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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Scorie - Gli investimenti intelligenti del nightmare team pentastellato

Uno dei neo parlamentari del M5S, il cui nome figura nella lista di ministri inviata irritualmente al presidente della Repubblica prima ancora delle elezioni, è Lorenzo Fioramonti, keynesiano in salsa sudafricana, nel senso che finora ha insegnato all'università di Pretoria. Da più parti si (stra)parla di un governo tra M5S e Lega, ancorché sui temi economici i cavalli di battaglia siano pressoché inconciliabili e, in entrambi i casi, realizzabili solo ampliando non di poco il deficit. A proposito di flat tax, ecco perché Fioramonti boccia in buona sostanza l'ipotesi: " Riteniamo la flat tax costosissima, poi bisogna vedere che tipo di flat tax viene fatta. In generale, quel che serve è un intervento di investimento da parte dello Stato, che sappia individuare il percorso economico più intelligente per avere un alto impatto sulla generazione di posti di lavoro e sul benessere delle persone. Il rischio è che una flat tax fatta in ma

Scorie - La rivalutazione della campagna acquisti

Come cambiano le cose in poche settimane. Da sempre fautori del vincolo di mandato, gli esponenti del M5S tacciavano addirittura di camorrismo coloro che pensavano di far entrare nei propri gruppi eventuali parlamentari usciti dal M5S stesso. In febbraio, Luigi Di Maio scriveva che quello sarebbe " un atteggiamento peggiore della Camorra: perché poi gli atteggiamenti mafiosi si riversano in queste pratiche ." Passa un mese, il suo movimento prende il 32% dei voti e, dovendo cercare supporto per raggiungere una maggioranza di governo, adesso è il capo politico Di Maio che apre le braccia per accogliere deputati o senatori eletti con altri partiti. Ovviamente purché costoro siano immacolati, abbiano alle spalle al massimo un mandato elettivo, sottoscrivano il codice etico e anche li statuto che prevede la famosa multa da 100mila euro se chi chiede ospitalità decida un domani di tornare sui suoi passi o venga espulso. Se quella e

Scorie - Il nuovo identico al vecchio

Raggiante per aver ottenuto la presidenza della Camera per il barbuto Roberto Fico, Luigi Di Maio ha fatto un breve elenco delle cose da fare una volta al governo: " Taglio delle tasse alle imprese, superamento della legge Fornero, aiuti alle famiglie che fanno figli, strumenti per il lavoro dei giovani ." Ben vengano i tagli alle tasse (non solo per le imprese), mentre il superamento della legge Fornero, mantenendo un sistema pensionistico a ripartizione (leggi: schema Ponzi), sarebbe disastroso per chi oggi versa contributi, abbassando ulteriormente le probabilità di percepire una pensione in futuro. Quanto agli aiuti alle famiglie con figli, si tratta di un mantra ripetuto più o meno da tutti. Mentre i non meglio precisati " strumenti di lavoro per i giovani " non si sa cosa siano. Anche se è legittimo supporre che una consistente fetta dell'elettorato del M5S pensi alla percezione di un assegno in assenza di qualsivog

Scorie - La maturazione leghista

C'era una volta la Lega Nord, che parlava, seppur con un certo grado di confusione, di indipendenza o addirittura secessione della Padania. A quell'epoca per i politici leghisti il peggio dell'Italia era rappresentato (almeno a parole) da Roma, simbolo del centralismo e dello statalismo. Con Salvini al posto di Bossi, la Lega non è più "Nord", e Roma pare non sia più "ladrona". " La Lega sta lavorando a questa ricucitura, fin dal momento in cui sono diventato segretario. Nel centrodestra, il partito più votato a Roma e nel centro Italia è il nostro. E questo è indicativo di un messaggio che è stato capito. E' fatto di autonomie e federalismo, con un ruolo forte per Roma. La centralità della Capitale italiana, in un Paese federale, è ancora più importante. Quello che non era maturo vent'anni fa, adesso lo è ." E il residuo fiscale delle regioni settentrionali che fine ha fatto? Crede Salvini che s

Scorie - Perché in Europa non c'è mutuo soccorso

Stando ai sondaggi, l'italiano medio è passato dall'essere tra i più entusiasti europeisti al guidare la classifica degli euroscettici. Sono in molti a discettare di questo argomento. Per esempio Adriana Cerretelli sul Sole 24Ore. La quale, pur complessivamente fornendo un quadro che ritengo abbastanza conforme alla realtà, fa anche alcune affermazioni tanto diffuse quanto non ineccepibili. Per esempio, riferendosi all'Unione europea: " Nel mondo globale, poi, è diventata una realtà irrinunciabile, anche se più che imperfetta. Senza, si starebbe peggio: meno stabilità politica, economica e finanziaria, meno tutele, insicurezze continentali ancora più diffuse ." Senza forse starebbe peggio qualcuno, ma a nord delle Alpi si trova un Paese nel quale pare non si stia così male, pur senza aver mai fatto parte dell'Unione europea. Sarebbe quindi opportuno circostanziare i motivi per i quali si fanno affermazioni generalizzand

