Scorie - Finiremo per rimpiangere il dover disattivare lo start&stop?
Guardi nella barra delle applicazioni l'icona che indica la temperatura esterna e, finendoci sopra con il mouse, compaiono notizie varie. Una delle quali ha attratto la mia attenzione. Il titolo era "Start & Stop, la tecnologia che sta scomparendo dalle auto: perché", a firma di (tale) Giulia Durante. La quale suppongo scriva per incassare qualche spicciolo, probabilmente trattando argomenti che non padroneggia più di tanto e probabilmente neppure le interessano. Ma queste sono solo mie supposizioni.
Durante inizia così:
"Nel mondo dell'automobile, l'innovazione non si ferma mai e spesso ciò che oggi rappresenta l'avanguardia, domani può essere già superato. È questo il destino che sta vivendo una delle tecnologie auto più emblematiche degli ultimi vent'anni: il sistema start stop. Nato per ridurre consumi carburante ed emissioni inquinanti durante le soste, oggi si trova a dover cedere il passo all'avanzata inarrestabile dell'elettrificazione e delle nuove forme di mobilità sostenibile."
Non so se si possa definire lo start&stop una delle tecnologie più emblematiche degli ultimi vent'anni, ma considerando che l'aggettivo "emblematico" può avere diverse valenze, ho letto anche il seguito.
Per Durante, evidentemente, "emblematico" ha valenza positiva. A suo dire, infatti, lo start&stop "ha permesso a milioni di automobilisti di risparmiare carburante spegnendo automaticamente il motore durante le fermate ai semafori o in coda. Un'idea semplice, ma rivoluzionaria, che ha contribuito concretamente a ridurre l'impatto ambientale dei veicoli a combustione. Tuttavia, la sua efficacia si sta progressivamente ridimensionando di fronte all'evoluzione delle auto ibride e, soprattutto, delle auto elettriche."
Non ho la pretesa di esaustività, ma parlo con una certa frequenza di automobili con i miei interlocutori, alcuni che la pensano anche molto diversamente da me (per esempio apprezzando i dispositivi elettrici), e non ricordo di aver mai sentito qualcuno apprezzare lo start&stop.
Per un motivo molto semplice: per accendere il motore non serve più scendere dall'abitacolo e girare la manovella come oltre un secolo fa, ma basta girare la chiave (o premere un pulsante). Stessa cosa per spegnerlo. Ne consegue che, se la sosta è lunga, nulla impedisce a chi guida di spegnere il motore di propria iniziativa per poi riaccenderlo, senza che ciò comporti poi uno sforzo immane. Quindi lo start&stop non è poi di così grande aiuto. Al contrario, diventa fastidioso quando la sosta dura solo pochi secondi, e magari si susseguono più soste del genere. A quel punto lo start&stop continua a spegnere e riaccendere il motore, con risparmi di carburante che diventano aumenti di consumi, riduzione di emissioni inconsistenti, e usura tanto del motorino di avviamento, quanto della batteria.
Ne consegue che la cosa migliore da fare, quando possibile, è disattivarlo appena si accende la vettura.
Secondo Durante queste sarebbero critiche immeritate.
"Molti automobilisti hanno lamentato la lentezza nelle ripartenze, fastidiose vibrazioni all'avvio e, in alcuni casi, una precoce usura di componenti come batteria e motorino d'avviamento. Problemi che, nel tempo, hanno portato i costruttori a cercare soluzioni sempre più sofisticate e meno invasive."
La sofisticazione non ha cambiato la sostanza.
Durante ricorda poi i primi esempi di sistemi di (pseudo) risparmio di carburante.
"Fu la Fiat Regata ES (Energy Saving), nel lontano 1983, a proporre per prima un sistema simile, segnando una svolta pionieristica nell'ottica del contenimento dei consumi."
Posto che ne vendevano poche, così come sarebbero ancora oggi pochi gli automobilisti a volere (il pur ben più evoluto) start&stop se fosse una componente opzionale e non imposta di serie, mi permetto di sottolineare che sarebbe stato molto meglio se le Fiat dell'epoca fossero state meccanicamente più affidabili, e magari fossero state verniciate in modo tale da non doverlo rifare dopo pochi anni, soprattutto per chi sceglieva vernici metallizzate. Ma tant'è.
Ma il destino dello start&stop sembra segnato, perché le "motorizzazioni alternative, guidate dall'elettrificazione, stanno conquistando sempre più quote di mercato."
Considerando le iniziative legislative che sono l'equivalente di una caccia alle streghe nei confronti dei motori endotermici, le quote di mercato delle motorizzazioni alternative, soprattutto quelle elettriche, sono in realtà ridicole.
Per Durante, questo è "un esempio lampante di quanto rapidamente evolva il settore automotive. Soluzioni che sembravano all'avanguardia solo pochi anni fa, oggi rischiano di essere relegate al passato, soppiantate da innovazioni sempre più avanzate e sostenibili. Il futuro della mobilità punta senza esitazioni verso l'elettrificazione totale, lasciando alle spalle molte delle tecnologie nate per ottimizzare i motori termici tradizionali. Un processo che, se da un lato sancisce il tramonto di sistemi come il start stop, dall'altro apre la strada a una nuova era di efficienza, rispetto ambientale e piacere di guida."
Raramente mi è capitato di leggere una quantità così grande di sciocchezze in così poche righe (stafalcioni tipo "il start stop", roba da matita blu, esclusi). Il settore punta all'elettrificazione non spontaneamente, ma "spintaneamente", e di esitazioni le case ne hanno (non potrebbe essere altrimenti: l'elettrificazione sta producendo miliardi di perdite), pur se avrebbero potuto manifestarle prima.
Quanto al piacere di guida dei dispositivi elettrici, questione di gusti, ma mi pare che si tratti di un parere ampiamente minoritario.
Nel fututo da incubo che attende ogni car guy, se verrà il giorno in cui non sarà più possibile usare automobili vere, finiremo per rimpiangere anche il dover disattivare lo start&stop...
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