Scorie - Lindipendenza e la credibilità della FED
Continuando con il filone dell'attacco all'indipendenza della Federal Reserve, l'opinionista di Bloomberg Jonathan Levin sostiene che i voti in dissenso espressi dai membri del FOMC vicini a Trump sarebbero interpretati come politicamente motivati.
Il che è con ogni probabilità vero, ma riguarda tutti i membri di quel comitato, chi più chi meno. Perché in ultima analisi nessuno di loro non ha opinioni politiche. Però pare che chi ha il cuore che batte per i democratici esprima le sue posizioni come banchiere centrale senza alcun condizionamento. Come no.
Ma se la Fed viene percepita progressivamente come dipendente dal governo, allora perde credibilità, sostiene Levin (in ottima compagnia, tra l'altro). E senza credibilità sono guai.
"La credibilità è il più grande asset della Fed nel combattere l'inflazione, una profezia che si autoavvera e che si inasprisce nelle società che perdono fiducia nelle proprie istituzioni."
L'affermazione di Levin, anche questa essendo opinione molto diffusa, contiene almeno un paio di vizi. Il primo consiste nella identificazione dell'inflazione come aumento di un indice di prezzi al consumo, che è una conseguenza dell'inflazione come era più corretamente definita quando ancora era identificata con l'aumento della quantità di moneta.
Così anche quando gli indici dei prezzi al consumo aumentano per motivi non monetari (peraltro si tratta di fenomeni temporanei), si parla di inflazione.
Ma il problema principale riguarda la profezia che si autoavvera. Se la politica monetaria da inflattiva diventa deflattiva, tale profezia non può contunuare ad autoavverarsi. In altri termini, se si toglie la benzina monetaria quel motore prima o poi necessariamente si spegne.
Come sempre Ludwig von Mises aveva saggiamente spiegato cosa motivasse la variazione della definizione di inflazione, scrivendo:
"Per evitare di essere incolpati delle nefaste conseguenze dell'inflazione, il governo e i suoi scagnozzi ricorrono a un trucco semantico. Cercano di cambiare il significato dei termini. Chiamano "inflazione" l'inevitabile conseguenza dell'inflazione, ovvero l'aumento dei prezzi. Sono ansiosi di relegare nell'oblio il fatto che questo aumento è prodotto da un aumento della quantità di moneta e dei suoi sostituti. Non menzionano mai questo aumento. Attribuiscono la responsabilità dell'aumento del costo della vita sulle aziende. Questo è il classico caso del ladro che grida "acciuffate il ladro!". Il governo, che ha prodotto l'inflazione moltiplicando l'offerta di moneta, incrimina i produttori e i commercianti e si vanta del ruolo di paladino dei prezzi bassi."
Non ho nulla da aggiungere.
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