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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Scorie - Attenti alle buche

Come ogni sabato, il Sole 24 Ore ospita un articolo di Donato Masciandaro sulle vicende delle principali banche centrali, in particolare Fed e BCE. Scrive Masciandaro: " Gli Usa affronteranno la salita post Covid con il tandem formato da Janet Yellen al Tesoro e Jerome Powell alla Fed. Il tornante cruciale è quello dell'incrocio tra la politica monetaria e la politica fiscale. Non sarà una scalata semplice. Il perché è evidente partendo dall'attuale fase straordinaria di politica monetaria. Possiamo definire «straordinario» quel periodo – di natura temporanea, ma durata imprevedibile – in cui una banca centrale deve tornare alle sue origini. Vale a dire: stampare moneta per evitare che l'incertezza possa diventare una zavorra che pesa sulla crescita ." Si potrebbe osservare che la temporaneità avrà pure durata imprevedibile, ma si può escludere che la durata stessa sia breve. Quanto allo stampare moneta, si tratta di una pratica che va avanti da sempre, seppure in

Scorie - Giganti del web e nani della politica (fiscale)

Cadono le braccia (per non essere scurrili) quando si leggono certe proposte sulla fiscalità palesemente sgangherate. Si prenda, per esempio, quella di Sestino Giacomoni di Forza Italia, già noto per proporre da mesi la costituzione di un fondo sovrano italiano che in realtà sarebbe un contenitore di debito e immobili pubblici da mettere in portafoglio a investitori italiani. Unendosi a un coro al quale partecipano voci di praticamente tutti i partiti, Giacomoni invoca l'aumento della tassazione sui cosiddetti "giganti del web", ovviamente allo scopo di alimentare la spesa pubblica. Ecco il ragionamento: " L'imposta pagata da questi colossi dei quali facciamo ormai un uso quotidiano, che verrà applicata dal 2021, è del 3%. E' un trattamento decisamente più favorevole di quello riservato a tutte le altre tipologie di aziende: negozi di vicinato, botteghe storiche e in generale le pmi italiane, che devono sopportare un prelievo fiscale di oltre il 60% ." C

Scorie - Il (non) rassicurante Pasquale

Come è noto, il sistema pensionistico pubblico italiano è basato su uno schema a ripartizione, nel quale i contributi versati da chi oggi lavora sono utilizzati per pagare le pensioni in essere. Si tratta, in sostanza, di uno schema Ponzi, anche se non è politicamente corretto dirlo. Come tutti gli schemi Ponzi, anche quello pensionistico va in crisi se il numero di coloro che versano contributi si riduce rispetto al numero dei pensionati. A ciò si aggiunga la sostanziale stagnazione ormai quasi trentennale dell'Italia e non è difficile capire che per i pensionati di domani il quadro sia a tinte molto fosche. Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, prova però a rassicurare tutti quanti, affermando: " Non c'è un problema di deficit per l'Inps finché non c'è un problema di deficit per lo Stato. Nel 2018 proprio un intervento pubblico ha ripianato il debito dell'Istituto per circa 65 miliardi, a seguito della crisi che si è protratta tra il 2009 e il 2014 .

Scorie - Quel vino diventerà aceto

Diversi esponenti politici si stanno esercitando da mesi nel proporre soluzioni dagli effetti taumaturgici per l'inevitabile nuova ondata di crediti deteriorati che ingolferanno i bilanci bancari una volta terminata la sospensione della realtà posta in essere tramite le moratorie. Da quando è stata nominata alla presidenza della commissione bicamerale sulle banche, la pentastellata Carla Ruocco è molto attiva su questo fronte. Da ultimo, si apprende leggendo la Stampa che Ruocco " ha evidenziato l'urgenza di una nuova concezione nella gestione delle sofferenze bancarie. " In primo luogo, calciando la palla in Europa, con la creazione di " una bad bank europea, capace di raccogliere gli asset inesigibili per poi rivitalizzarli ". Evidentemente l'idea si basa sull'assunto che quando un soggetto diventa insolvente nei confronti delle banche, possa tornare magicamente solvibile se il credito passa a una bad bank. Ognuno è libero di crederci, ma non mi st

