce e gas, la fine del cosiddetto "mercato di maggior tutela" era prevista per il 2016. Da allora, di rinvio in rinvio, il Parlamento ha prorogato il completamento della liberalizzazione e in questi giorni si sta prospettando l'ennesima proroga dal 1° gennaio 2022 al 1° gennaio 2023. A premere per un rinvio addirittura al 2024 era, come immaginabile, l'iperstatalista M5S, il cui declino di consensi non sarà mai troppo grande e veloce rispetto a quanto per me auspicabile.

Scorie - Chi vive sperando...

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi ha aperto la crisi di che ha portato, dopo un mese di introvabili truppe di "responsabili" o "costruttori", alla formazione del governo Draghi, era l'intenzione da parte del governo Conte 2, di non usare tutti i 127 miliardi di prestiti nell'ambito del Next Generation Eu per finanziare "nuovi" progetti. In questo, peraltro, il nuovo esecutivo pare non avere una linea diversa (per fortuna). Con grande rammarico per coloro che credono che basti dire "investimenti pubblici" per assicurare che ogni euro di maggior debito si trasformi in 2-3 euro di Pil aggiuntivo.  Tra costoro vi è da sempre Gustavo Piga, che nota: " Dei 196 miliardi di euro previsti dal Recovery, 127 arriveranno come prestiti. Di questi, 74 (quasi il 40% del totale) andranno a finanziare progetti già esistenti, sostituendo prestiti "italiani" con prestiti "europei", portando dunque solo un piccolo risparmio di inte

Scorie - Lascia o più che raddoppia?

Pur essendo classificato come "moderato", quindi nella parte centrista del partito democratico, il neo presidente statunitense Joe Biden ha appoggiato l'idea di più che raddoppiare il salario minimo fissato per legge a livello federale, portandolo da 7,25 a 15 dollari l'ora. Il tutto per coltivare l'appoggio anche della parte più socialisteggiante del partito e dell'elettorato. Resta il fatto che si tratterebbe di un incremento che ben difficilmente potrebbe essere ritenuto privo di ripercussioni negative sull'occupazione. I sostenitori del provvedimento sono soliti citare studi accademici dai quali risulterebbe che l'aumento del salario minimo avrebbe effetti complessivamente positivi, migliorando il potere d'acquisto per i beneficiari senza ridurre l'occupazione. Come ha notato Robert Murphy, però, quegli studi, anche a prendere per buone le tecniche econometri che utilizzate, riguardano l'impatto di aumenti nell'ordine di pochi punti

Scorie - Si scrive “transizione ecologica”, ma si legge “socialismo”

Ho evidenziato altre volte che quando c'è da prendere il cattivo esempio in fatto di statal-socialismo, in Italia si tende a rivolgere lo sguardo in direzione della Francia. L'ennesima conferma giunge dall'intervista di Repubblica a Gaël Giraud, definito "sacerdote della transizione ecologica" a cui, come noto, è appena stato dedicato un ministero dal nuovo governo. Secondo Giraud, la creazione di questo ministero " una grande notizia ". Aggiungendo poi: " All'inizio della pandemia ero a Roma e mi aveva colpito l'inesistenza dell'ecologia nel dibattito politico italiano ". E' vero che nel corso dell'ultimo anno ci è pure toccato di sentire che anche il Covid-19 è colpa del cambiamento climatico, ovviamente di origine antropica. Come praticamente ci viene detto per qualunque cosa vada storta nel mondo, senza peraltro che chi emette tali sentenze senta l'esigenza di approfondire la tesi e portare anche delle evidenze tangi

