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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Scorie - Tu chiamala, se vuoi, schiuma

Al termine della periodica riunione del Federal Open Market Committe, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito che per ora lo stimolo monetario deve rimanere intatto, con tassi a zero e acquisti di titoli per 120 miliardi di dollari al mese. Bontà sua, Powell ha ammesso che sui mercati finanziari si vedono " cose un po' schiumose ". Aggiungendo poi: "n on dico che non abbia nulla a che fare con la politica monetaria, ma ha moltissimo a che fare con le vaccinazioni e la ripartenza dell'economia ." Come no: magari d'ora in poi scriveranno sui bugiardini dei vaccini anti Covid che la loro inoculazione favorisce l'aumento delle quotazioni degli asset finanziari, come se a essere iniettati nelle persone fossero dollari creati dal nulla. Non che un banchiere centrale possa ammettere che esiste una bolla e che la stessa sia diretta conseguenza del proprio operato. Però i numeri sono abbastanza chiari: la proliferazione di debito ha subito una acc

Scorie - Nella burocrazia la quantità sostituisce la qualità

Come è noto, entro il 30 aprile tutti i Paese dell'Unione europea dovranno inviare alla Commissione il loro Recovery plan, ossia, in estrema sintesi, l'elenco della spesa a cui destinare i miliardi del Recovery Fund. In questi casi a farla da padroni sono i burocrati, da una parte e dall'altra impegnati in un'attività che non può comunque evitare uno spreco di risorse, perché quando non si ha quello su cui Nassim Taleb ha scritto un libro, ossia "Skin in the game", tutto si risolve in esercizi di potere e di formalismo, con un occhio alla voluminosità della documentazione richiesta (da un lato) e prodotta (dall'altro). La conseguenza sono tempi lunghi, negoziati che inevitabilmente si protraggono fino a notte fonda e si concludono mai un minuto prima della deadline, con tanto di celebrazione delle gesta di queste persone sui giornali mainstream. I giornalisti se li coccolano e ne riportano i virgolettati sotto stretto anonimato, ponendosi scodinzolanti ai

Scorie - Solidità (del conto da pagare)

Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Ita, la newco che dovrebbe rilevare le attività da Alitalia e dotata dal precedente governo di 3 miliardi da utilizzare ufficialmente per rilanciare il business, è stato sentito per l'ennesima volta dalle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera, circa il ritorno sull'investimento per l'azionista. Un ritorno che finora è sempre stato di sostanziale perdita integrale del capitale investito, il che non depone a favore del nuovo tentativo di rilancio. Ma Lazzerini, all'insegna dell'ennesimo "this time is different", ha affermato: " Il piano è solido: tutte le volta che lo si peggiora in vari modi artificialmente per sottoporlo a stress, il piano regge ." Devo dire che non mi è mai capitato di imbattermi in un piano industriale che su Excel, o nella più accattivante trasposizione in Power Point, descrivesse un business fallimentare, seppure sotto condizioni di stress. E questo perché

Scorie - Il pregiudizio sui pregiudizi

La Commissione europea ha deciso di regolamentare l'intelligenza artificiale. La cosa non deve stupire, dato che l'approccio della politica comunitaria consiste nel regolamentare il più possibile ogni aspetto dell'attività umana. Mario Mariniello, senior fellow di Bruegel, sostiene che le applicazioni basate sull'intelligenza artificiale finiscano per proiettare pregiudizi, sia di coloro che le programmano, sia delle fonti dalle quali sono programmate per attingere le informazioni su cui basare il proprio apprendimento. Scrive Mariniello: " Le applicazioni di apprendimento automatico favoriscono i candidati maschi rispetto alle donne. I software per le traduzioni replicano alcuni stereotipi di genere. Dovremmo essere molto preoccupati per i pregiudizi incorporati nell'Ai. Gli sforzi per arginarli sono benvenuti, come il regolamento proposto dalla Commissione Ue su un «approccio europeo per l'intelligenza artificiale». Spesso, tuttavia, i pregiudizi non sono

