Scorie - Tu chiamala, se vuoi, modernità

Nel corso del 2024 il volume dei crediti erogati per l'acquisto di automobili ha avuto un aumento del 4,6%, trainato dal mercato dell'usato e dalle persone under 30.

Secondo Simone Capecchi, executive director di Crif, gli under 30 "stanno raggiungendo gli standard mondiali di rapporto con tutti gli strumenti di finanza personale, cresciuti moltissimo in Italia. Quindi, comprare un'auto con un finanziamento trova riscontro nel paniere di modernità che è dato dal boom delle app per i servizi finanziari."

Più che modernità, io la chiamerei povertà. In sostanza, gli under 30 ricorrono in via crescente a un finanziamento per comprare un'auto usata.

In linea teorica il ricorso al debito ha senso per finanziare un investimento quando il rendimento atteso dallo stesso supera il costo del debito. Ma quando ci si indebita per acquistare un bene di consumo (solo le automobili da collezione possono essere un investimento, e non è questo il caso in questione), significa ragionevolmente che non si riesce ad acquiastarlo diversamente, neppure comprimendo altri consumi.

Questo è dovuto a una serie di concause. Senza pretesa di esaustività, una di queste è certamente il fatto che i giovani pagano la stagnazione della produttività ormai di lunga data, associata a una pretesa di mantenimento di un welfare state che non è compatibile con la composizione demografica e la (ridotta) dinamicità dell'economia italiana.

Un'altra è il progressivo rincaro delle automobili, in parte dovuto agli aumenti dei costi di produzione, a loro volta causati dalla abbondante inflazione degli anni di politiche monetarie ultraespansive, e in parte a regole politicamente imposte in nome della sicurezza e della riduzione delle emissioni. 

Poi certo, se si vuole si può anche chiamare tutto questo modernità... 

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