Scorie - Cosa determina la sostenibilità del debito

E' talmente elevato e pervasivo il livello di adulazione (peraltro suppongo neppure troppo apprezzato dal diretto interessato) nei confronti del neo presidente del Consiglio che qualsiasi cosa dica è presa per oro colato. Per esempio, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei conti, Draghi ha affermato: " Ai livelli attuali non sono i tassi di interesse che determinano la sostenibilità del debito pubblico, ma è il tasso di crescita di un paese. " A mio parere si tratta di una frase senza senso. In termini generali, qualsiasi debito pubblico è sostenibile fino a quando il suo costo è inferiore alla crescita nominale del Pil. Questo a prescindere dal livello dei tassi di interesse. Indubbiamente, tanto più è elevato il rapporto tra debito e Pil, quanto più veloce è l'effetto palla di neve nel momento in cui la crescita nominale del Pil diventa inferiore al costo del debito. Altrettanto indubbiamente, quando il debito è già molto elevat

Scorie - Respirando Keynes

Torno su un argomento sul quale mi sono soffermato più volte negli ultimi mesi, perché pare proprio che il motto che va per la maggiore sia diventato "non possiamo non dirci keynesiani". Già lo era quando, nel 2020, con la diffusione del Covid-19 venne sospeso ogni vincolo sui conti pubblici e fu trovata l'intesa sul Next Generation Eu.  Per molti, soprattutto a sud delle Alpi, quello fu una sorta di via libera per uno statalismo di ritorno che era stato sopito a fatica negli anni precedenti. Per altri fu l'occasione per credere che potesse essere archiviato l'effetto palla di neve che ha caratterizzato il debito pubblico italiano ben più di quello di altri Paesi, ossia la tendenza del debito ad aumentare in rapporto al Pil a causa di un costo per interessi superiore alla crescita nominale del Pil. La nascita del governo Draghi ha rafforzato le convinzioni dei tanti che credono che l'Italia possa rinascere come ai tempi del Piano Marshall. Tra costoro inserire

Scorie - Reversibilità

Al termine del discorso complessivamente abbastanza scontato in cui Mario Draghi ha chiesto (poi ottenuto) ai senatori la fiducia per il nuovo governo da lui presieduto, Matteo Salvini si è espresso così: " Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome dell'efficienza, della trasparenza e del cambiamento ." Salvini ha poi concluso alla Guido Meda, con un " La Lega c'è! ". Va detto che, come spesso capita a tutti i politici, il capitano ha fatto cherry picking, pescando solo ciò che gli faceva comodo. Nel discorso di Draghi, infatti, c'era anche questo passaggio: " Sostenere questo governo significa condividere l'irreversibilità della scelta dell'euro, significa condividere la prospettiva di un'Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comun

Scorie - Solo l'io può avere attenzione per il noi

Sulla colonna Contrarian di MF è stato ospitato uno dei tanti elogi di Mario Draghi, chiamato dal presidente della Republbica a formare un governo dopo la caduta del Conte 2. L'autore, Vincenzo Cariello, professore di diritto commerciale alla Cattolica, scrive, oltre a cose pure condivisibili, anche questo: " Oggi, ma non solo, è l'epoca di due estremi non conciliabili: l'uno, dell'etica, dell'indipendenza del pensiero e dell'azione, della competenza (politica ovvero tecnica che sia), della reciprocità, del confronto dialogante, dell'equilibrio della parola, della dignità, del rispetto, dell'interesse istituzionale e nazionale, dell'attenzione al noi più che all'io; e l'altro, dell'individualismo, dell'egotismo, dell'incompetenza (politica oppure tecnica, quale che sia), dell'assenza di pensiero autentico, della latitanza dell'autocritica ." Credo che non ci sia alcun motivo per sostenere che " l'attenzi