Scorie - Cento lire

In un trafiletto su Plus24 destinato a ricordare ai sovranisti monetari i brutti scherzi che fa la mente quando si pensa ai prezzi passati, Marco Lo Conte commette un errore grossolano. " Qualche giorno fa ho calcolato quanto costerebbe oggi una coppetta di gelato che 50 anni fa costava 100 lire ." Cosa è uscito dai calcoli di Lo Conte? " Cento lire del 1968 oggi varrebbero 0,98 euro, ossia 1.897,55 lire. Attualmente il prezzo oscilla tra 1 e 2 euro di Palermo e i 2 euro di Milano. Il che dimostra che, almeno per quanto riguarda i gelati, l'euro no ha protetto il potere d'acquisto degli italiani ." Il calcolo di Lo Conte può andare bene solo ipotizzando che chi aveva 100 lire 50 anni fa fosse riuscito a farle rivalutare allo stesso tasso composto medio annuo dell'indice dei prezzi al consumo. Il che non è detto. Si pensi invece di ritrovare oggi una moneta da 100 lire rimasta nel fondo di un cassett

Scorie - Apertura verso il nulla

  Laura Boldrini avrà pure perso lo scranno della presidenza della Camera, ma resta un "piacere" leggere le sue esternazioni. Per esempio, riferendosi a Liberi e Uguali: " Adesso bisogna cambiare. Adesso la parola d'ordine è apertura; finora abbiamo parlato solo alla nostra platea ." Beh, non credo servisse il microfono per farsi sentire da quella platea. Le urne lo hanno dimostrato. A tale proposito, non manca una certa delusione: " Ci aspettavamo di più, anche le liste sono state composte attendendoci il 6-7%. Non abbiamo comunicato la nostra novità ." Più realisticamente, non c'era nulla di nuovo da comunicare, se non il nome del partito. Tutto il resto erano vecchie facce della sinistra (post)comunista. Addirittura tre partitini in un solo partitino. Ma adesso, avanti con l'apertura, poi "una volta fatto questo i tre partiti che compongono Leu si devono sciogliere." Per fare cosa? &q

Scorie - La fattoria dei banchieri centrali

Ho già avuto modo di commentare diverse volte degli articoli di Donato Masciandaro dedicati alla politica monetaria, nei quali l'autore tesse le lodi di Mario Draghi senza se e senza ma. Questa volta parte dalle perplessità di Draghi sui provvedimenti protezionisti e di deregolamentazione finanziaria presi negli Stati Uniti. " Nell'incontro con la stampa con cui la Banca centrale europea comunica e spiega le sue decisioni di politica monetaria, il presidente Draghi, interrogato sulla rilevanza che l'incognita protezionismo potrà avere sulla ripresa economica europea in corso, ha messo in evidenza come le incognite siano almeno gemelle: c'è il rischio protezionismo – su cui è alta l'attenzione – ma esiste anche il rischio deregolamentazione finanziaria, che i più invece ignorano. E fanno male. Perché dimenticarsi - o fingere di farlo – di quello che è successo a causa dell'intreccio di una cattiva politica monetaria con una c

Scorie - Vittimismo fuori luogo

Francesco Verbaro, docente presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, commenta il risultato elettorale da un punto di vista che definirei non disinteressato. " Uno dei temi più affrontati dopo il risultato elettorale del 4 marzo è senz'altro quello del populismo. Un fenomeno che si ripresenta sistematicamente nei contesti storici caratterizzati da incertezza e crisi economica. La crisi economica e la trasformazione dell'economia che stanno rafforzando la polarizzazione del mercato del lavoro e le diseguaglianze nella società italiana stanno alimentando le spinte e gli attacchi populistici, che si manifestano in termini di contrasto nei confronti delle élites politiche e amministrative oggi più che mai deboli e inerti ." Fin qui molto mainstream. Ma eccolo arrivare al punto. " È opportuno rilevare come gli strali dei sentimenti populistici abbiano colpito anche la Pubblica amministrazione, non senza ragione, m

Scorie - Il calo del debito? Solo apparente

Uno dei mantra del ministro dell'Economia uscente, Pier Carlo Padoan, è stato quello sull'inizio della riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil. Anche poco prima che l'Istat pubblicasse il dato relativo a fine 2017, che registrava un livello pari al 131.5%, in calo, seppur lieve, rispetto all'anno precedente, Padoan aveva mostrato fiducia: "Il debito pubblico sta cominciando a scendere, vedremo i dati Istat ma io credo di sì." Si era in piena campagna elettorale, ed evidentemente era forte la volontà di far vedere un numero in calo, sia internamente (in realtà è servito a ben poco elettoralmente parlando), sia alla Commissione europea. Il calo mostrato a fine 2017 altro non è stato che window dressing, come ha puntualmente rilevato l'Osservatorio sui conti pubblici diretto da Carlo Cottarelli. Ecco alcuni passaggi del documento redatto dal'Osservatorio. " A gennaio 2018 le disponibilità liquid