Scorie - La visione parziale dei tariff men

Non so se stia finendo l'idillio tra Elon Musk e Donald Trump, ma tra Musk e il cerchio magico di Orange (Tariff) Man i rapporti non sono mai stati ottimi fin dall'inizio.

Musk non è favorevole ai dazi, dice che li vorrebe azzerati, ed esterna la sua posizione postando un video della serie "Free to Choose" del 1980 in cui Milton Friedman spiega l'importanza del libero commercio e della divisione del lavoro raccontando quante siano le persone coinvolte nella produzione di una semplice matita.

Detto che quello di Friedman non era un contributo originale, ma traeva evidentmente ispirazione da "I, Pencil" scritto nel 1958 da Leonard Read, il post di Musk non è stato gradito dai fautori del gioco a somma zero che circondano Trump.

Peter Navarro, consigliere del presidente per il commercio, gli ha dato dell'"assemblatore di automobili". Io avrei preferito la definizione di assemblatore di dispositivi elettrici con le ruote, ma il fatto è che nessun produttore di automobili internalizza la produzione di tutti i componenti necessari alla realizzazione di una vettura.

"La differenza tra il nostro modo di pensare e quello di Elon è che noi vogliamo che gli pneumatici siano realizzati ad Akron, vogliamo che le trasmissioni siano realizzate a Indianapolis", dice Navarro.

Il che vorrebbe dire rendere del tutto inaccessibili, se non vendute in forte perdita, le automobili per gran parte degli americani. E, in ogni caso, qualche componente o materiale andrebbe comunque importato.

Pare che Trump e i suoi consiglieri vogliano vedere solo un lato della medaglia, ossia il deficit commerciale, senza considerare che la contropartita di quel deficit sono i dollari fiat che i fornitori esteri ricevono e che sono massicciamente investiti in attività finanziarie statunitensi.

Sarà interessante vedere l'evoluzione degli eventi, ma leggere "I, Pencil" o almeno guardare il video di Friedman non farebbe male a Navarro e compagnia.

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