Scorie - Quante (pseudo) ragioni per introdurre le monete fiat digitali



Nel consueto articolo della rubrica "Falchi & Colombe" sul Sole 24 Ore del sabato, Donato Masciandaro esoredisce scrivendo che l'euro digitale "è un investimento pubblico che va fatto subito. L'Unione deve avere al contempo l'euro cartaceo e quello digitale, perché meno si utilizza la moneta pubblica, più è alto il rischio di divenire ostaggio delle monete private ed estere, magari senza accorgersene, anzi favorendole. È una sorta di sindrome di Stoccolma, ed è quello che sta proprio accadendo in Svezia."

E sì, lo spauracchio delle stablecoin private sta spingendo molti fautori della moneta fiat pubblica a invocare l'euro digitale come difesa contro il controllo della banca centrale sulla moneta. E perfino a rivalutare (almeno apparentemente) il contante, dopo anni in cui è stato strumento contro cui "lottare".

Masciandaro cita il caso della Svezia, dove il contante è quasi sparito, peraltro sostituito per lo più da pagamenti elettronici in moneta di banca commerciale. Ossia quei mezzi di pagamento che fino a ieri erano spinti dai fautori della lotta al contante, visto come strumento usato per la commissione di reati, dall'evasione fiscale al riciclaggio.

Lo stesso Masciandaro era tra costoro, quando (per esempio l'8 settembre 2019, sempre sullo stesso giornale) vedeva nella lotta al contante "un efficace bazooka" contro l'evasione fiscale.

Non che oggi abbia del tutto cambiato idea, ma oltre a essere usato per commettere reati, l'anonimato garantito dal contante "gradito per ragioni culturali e ideologiche, quando si è particolarmente sensibili alla riservatezza delle informazioni personali". Cosa che l'euro digitale, per quanto i suoi fautori sostengano il contrario, non può garantire. La riservatezza dipende dalla volontà della BCE e, in ultima analisi, del legislatore europeo. Non è la stessa cosa del contante, evidentemente.

Masciandaro riferisce che la "Riksbank, che è la banca centrale svedese, è molto preoccupata. La ragione è macroeconomica: meno esiste moneta pubblica, maggiori sono le inefficienze nella condotta di una serie di politiche, sia economiche – sistema dei pagamenti, politica monetaria, politica della concorrenza, tutela del consumatore – che generali, prima fra tutte la sicurezza nazionale. Per questo la Riksbank è da un decennio la prima banca centrale che vorrebbe una corona digitale. Se il contante si riduce, occorre creare la moneta pubblica digitale."

In sostanza: prima la riduzione del contante andava bene (anche alla Riksbank), mentre adesso si teme la perdita di controllo sulla moneta, quindi si spinge per l'introduzione di quella digitale. Ovviamente per motivi di efficienza, tutela del consumatore e sicurezza nazionale. Come no...

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