Scorie - Farisei

Apprendo dall'ANSA che nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) c'è uno stanziamento di 100 milioni per l'istituzione di un "Sistema nazionale di certificazione della parità di genere", il cui obiettivo è definire un meccanismo che  " accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente "critiche" (opportunità di crescita in azienda, parità salariale, gestione delle differenze di genere, tutela della maternità). " Viene precisato che si tratta di un sistema sperimentale, fino al 2026. Come tutto ciò che è introdotto in via temporanea e che richiede spesa pubblica, suppongo che ci sarà una forte pressione per perpetuare il provvedimento. In sostanza, pare che il governo abbia ritenuto di dover istituire questa "certificazione" affinché le imprese siano incentivate a promuovere la parità di genere. Non so quanto tutto questo sia distante dal " f

Scorie - Meglio avere meno regole

Che le innovazioni possano portare non solo benefici lo dovrebbe far intuire il buon senso. Che di fronte a tale intuizione, però, si debbano invocare nuovi provvedimenti legislativi, a me pare discutibile. Arriva a questa conclusione Luca De Biase sul sole 24 Ore, il quale scrive: " L'innovazione può creare spazi sociali nuovi nei quali non sempre le regole esistenti funzionano. Alcuni innovatori vivono al limite dell'illegalità, convinti di migliorare il mondo. Spesso consegue che i legislatori debbano poi creare le regole che mancano. Il che dà l'impressione che chi fa le leggi sia sempre in ritardo e dunque sia inefficiente. L'idea che "meno regole ci sono meglio è" non soddisfa i più elementari criteri della ragionevolezza. Ma non è priva di sostenitori ." De Biase non sente l'esigenza di fornire alcuna spiegazione per l'affermazione conclusiva. Eppure è tutt'altro che pacifica. Anche senza essere rothbardiani, basterebbe far notare

Scorie - Inferni socialisti e sovranità monetaria

In un articolo in cui dà conto ai lettori del Sole 24 Ore delle recenti elezioni in Perù ed Ecuador, Roberto Da Rin, soffermandosi su quest'ultimo, scrive che la vittoria del candidato di centrodestra è dovuta anche al fatto che " quello di Rafael Correa si è dimostrato un fardello negativo per il candidato di sinistra ". Correa, ex presidente nel periodo compreso tra il 2007 e il 2017, è una delle tante varianti di socialista populista che hanno avuto potere in America Latina. Ricordo che, nel corso di un viaggio in Ecuador nel 2011, in piena era Correa, ebbi modo di constatare che, al pari dei suoi colleghi alla Chavez, il presidente teneva discorsi televisivi interminabili. Arrivai perfino a vedere una partita della nazionale di calcio durante la quale il telecronista inseriva nella telecronaca degli slogan governativi praticamente ogni volta che si fermava l'azione. Inutile dire che in Ecuador c'era miseria prima e ha continuato a essercene poi, anche se ogni

Scorie - Marziani a Fiumicino

Dopo la lettera di Giorgia Meloni al Messaggero per perorare la causa di Alitalia, i suoi compagni di partito rilanciano. Il tema di fondo è sempre lo stesso: non avere una mini compagnia, men che meno rinunciare alla compagnia di bandiera, pena impossibilità per gli italiani di viaggiare e addio arrivo di turisti dal resto del mondo. E guai a parlare di esuberi: sono un'invenzione. Fabio Rampelli, poi, ha trovato il modo per aggirare i tentativi di discriminazione della Commissione europea, riaprendo un bando di gara che era stato sospeso a due giorni dal termine nel marzo 2020, causa Covid. " Dato che mancavano due giorni alla scadenza naturale del bando, teoricamente si potrebbe riaprire la gara, per due giorni, acquistare tutti gli asset, il logo, il marchio, far transitare aerei e personale nella nuova realtà, e battere la concorrenza sul tempo. In questo modo rispetteremmo le regole europee, eviteremmo esuberi marziani (che in Alitalia non esistono, sono solo frutto di u