Scorie - Era meno peggio al TG1

David Sassoli, presidente del Parlamento europeo ed esponente del PD, appartiene al vasto gruppo di coloro che, a sud delle Alpi, individuano la soluzione a tutti i problemi nella formula "ci vuole più Europa", il cui corollario sembra poi essere che l'Europa deve dare soldi al governo italiano, magari facendoli prima stampare dalla BCE. Per di più, il debito pubblico contratto in tempo di pandemia andrebbe cancellato con un tratto di penna. E vissero tutti felici e contenti (forse). Secondo Sassoli, la situazione è delicata: " Ci sono disperazione e miseria, iniziano ad aprirsi crepe sociali: quanto deciso fin qui è di estrema importanza e caratterizzerà l'Europa nei prossimi anni. Adesso però dobbiamo avviare una grande riforma per dare più governo e più sovranità all'Unione ." Sassoli non spiega perché, ma chi parla per mantra quasi mai lo fa. L'importante, comunque, è rimandare il più possibile la reintroduzione di un minimo di regole fiscali, pe

Scorie - Tra il fantasma di ITA e il cadavere di Alitalia

Lo scorso 9 ottobre il MEF e gli altri ministeri competenti hanno firmato il decreto per la costituzione di ITA (Italia Trasporto Aereo) Spa, ossia l'ennesima newco che dovrebbe far risorgere Alitalia. Era previsto che entro 30 giorni dalla costituzione la nuova società avrebbe presentato il piano industriale, che i rappresentanti del governo davano sempre per imminente.  Fatto sta che, secondo una nota diramata dal Cda di ITA, " il consiglio ha esaminato e approvato il programma di lavoro presentato dall'a.d. Fabio Lazzerini per la redazione del piano industriale e ha fissato un calendario di incontri delle prossime settimane per completarne l'approvazione entro dicembre ." Con la solita puntualità, Gianni Dragoni del Sole 24 Ore nota che nella banca dati Cerved ITA non esiste. " Questo non è casuale. Poiché con il Coronavirus e il crollo del traffico c'è incertezza sulle mosse, il vertice e il socio unico Mef ritardano la costituzione della società, per

Scorie - Cancellazione del debito da trecartari

In giorni in cui si sente parlare con sempre maggiore frequenza di cancellazione parziale dei debiti pubblici accumulati in tempo di pandemia e a sud delle Alpi diversi politici hanno già una visibile bava alla bocca (soprattutto, ma non solo, se pentastellati), c'è chi invita alla prudenza, per non innervosire operatori di mercato ed elettori dei Paesi cosiddetti frugali. Ecco, per esempio, il parere di Carlo Pelanda: " Chi scrive ritiene che la soluzione tecnica più importante sia il trattenere per decenni nel bilancio Bce, rifinanziandole, aliquote dei debiti nazionali evitando però la monetizzazione dei debiti stessi e che ciò sia fattibile via riforma di prassi senza cambiare i trattati. " Se si guarda alla faccenda da un punto di vista formale, la soluzione proposta da Pelanda, che peraltro è già in corso di attuazione da anni con la perpetuazione dei programmi di quantitative easing, è ben diversa dalla monetizzazione a cui corrisponderebbe la cancellazione dei tit

Scorie - Lo Stato non siamo tutti noi

In una lunga intervista alla Stampa, il presidente del Consiglio ha risposto così a una domanda sulla crescente insofferenza dei cittadini alle restrizioni: " Parliamoci chiaro: i cittadini meritano un plauso per l'abnegazione e il senso di responsabilità fin qui dimostrati, salvo rare eccezioni che naturalmente fanno notizia. È comprensibile che oggi vi siano maggiore disagio e sofferenza. Sappiamo i sacrifici che i cittadini stanno affrontando, sotto il profilo economico e quello strettamente personale. A loro però dobbiamo chiedere un ulteriore sforzo: la situazione, in tutta Europa, è critica. Ognuno deve fare il suo. Ne usciamo solo con un impegno collettivo: lo Stato siamo tutti noi. " La narrazione prevalente vuole che alcune caratteristiche tipiche dell'italiano medio, ossia un misto di ricerca del quieto vivere e l'abitudine a farsi trattare da pecora, siano state nei mesi del lockdown primaverile grandi virtù, con tanto di auto elogi in merito al "m