Scorie - La patriottica attesa dei tempi migliori a carico dei pagatori di tasse

Intervistata da Milano Finanza, Giorgia Meloni ha espresso il suo punto di vista, tra le altre cose, sul Monte del Paschi di Siena.  Dopo aver elencato le vicissitudini che hanno portato alla crisi della banca più antica del mondo, per decenni dominata dalla politica sinistrorsa senese, Meloni ha ricordato che lo Stato " è intervenuto stanziando 5,4 miliardi di euro dei cittadini italiani e all'epoca Padoan aveva giustificato quest'operazione dicendo che dopo la ricapitalizzazione e la successiva ristrutturazione lo Stato sarebbe rientrato con gli interessi dei soldi dalla futura privatizzazione. A distanza di cinque anni ci troviamo con una banca ancora fortemente in perdita, con il patrimonio dissipato e condizioni di mercato assolutamente sfavorevoli alla privatizzazione, che costerebbe allo Stato altri miliardi per una "dote" che cresce ogni giorno di più. Per di più c'è un'operazione in corso ormai nota a tutti e che ha come obiettivo finale quello d

Scorie - Montanari, lasciate ogni Speranza

Il Ministro Speranza aveva così chiesto parere al Cts, il quale che ha risposto stamattina suggerendo che a causa delle "mutate condizioni epidemiologiche" dovute "alla diffusa circolazione delle varianti virali" del virus, "allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale". L'epilogo di questa vicenda è la firma del Ministro Speranza alle 19.00 del provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021. "Il Governo – ha detto Speranza – si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori".Oggi, 15 febbraio, avrebbero dovuto riaprire gli impianti di risalita, consentendo agli operatori del settore di rimediare almeno in parte ai danni da chiusura finora subiti e, ovviamente, solo in minima parte coperti

Scorie - Siamo ridotti alle scazzottate tra keynesiani

In questo anno di pandemia si è assistito a un dilagare di keynesismo a ogni latitudine, a suon di spese in deficit come se non esistesse alcun limite e nessuno dovesse prima o poi pagare il conto, forse perché convinti di poter monetizzare altrettanto senza limiti. Se già la tendenza a considerare solo gli effetti di breve termine e su particolari gruppi di interessi è diffusa in tempi ordinari, figuriamoci in tempi di crisi. La lezione di Bastiat e Hazlitt mai come in questi periodi è considerata un'eresia (e spesso del tutto ignorata).  Eppure resta valida, per quanto ciò possa risultare sgradevole a chi crede che a suon di deficit e monetizzazione si possano risolvere i problemi economici. Da ultimo si assiste anche a un dibattito tutto interno al mondo keynesiano, dove ad alcuni, come Larry Summers, pare che la nuova amministrazione americana stia esagerando con gli stimoli fiscali che intende introdurre nei prossimi mesi.  Secondo Summers, gli stimoli sarebbero quattro volte

Scorie - Supercazzole da transizione ecologica

Avendo avuto a che fare con i politici di tutta Europa per gli otto anni in cui è stato alla presidenza della BCE, Mario Draghi non ha avuto difficoltà, suppongo, a fornire uno specchietto per le allodole che Beppe Grillo (che in questo caso credo faccia ridere involontariamente) e vertici del M5S per appoggiare il costituendo governo. Mi riferisco, ovviamente, all'annunciato ministero per la Transizione ecologica, che nella sostanza credo non cambierà nulla, ma sarà utile a prendersi gioco di chi prenderà parte alla farsa del voto sulla piattaforma Rousseau. Per certi versi sembra un tentativo di imitazione delle supercazzole che uscivano dalla bocca di Ugo Tognazzi nei panni del conte Mascetti in Amici Miei. Con diversi hanno subito notato, il M5S ha controllato il ministero dell'Ambiente e anche quello dello Sviluppo economico da inizio legislatura, in entrambi i governi di Conte. Quindi non si capisce perché nojn sia stato fatto nulla finora. Dubito che possa reggere l'