Scorie - Le magie del debito buono

In Italia ci sono cose che non cambiano, chiunque governi. Sono delle costanti. Una è rappresentata dalla convinzione, corrispondente alla versione mediterranea del keynesismo, che la spesa pubblica in deficit sia motore di crescita economica. Un'altra, strettamente connessa alla prima, è rappresentata dalla convinzione che la via per ridurre il debito in rapporto al Pil passi attraverso la crescita del denominatore. Anche il governo Draghi non fa eccezione. Posto che adesso si invoca il "debito buono", contenitore all'interno del quale temo finirà per essere classificata anche la più deteriore delle spese finanziate aumentando il debito, per bocca dello stesso presidente del Consiglio la riduzione del rapporto tra debito e Pil, che quest'anno arriverà al 160% (sperando che non finisca per essere peggio), poggia su una " scommessa sulla crescita ". E così il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che dovrà essere presentato entro il 30 aprile, g

Scorie - Io no

Nei giorni scorsi oltre cento persone, con vari livelli di notorietà, hanno sottoscritto l'appello dello scrittore Maurizio De Giovanni a sostegno del ministro della Salute. "Noi stiamo con Roberto", il titolo dell'appello, in cui i soliti intellettuali "dde sinistra" si esercitano in quello che viene loro molto bene: la difesa indignata di uno della loro tribù dagli attacchi degli avversari politici. Come è noto, infatti, Lega e FdI chiedono da tempo la sostituzione di Speranza, che si è fin qui distinto per un approccio volto a risolvere il problema della pandemia blindando ognuno in casa propria, con provvedimenti tanto liberticidi quanto, in taluni casi, grotteschi e assurdi. Un esempio è avere di fatto impedito la stagione turistica invernale in montagna, soprassedendo sul fatto che non tutti coloro che vanno in montagna usano le funivie. Ma, soprattutto, non spiegando mai quale maggior rischio si corra entrando in numero contingentato in funivia, cosa

Scorie - Il sindacalista asset manager

Non brillando per autenticità della proposta, Lando Sileoni, segretario generale del sindacato dei bancari Fabi, ha detto che " è possibile esplorare la soluzione di chiedere ai cosiddetti investitori istituzionali, tra i quali sono compresi i fondi pensione, uno sforzo per il rilancio dell'economia ." E cosa dovrebbero fare i fondi pensione, ai quali Sileoni auspica che aderisca un numero maggiore di lavoratori? " I fondi pensione potrebbero comprare volontariamente titoli pubblici a lunga scadenza con rendimenti adeguati: mi riferisco a emissioni speciali di BTP emessi dal Tesoro con scadenze che vanno da 20 a 50 anni. Lo Stato così potrebbe avere importanti risorse da investire per esempio per le opere pubbliche. Si potrebbero far nascere speciali fondi di investimento che puntano all'economia reale, a cui i fondi pensione hanno già dimostrato di essere interessati. " Però servono " nuove norme che spingano gli investimenti dei fondi pensione nell

Scorie - Sovranismo aereo

Ho più volte sostenuto che in Italia tutte le forze politiche che chiedono il voto agli elettori sono accomunate da un grado più o meno intenso di statalismo. Una delle più sanguinose e mai finite vicende a carico dei pagatori di tasse è rappresentata dal fallimento seriale di Alitalia, che secondo calcoli di Mediobanca e del Sole 24 Ore è costata dal 1974 a oggi oltre 12 miliardi di euro. Nessuna delle forze politiche di cui sopra, però, pare voler porre fine a quello che qualche giorno fa Mario Draghi ha eufemisticamente definito " una famiglia un po' costosa ". Giorgia Meloni, che guida quello che è oggi sostanzialmente l'unico partito di opposizione, ha addirittura scritto al Messaggero per perorare la causa della compagnia di bandiera.  Scrive Meloni: " L'Alitalia è un patrimonio che dobbiamo valorizzare. " A onor del vero il patrimonio di Alitalia è negativo, se si resta ai numeri. Se tutto ciò che ruota attorno ad Alitalia rappresenta un patrimoni