Scorie - Situazioni da pandemia di demenza

Il susseguirsi di DPCM a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro e l'introduzione delle zone gialle, arancioni e rosse con diverse limitazioni alla circolazione non potevano non generare ulteriore confusione. Capita, così, di leggere intere pagine di giornali dedicate a questioni che a me paiono demenziali. Traggo alcuni spunti dal Sole 24 Ore. Per esempio, per chi viaggia in moto, " mascherina obbligatoria per tutti sotto il casco e si può portare un passeggero solo se convivente ." Faccio davvero fatica a ipotizzare a cosa possa servire in questi casi la mascherina, considerando che è obbligatorio anche indossare il casco e che non si può certo affermare che in moto ci sia aria stantia o una situazione assimilabile a un assembramento. In macchina, per contro, " nella stessa vettura possono viaggiare anche amici e persone non conviventi, ma devono: indossare tutti la mascherina; restare distanziati, per cui davanti può sedere solo il conducente e dietro oc

Scorie - La sicurezza dello statalismo

L'ennesima conferma dell'elevato grado di statalismo che ammorba la politica (e non solo) italiana è fornita dall'ultima relazione pubblicata dal Copasir (comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). Il Copasir, presieduto dal leghista Raffaele Volpi ma in cui comanda la maggioranza che sostiene il governo, ha fatto, per bocca del suo presidente, un lavoro di squadra: " uniti quando si tratta di difendere gli interessi dell'Italia, come richiesto anche dal presidente Mattarella ". Gli interessi dell'Italia deriverebbero dal contrastare l'acquisto da parte di soggetti esteri, anche dell'Unione europea, di partecipazioni di controllo in società italiane ritenute operanti in settori "strategici", che da quando è arrivato il Covid-19 sono praticamente tutti, stando al Copasir. A impensierire maggiormente sono le possibili acquisizioni da parte di soggetti francesi, per esempio se Axa acquisisse Assicurazioni Generali, il cui ammi

Scorie - Pagassero loro e lasciassero in pace gli altri

Come già in passato, alcuni individui dotati di abbondanti ricchezze personali hanno invocato l'aumento della tassazione a loro carico. Probabilmente alcuni di essi sono in buona fede, altri cercano il loro quarto d'ora di notorietà. In alcuni casi si sfiora perfino il ridicolo, per esempio quando si tratta di ereditieri, come la nipote di Walt Disney. Fatto sta che questi signori hanno scritto: " Abbiamo molti soldi. Soldi che ora sono disperatamente necessari e continueranno ad essere necessari per gli anni a venire. A differenza di decine di milioni di persone in tutto il mondo, non dobbiamo preoccuparci di perdere il nostro lavoro, le nostre case o la nostra capacità di sostenere le nostre famiglie. Quindi, per favore, fateci pagare le tasse, è la scelta giusta e l'unica opzione ." Premesso che se il neo eletto presidente, Joe Biden, manterrà fede a quanto annunciato in campagna elettorale, il sogno di questi signori potrebbe essere esaudito, c'è un proble

Scorie - La risposta è no

In un articolo sul Sole 24 Ore in cui si occupa di pubblica amministrazione in tempi di Covid-19 e Recovery and resilience facility, Dino Pesole si chiede: " è ipotizzabile che nel combinarsi di fattori a carattere straordinario, come il ricorso al lavoro agile che il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha fissato ora ad almeno il 50% nel pubblico impiego, con percentuali più elevate per le amministrazioni «dotate di adeguata capacità organizzativa e digitale», e tendenze irreversibili che tuttavia faticano ad affermarsi (la completa digitalizzazione della Pa), si possa generare un cambio di marcia, culturale, di merito e di metodo in grado di cambiare il volto alla nostra macchina pubblica? Se la risposta fosse affermativa, il boost, la spinta verso il recupero di quote di produttività a beneficio dell'intera economia sarebbe assicurato ." Secondo Pesole, occorre agire sulla formazione manageriale dei dirigenti pubblici, quindi " perché non destin

