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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Scorie - Stupidaggine di base universale

Tra le tante stupidaggini che si sentono in questi giorni, quella che mi sembra la più stupida riguarda l'idea del reddito di base universale. Il dibattito va avanti da diverso tempo, e di solito è proposto da coloro che si preoccupano della perdita di posti di lavoro dovuti alla sostituzione di attività da parte dell'uomo con la robotizzazione.  Posto che anche in questo caso si tratterebbe pur sempre di assegnare risorse a prescindere dalla partecipazione ad averle prodotte, per lo meno alcuni proponenti la considerano una misura transitoria, dato che non può essere immediata la riqualificazione professionale di chi perde un lavoro in cui l'uomo è strutturalmente sostituito dalla macchina. Ora però la proposta del reddito di base universale viene avanzata per fare fronte all'emergenza posta dalla pandemia. E, leggendo certe affermazioni, parrebbe destinato a non essere un provvedimento transitorio. Per esempio, ecco il noto tuttologo Beppe Grillo, che una vo

Scorie - Non regge a lungo un'economia basata su risparmio fittizio

Leggo i report di Richard Koo di Nomura regolarmente dal 2005. Koo è un keynesiano che ha nel corso del tempo elaborato alcune sue "variazioni sul tema", basandosi per lo più sulla crisi in cui precipitò il Giappone ormai quasi trent'anni fa. Un'esperienza che, se letta con gli strumenti concettuali della scuola austriaca, fornisce indicazioni sui danni provocati dalle politiche monetarie (e non solo) degli anni precedenti la crisi, e ancor più di cosa non si dovrebbe fare dopo lo scoppio di una bolla. Al contrario, secondo Koo, quando scoppia una bolla e gli operatori privati si trovano a essere massicciamente insolventi perché a fronte di un debito nominalmente intatto, le attività si sono fortemente deprezzate, è fondamentale che lo Stato si indebiti e spenda per sorreggere il Pil. Koo confonde il risparmio nominale (derivante dalla creazione monetaria precedente lo scoppio della bolla) con quello reale. Un errore che è piuttosto comune, per la verità. No

Scorie - Nessuna emergenza si supera gratuitamente

In questi giorni di emergenza da Covid-19, non è raro sentire appelli alle forze politiche per mettere da parte le divisioni e collaborare "per il bene del Paese". Non mi ha stupito che l'argomento su cui tradizionalmente c'è stata meno discordia sia quello dei soldi da spendere in deficit da parte del governo. Uno potrebbe dire: ma come, anche di fronte alla situazione attuale sei contrario all'aumento del deficit? Purtroppo ci si trova in braghe di tela ad affrontare questa situazione perché, anche quando l'emergenza Covid-19 non c'era, l'unica ricetta che chiunque chiede il voto agli italiani sa proporre consiste nel deficit spending. Ora, non voglio sembrare cinico o insensibile, ma credo che dovrebbero essere lette con preoccupazione le dichiarazioni (a ruota libera) di maggioranza e opposizione (oltre ai già commentati interventi restrittivi della libertà individuale adottati a getto continuo dal governo). Per esempio, ecco Vito Crimi d

Scorie - Rimedi di breve, conseguenze di lungo

Chi anche in tempi ordinari ritiene che lo Stato debba agire in modo (pesantemente) keynesiano, in questi tempi straordinari alza la cresta e anche la posta. Lo fa, per esempio, Riccardo Realfonzo, che, come prevedibile, sostiene la tesi della soluzione unitaria a livello europeo con forte dispiegamento di spesa pubblica solidale e monetizzata dalla BCE. Secondo Realfonzo: " La crisi impatta su una economia internazionale debole per gli squilibri accumulati nella recessione successiva al tonfo del 2008 ." Questa frase rappresenta a mio parere il problema principale ed è quella che inficia il ragionamento successivo. Gli squilibri hanno certamente continuato ad accumularsi dopo il 2008, ma non per via della recessione. Gli squilibri hanno in primo luogo generato la crisi del 2008, e non derivavano da difetti intrinseci del mercato, ma da interventi (monetari e non solo) volti a indirizzarne gli esiti. Al tempo stesso, i nuovi massicci interventi adottati dal 2008 in

Scorie - Covid patrimoniale

Alle prese con l'emergenza Covid-19, mentre c'è chi pensa solo a proporre piani di spesa da decine, centinaia o migliaia di miliardi, qualcuno rilancia anche ipotesi di tassazione patrimoniale da introdurre a emergenza passata per smaltire la gran quantità di nuovo debito che sarà accumulato in questi mesi. Per esempio Fabrizio Onida, il quale scrive: " Non perdiamo di vista però che massicci interventi della Bce, ricorso a prestiti condizionali del Mes, emissione di Eurobond e simili, mentre vengono incontro a importanti esigenze di liquidità, non attenuano i ricorrenti sospetti dei mercati che l'accresciuto fabbisogno di liquidità in soccorso del settore privato nasconda una vera e propria (sia pure eccezionale) crisi di insolvenza del debito sovrano. Da qui il rischio di ricorrenti pressioni al rialzo dello spread sui titoli pubblici, che aggravano le condizioni del debitore, possano tradursi in una vera "emergenza" di sostenibilità del debito pu