Scorie - Cosa resta se si abolisce il paradiso

Ho già avuto modo di commentare la proposta dell'amministrazione statunitense di creare una minimum tax globale per le imprese. Si tratterebbe, in sostanza, di creare un cartello fiscale tra Stati. Il tutto nel nome dell'equità, secondo i proponenti. Se il progetto avesse successo, in sostanza ci sarebbe un incremento dell'aggressione al diritto di proprietà per finanziare l'ennesima espansione strutturale di spesa pubblica. Come è noto, in Italia una proposta del genere è ampiamente apprezzata da pressoché tutti gli schieramenti politici. Dell'argomento si è occupato il già ministro dell'economia Giovanni Tria in uno dei suoi consueti articoli del sabato sul Sole 24 Ore. Tria rileva che la minimum tax per le imprese divide i Paesi " considerati paradisi fiscali dagli altri. Quindi lo scontro passa anche all'interno dell'Unione europea, dove da tempo si discute sulla necessità di combattere una competizione fiscale sleale condotta da Irlanda, Paesi

Scorie - La fattoria pentastellata

Iniziarono inveendo contro la casta. Poi decisero di presentarsi alle elezioni. Per essere diversi dalla casta ed evitare che gli eletti si attaccassero alle poltrone facendosi corrompere dal potere, inserirono una norma interna per imporre un limite di due mandati elettivi, convinti (così dicevano) che per rappresentare i cittadini in Parlamento "uno vale uno". Il tempo, però, è passato, i primi estratti a sorte (tali furono le "selezioni" online organizzate da Casaleggio senior e Grillo, con alcuni futuri parlamentari a cui bastò una manciata di "like" per entrare in lista) sono al doppio mandato e tra di loro c'è chi governa dal 2018. Adesso hanno anche rotto con Casaleggio junior, hanno consegnato la leadership a Giuseppe Conte e ipotizzano di rendere strategica l'alleanza con il partito che più hanno coperto di ingiurie nel corso della loro (seppur breve) storia, ossia il PD. Soprattutto, dal motto "uno vale uno", la fine del secondo

Scorie - Criptoscemenze 3

Confesso che quando leggo qualcosa scritto da Paolo Savona ho la sensazione fin dalle prime righe che troverò materiale da commentare. E puntualmente quel qualcosa arriva. Savona da tempo lancia allarmi con riferimento alle criptovalute, che a suo parere dovrebbero essere sostanzialmente gestite da soggetti pubblici, di fatto bandendo a mezzo di regolamentazione quelle private e liberamente trattate sul mercato. Che tali monete possano potenzialmente creare grattacapi a banche centrali e Stati è vero, ma pensare di nazionalizzarle, in stile cinese, equivale a negare il loro stesso motivo di esistere. Si rimarrebbe in un sistema di monete statali fiat, semplicemente emesse in forma diversa da quelle attuali. Da ultimo Savona ha invocato la legge di Gresham per sostenere che le "cattive" criptovalute private, in assenza di provvedimenti legislativi, scaccerebbero quelle "buone" emesse dalle banche centrali. Scrive Savona: " Nel mercato a due monete la convivenza

Scorie - Tassazione minima globale, sintomo del virus della spesa pubblica

Come è noto, il neo presidente Biden sta presentando piani di spesa in deficit a raffica, per migliaia di miliardi di dollari. Provvedimenti che, per dimensioni, hanno inquietato perfino taluni economisti keynesiani non certo avversi, in linea di principio, a piani del genere. Da ultimo è stato anche previsto l'aumento delle tasse sulle imprese, che tornerebbero al livello pre-Trump, per limitare al meno in parte l'espansione del deficit. La nuova amministrazione è poi favorevole a un accordo globale per arrivare a una tassazione minima delle imprese. Secondo Janet Yellen, segretario al Tesoro: " Una tassazione minima mondiale potrebbe fermare questa distruttiva corsa al ribasso a livello globale sulla tassazione delle imprese e contribuire a scoraggiare la pratica nefasta dei trasferimenti degli utili. "  Sembra entusiasta Alec Ross, Distinguished Visiting Professor alla Bologna Business School e già consulente esperto per l'innovazione nell'amministrazione O