Scorie - L'amore per il progetto, il terrore del ritorno al San Paolo

Nelle settimane in cui molti parlamentari eletti nel M5S per la seconda legislatura danno l'impressione di temere più le elezioni anticipate che la pandemia, rispondendo a una domanda sui suoi rapporti con Davide Casaleggio, Luigi Di Maio ha affermato: " [C]redo che alla fine ogni cosa prenderà la giusta direzione, sono fiducioso e ciò che deve prevalere è l'amore verso un progetto a cui io e molti altri abbiamo dedicato e stiamo dedicando la vita perché crediamo in certi valori. Ciò che chiedo è che ogni contributo abbia il fine di costruire, non di distruggere ." Non dubito che Giggino e molti altri abbiano dedicato la vita al progetto del M5S, ma quanto ai valori, per lo meno si può dire che, in nome della "maturazione politica", diverse posizioni valoriali abbiano subito una rotazione a 180 gradi negli ultimi due anni. Capisco anche che provi un senso di preoccupazione per l'eventuale distruzione del progetto, perché sarà pure vero che vi sta dedican

Scorie - La non emergenza è artificiale

Da diversi mesi le principali forze politiche di maggioranza e opposizione si esercitano tutti i giorni nel dibattere, in modo assai sterile, sull'opportunità o meno di chiedere fino a 36 miliardi di euro in prestito al Meccanismo Europeo di Stabilità nell'ambito del programma volto a finanziare le spese sanitarie dovute al Covid-19. Chi teme le condizionalità (come se sul resto del debito pubblico si potesse fare quello che si vuole e dichiarare impunemente default) è contrario; chi sostiene che le condizionalità siano pressoché assenti, al contrario, mette in risalto il risparmio di spesa per interessi. Raramente le parti che dibattono si soffermano sul fatto che sarebbe comunque debito e che prima o poi dovrebbe essere pagato. Non che questo stupisca, dato che in Italia è largamente maggioritaria la posizione di coloro che ritengono che il deficit (quindi nuovo debito) sia la via alla felicità e alla crescita economica. Da ultimo il ministro dell'Economia passa da posizi

Scorie - L'ennesima bacchetta (non) magica

Emiliano Fenu e Sabrina Ricciardi, parlamentari del M5S, hanno predisposto una proposta di legge per agevolare la negoziabilità dei crediti di imposta. Fenu e Ricciardi ritengono che "c onsiderato che il nostro debito pubblico si avvicina al 160% del Pil, dobbiamo obbligatoriamente porci la domanda se sia possibile reperire ulteriori risorse senza generare altro debito, evitando gli effetti di eventuali, futuri scricchiolii dei mercati ." Lodevole intento, quello di non fare ulteriormente aumentare il rapporto tra debito e Pil. Ma ecco l'ideona: " Come MoVimento 5 Stelle siamo convinti che l'utilizzo dei crediti d'imposta sia una grande opportunità per aumentare le risorse disponibili all'interno della nostra economia senza alimentare il debito. Partendo dall'introduzione del Superbonus al 110%, che poggia sul principio della libera circolazione e cessione dei crediti d'imposta, la nostra proposta, ufficializzata sul Blog delle Stelle, punta a est

Scorie - Fratelli tutti (ma di chi vogliamo)

In un articolo in cui brevemente commenta l'ultima enciclica di Papa Francesco ("Fratelli Tutti"), Guido Stazi si sofferma sui passaggi in cui Bergoglio condanna certe forme di populismo rivlautandone altre, oltre a criticare il liberalismo e il diritto di proprietà privata. Per quanto riguarda il populismo, Stazi scrive che alcuni " studiosi hanno identificato il populismo positivo cui fa riferimento Papa Bergoglio nella tradizione peronista argentina e in alcuni aspetti di quella bolivarista venezuelana ." A giudicare dagli effetti su Argentina e Venezuela di decenni di "populismo positivo", credo sia legittimo anche per il più devoto fedele mettere in dubbio la correttezza della posizione attribuita al Papa. Tra l'altro, quelle forme di populismo sono proprio incompatibili con un autentico liberalismo e con il rispetto del diritto di proprietà. Quanto al liberalismo, scrive Stazi: " Per il liberalismo la condanna è senza appello, perché la