Scorie - L'appello dei cialtroni del XXI secolo

Divenuto famoso con il Libro "Il Capitale nel XXI secolo", Thomas Piketty è tra i firmatari di un appello per cancellare il debito pubblico detenuto dalla BCE. In alternativa, lo stesso dovrebbe essere sostituito da titoli irredimibili e senza interessi. Sostengono Piketty e cofirmatari: " Quasi il 25% del debito pubblico Ue è oggi detenuto dalla Bce. Dobbiamo a noi stessi il 25% del nostro debito. Se lo rimborsiamo, dovremo trovare risorse altrove, prendendo nuovamente somme in prestito invece di investirle, oppure aumentando le imposte, oppure ancora abbassando la spesa pubblica ."  Non è la pria volta che commento idiozie del genere, che però continuano a essere ripetute con grande convinzione e, ahimè, a essere condivise da un numero non irrisorio di persone. A molte delle quali per lo meno può essere riconosciuta l'attenuante di essere ignoranti di economia. Peccato, però, che a firmare l'appello siano per lo più persone che l'economia la insegnano

Scorie - Indipendentemente dal consenso (di chi paga)

Intervistata da Repubblica, una delle esponenti storiche del M5S ha tenuto a puntualizzare la loro distanza dall'ambiente di provenienza di quello che con ogni probabilità sarà il prossimo presidente del Consiglio.  " Noi nasciamo come M5S in risposta a un sistema, un establishment fatto di finanza, di industria, di lobby che hanno condizionato la politica di un Paese a favore di particolari interessi, anziché del bene comune. La buona politica per noi è contemperare quegli interessi con quelli di tutti. Una forza progressista in questo momento deve mirare a una distribuzione di ricchezza per tutta la popolazione ." Va detto che Lombardi si differenzia da Giggino Di Maio, il quale negli ultimi giorni sembra, al contrario, avere studiato un bignami di draghismo, invitando colleghi eletti e militanti del Movimento a maturare. Quanto alla distribuzione della ricchezza  per tutta la popolazione, viene fatto notare a Lombardi che, prima di essere distribuita, qualcuno la deve

Scorie - La duplicazione inevitabile

Secondo Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti, " un nuovo prelievo patrimoniale appare auspicabile ", purché vi sia " una valutazione preliminare, riguardo alla caratteristica del prelievo, che da reale potrebbe essere trasformato in personale, considerando dunque tutte le forme di patrimonio e eventualmente la base familiare anziché individuale ." Secondo Carlino è anche necessario evitare " una tassazione patrimoniale personale che porti a casi di duplicazione del prelievo ." Ora, considerando che qualsiasi bene che generi un reddito è già soggetto a Irpef o a imposte sostitutive della stessa, è inevitabile che una imposta che colpisca il patrimonio finisca per essere pagata con risorse che hanno già subito un'altra forma di imposizione fiscale. Se così non fosse, significherebbe che il bene è infruttifero di qualsivoglia reddito, ma in tal caso credo che anche chi non metta in discussione la tassazione in quanto violazione del diritto di p

Scorie - Quei debiti andranno pagati whatever it takes

A tutti coloro che parlano di " occasione irripetibile " con riferimento ai 209 miliardi del cosiddetto Recovery Fund andrebbe ricordato che 127 miliardi saranno debito, ancorché a tassi di interesse irrisori. Andrebbe anche ricordato che la realtà non può essere politicamente modificata, quanto meno non a lungo andare. Altrimenti basterebbe creare grandi quantità di moneta e vivere tutti felici e contenti. Da quando a Mario Draghi è stato affidato il mandato per cercare di costituire un governo, molto osservatori hanno paragonato il possibile nuovo governo con quello guidato da Mario Monti durante la crisi che scoppiò a fine 2011. Monti dovette somministrare una cura di tasse e tagli (più tasse che tagli, a onor del vero) per evitare il default, mentre Draghi avrà paccate di miliardi da spendere. In realtà, contrariamente a quello che sembra essere il pensiero dominante di quasi tutti coloro che vorrebbero governare, negli anni a venire sarà necessario pensare a come ridurre