Scorie - Criptoscemenze 2

Diverse banche centrali cercano di screditare le criptovalute mettendo in guardia i cittadini dai grandi rischi che corre chi le utilizza. Al tempo stesso lavorano alla creazione di monete digitali le quali, tuttavia, sarebbero sempre le monete fiat che già emettono, semplicemente in una forma diversa. Tra i tanti difetti di qualsiasi moneta fiat, per lo meno quando assumono la forma di banconote garantiscono a chi le utilizza l'anonimato. Questo ovviamente ha scatenato da anni la guerra al contante da parte dei governi, in nome del contrasto all'evasione fiscale, al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Una moneta digitale emessa da banche centrali perderebbe l'anonimato. Checché ne dicano i banchieri centrali stessi, il fatto che a essere garanti dell'anonimato sarebbero le banche centrali stesse credo che non risulti rassicurante alle orecchie di chi utilizza contanti o bitcoin. La più avanti nel progetto è la banca centrale cinese, che ha già sviluppato uno

Scorie - Il (cattivo) maestro è sempre stato tra noi

A 75 anni dalla morte di John Maynard Keynes (e a 85 anni dalla pubblicazione della sua Teoria Generale) non poteva mancare la pubblicazione di testi biografici (credo sarebbe più appropriato definirle agiografie) e non poteva mancare nemmeno la recensione di uno di tali testi sul domenicale del Sole 24 Ore. A occuparsene è Mauro Campus, che inizia così la sua recensione a un libro di Zachary Carter sul "maestro": " Pur essendo un feticcio del discorso pubblico a ogni latitudine, e come tale abusato da chi lo cita senza averne letto un rigo, John Maynard Keynes è uno degli intellettuali che hanno plasmato davvero il mondo contemporaneo. Tale rimane anche per chi ha negato l'efficacia della sua analisi e la radicalità delle sue ricette e ha, spesso vanamente, impiegato una vita per smontarne gli assunti ." Che molti siano keynesiani senza avere letto un rigo di ciò che Keynes ha scritto lo ritengo ampiamente probabile. Probabile che anche tra chi è avverso al key

Scorie - Prospettive

Puntuale come ogni anno, a fine marzo la Banca d'Italia ha reso noti i numeri del bilancio 2020. Si tratta sempre di un'occasione utile per ricordare a chi si lamenta del fatto che la proprietà della banca centrale sia "privata", che le risorse generate dall'attività vanno in realtà a beneficio del Tesoro. Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia, ha dichiarato che " la redditività dell'Istituto, dopo cinque anni di crescita ininterrotta, si è ridotta rispetto al 2019, pur restando molto elevata nel confronto con gli anni precedenti. L'effetto sui ricavi del significativo aumento dei volumi di bilancio è stato più che compensato da quello della riduzione dei tassi di interesse ." In pratica, gli acquisti nell'ambito delle operazioni di politica monetaria hanno continuato a crescere, ma la riduzione dei tassi di interesse, dovuti in gran parte agli acquisti stessi, ha ridotto l'utile. I numeri però restano questi: al Tesoro sarà

Scorie - Criptoscemenze 1

Non è un mistero che i banchieri centrali non vedano di buon occhio le criptovalute e in particolare il bitcoin. Il motivo è semplice: se queste valute si affermassero come strumento di pagamento oltre che di trading e investimento, la politica monetaria perderebbe potere. Peraltro è proprio in risposta alle manipolazioni monetarie operate dalle banche centrali che sono state sviluppate le criptovalute. Le stesse banche centrali lavorano da tempo alla introduzione di monete digitali, che peraltro rappresenterebbero le stesse monete fiat attualmente emesse e gestite, semplicemente in una forma diversa.  In una delle sue tante dichiarazioni, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto che " le criptovalute come il bitcoin sono molto volatili: pertanto non risultano utili come riserva di valore e non sono garantite da niente ." Premesso che ciò che è utile lo devono stabilire i singoli utilizzatori di un qualsiasi bene, il passaggio interessante è venuto dopo, quando Powell