Scorie - Le aziende non sono democrazie

Non sono mai stato un fan di Mark Zuckerberg, men che meno di Elon Musk. Come spesso accade, hanno avuto idee di successo, non senza qualche scorrettezza, sono diventati molto influenti e ricchi, e hanno infuenzato i governi per avere una regolamentazione che fosse per loro gestibile, a danno di concorrenti e potenziali nuovi entranti.

Non sono diventati così in tempi recenti, e più precisamente da novembre 2024; lo sono da circa ben oltre un decennio. Solo che ai sinistrorsi sono sempre andati bene fino a quando sembravano appoggiare politicamente la loro parte. Adesso invece sono diventati il male assoluto.

Per quanto mi riguarda, non ho mai avuto un profilo Facebook e chi mi conosce sa che trovo sbagliato definire automobili i dispositivi elettrici dotati di ruote e volante, a partire da quelle prodotte da Tesla. Così come trovo illuminanti i post di Eric Peters sul tema.

Ciò detto, questi signori sono azionisti di controllo delle aziende che hanno fondato o acquisito, quindi è del tutto legittimo che ne siano anche i CEO e che abbiano l'ultima parola sulle decisioni aziendali.

Per alcuni di coloro che si sono accorti solo da qualche mese che questi signori sono brutti e cattivi, nonché narcisisti e circondati da adulatori, sarebbe bene porre dei limiti alla durata delle loro cariche ai vertici delle aziende.

"Le buone democrazie hanno dei limiti di mandato per i loro leader, e mentre i CEO delle aziende non ne hanno, l'influenza senza precedenti che hanno i leader delle aziende tech rendono necessaria una sorta di punti di interruzione. E' una proposta radicale e servirebbe una combinazione di attivismo da parte degli azionisti, riforma volontaria della governance e potenzialmente anche regolamentazione perché si avveri", scrive Parmy Olson su Bloomberg.

Considerando che questi signori hanno la maggioranza delle azioni o dei diritti di voto, gli azionisti di minoranza possono al più cedere le loro azioni, mentre una riforma volontaria della governance richiederebbe l'accordo dei Zuckerberg e dei Musk della situazione.

Quindi, in ultima analisi, quello che Olson vorrebbe in realtà mi pare proprio un limite posto a mezzo regolamentazione. In sostanza, questi signori, pur restando azionisti di controllo, non potrebbero fare i CEO oltre un certo numero di anni. 

Posto che si tratterebbe di una compressione della proprietà, il fatto è che la regolamentazione non è stata estranea all'accumulazione di potere e ricchezza delle persone in questione. 

Per di più, restando loro azionisti di controllo potrebbero comunque nominare CEO persone a loro fedeli. Il che significa che per raggiungere l'obiettivo auspicato da Olson si dovrebbe anche sterilizzare buona parte dei diritti loro di voto. 

In pratica, un esproprio senza indennizzo. Sempre che nel frattempo non tornino ad appoggiare la parte giusta, suppongo. 

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