Scorie - Le supercazzole di Williams su r*
John Williams, presidente della Federal Reserve di New York, ha scritto diversi articoli scientifici in merito alla stima del tasso di interesse naturale. Intervenendo a una conferenza indetta dalla banca centrale del Messico, Williams si è dedicato al suo argomento "preferito", ha rimarcato l'importanza della stima del tasso naturale, oltre che del Pil potenziale e del tasso di disoccupazione in equilibrio, salvo ammettere che "nonostante queste stime siano utili per l'analisi e la trasparenza, i banchieri centrali dovrebbero evitare di porre troppa confidenza nella loro precisione quando devono prendere decisioni."
Il tutto per via del fatto che, trattandosi di variabili non osservabili, ogni stima è soggetta a grande incertezza.
Ciò nonostante, Williams conclude che "approcci ibridi che combinino alcuni aspetti di regole tipo quella di Taylor e regole basate sulle variazioni delle variabili hanno dimostrato di ben performare in modelli in presenza di un ampio range di incertezze."
Ora, a me quest'ultima pare una enorme supercazzola. Ben venga la consapevolezza che le stime sono caratterizzate da grande incertezza, il che equivale a dire che non vanno prese per oro colato. Ma combinare diversi metodi calibrati per replicare più o meno fedelmente quello che si è verificato in passato nulla sapendo sul futuro, a mio parere va bene se fatto da un individuo o un'impresa privata che rischia in proprio, ma non da qualcuno che interviene sulla moneta con ripercussioni su milioni di persone.
Purtroppo, come ha osservato più volte Nassim Taleb, questi signori "preferiscono usare una previsione scorretta piuttosto che nulla". Ed è un grande problema, dato che, essendo inattendibili le previsioni e considerando che nessuno è onnisciente, non può funzionare nessuna pianificazione centralizzata. Quella monetaria ovviamente non fa certo eccezione.
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