Scorie - Manca solo il ministero del mare

Poco prima che Il presidente della Repubblica convocasse Mario Draghi al Quirinale dopo il fallimento del mandato esplorativo affidato a Roberto Fico, stavo facendo zapping quando mi sono imbattuto su Rete4, dove Barbara Palombelli aveva ospite Giorgia Meloni. La conduttrice ha chiesto alla leader di Fratelli d'Italia quali sarebbero le sue priorità se dovesse governare. Tra le priorità, Meloni ha messo questa: " Istituirei un ministero del mare ." Il tutto perché andrebbero rilanciati i porti e il turismo. Capisco che, quando si fanno ipotesi su scenari che con ogni probabilità non si realizzeranno (quanto meno a breve termine), possa risultare naturale dire la prima cosa che passa per la testa. Quindi l'idea di Meloni non è la più strampalata che capiti di sentire e lei stessa ne ha di ben peggiori, soprattutto su tematiche economiche e monetarie. Ciò che credo emerga chiaramente, però, è l'atteggiamento, tipico di chi fa politica (soprattutto) in Italia, di rit

Scorie - L'autarchia scientifica sarà l'inizio della fine?

Quando si parla di pianificazione, la Cina fa sempbrare dilettanti i socialisti di ogni epoca e latitudine. L'ultimo Piano quinquennale, infatti, contiene obiettivi che in realtà puntano al 2035, anno nel quale il capo supremo Xi Jinping ha dichiarato che il Pil del gigante asiatico dovrà raddoppiare rispetto ai livelli attuali. Nell'interessante articolo qualche settimana fa nel quale Rita Fatiguso ne dava conto sul Sole 24 Ore si trovano alcuni elementi interessanti. In primo luogo, il target di crescita annua del Pil " è sparito dall'orizzonte del Piano ma potrebbe tornare in pista su pressione della National Development and Reform Commission (NDRC), il braccio armato del partito nella pianificazione economica concreta. Senza obiettivi definiti la Cina non si muove, in passato ha sbagliato, ha esagerato, ha sprecato risorse, ha usato il target come alibi, ma senza un punto fisso il gigante rischia l'impasse ." Quindi i capi devono indicare un numero, altrim

Scorie - Prima vengono i nomi

In questi giorni di consultazioni per cercare di porre fine alla crisi di governo aperta da Matteo Renzi, da più parti, in primis da Renzi stesso, si nega che si tratti di una questione di poltrone, affermando che " prima vengono i contenuti, poi i nomi. " Non occorre particolare malizia per rendersi conto che tutto questo è davvero poco credibile, se si considera che nel corso della primavera dovranno essere rinnovate circa 300 cariche in enti pubblici o società a partecipazione pubblica. Ovviamente non si può neanche fare finta che non ci sia un malloppo di oltre 200 miliardi da spendere che fanno gola a chiunque di mestiere chieda il voto a chi si reca alle urne. Per chi non si illude che la questione riguardi i contenuti e nutre seri dubbi che, cambiando i nomi, cambierebbe significativamente in meglio la sostanza, lo spettacolo è penoso. Purtroppo, l'unico dato certo è che il conto non sarà a carico dei contendenti di questi giorni, bensì dei pagatori di tasse. E il

Scorie - Illogicità

Uno degli effetti delle politiche monetarie ultraespansive che le principali banche centrali hanno posto in essere da anni e che sono state rafforzate nel corso del 2020 a seguito della diffusione del Covid-19, consiste nella "zombificazione" delle imprese. Un fenomeno nel quale il Giappone ha fatto scuola con circa due decenni di anticipo, consistente nella crescente dipendenza dei debitori da un livello di tassi di interesse sempre più basso, pena l'insolvenza. Si tratta di debitori la cui attività caratteristica non è in grado di generare cassa non sufficiente a pagare oneri finanziari non artificialmente mantenuti rasoterra e che necessitano di un continuo roll-over del debito, perché non sarebbero in grado di rimborsarlo. Per inciso, questa è poi anche la situazione di buona parte dei debitori pubblici, a partire dalla Repubblica Italiana. Di fronte a un fenomeno che neppure il mitico Igor in Frankenstein Junior ("Gobba? Quale gobba?") avrebbe negato, la pr