Scorie - Allucinazioni di camion elettrici

Mi trovo spesso, purtroppo, a commentare le prese di posizione di associazioni di categoria che chiedono supporto politico, ossia denaro in varie forme, per far fronte alla necessità di conformarsi a regole che quegli stessi organi politici hanno stabilito. Il tutto finisce ovviamente a carico di pagatori di tasse che non hanno alcuna voce in capitolo. E' il classico tentativo di ottenere un beneficio pagato da altri, magari senza che ciò sia immediatamente percepito da costoro. Il tutto come Frederic Bastiat aveva brillantemente evidenziato a metà Ottocento.

Il caso dei produttori di veicoli alle prese con l'elettrificazione imposta dal Green Deal è emblematico. Già è allucinante nel caso delle automobili, figuriamoci per i veicoli commerciali.

Ma anche in questo caso il copione è rispettato alla lettera. Il rappresentante dell'associazione di categoria esordisce dicendo di condividere gli obiettivi del Green Deal e anche l'elettrificazione, salvo poi sottolineare che questo dissangua le case produttrici per carenza di domanda, quindi chiedendo che questa sia più o meno pesantemente sovvenzionata. Ovviamente senza dire che il conto sarebbe a carico dei pagatori di tasse.

Ecco, quindi, l'interpretazione di questo copione da parte di Christian Levin, presidente dell'associazione europea dei produttori di veicoli commerciali.

"Crediamo nella decarbonizzazione della nostra industria e quindi nella sua elettrificazione. Tuttavia, l'attuale tasso di penetrazione dei veicoli elettrici è appena del 3,5% in media europea. Per rispettare il target di emissioni che ci siamo dati dobbiamo raggiungere un tasso di penetrazione del 35%. Impossibile se non mettiamo in opera sforzi su vari fronti."

Levin va oltre i suoi colleghi produttori di automobili, i quali dicono di condividere gli obiettivi, ma chiedono per lo meno la neutralità tecnologica. E arriva perfino a dire che gli obiettivi ce li "siamo dati", quando è evidente che non sono stati obiettivi fissati su iniziativa dei produttori e neppure della maggior parte dei clienti.

E quindi di che sforzi si tratta? Oltre ai soliti ingredienti, ossia interventi sulla rete elettrica, una forma particolare di sussidi.

"Se la Germania rendesse gratuito il trasporto su gomma per i camion elettrici, ciò avrebbe un super impatto in tutta Europa per via della posizione centrale del paese nella geografia del continente."

Il non detto è che azzerare i pedaggi per i camion elettrici comporterebbe un aumento per tutti gli altri veicoli. Aumento crescente al crescere del numero di veicoli elettrici in circolazione. Il tutto perché, come sempre, pasti gratis non ce ne sono.

Ciò detto, pur volendo prescindere da ogni aspetto relativo alla imposizione di questi vincoli assurdi e liberticidi, a oggi mi pare realistico elettrificare il trasporto urbano e i veicoli commerciali leggeri che si muovono per lo più nei centri urbani. Ma avere mezzi pesanti elettrici che devono percorrere diverse centinaia di chilometri di strade e autostrade tutti i giorni mi sembra totalmente irrealistico. E finora lo standard, se così si vuol dire, è la (dis)avventura (per chi ci aveva messo soldi) di Nikola.

A oggi elettrificare un'auto comporta, a parità di dimensioni, un incremento di peso non trascurabile, con autonomie inferiori a quelle dei corrispondenti modelli con motore endotermico e tempi di ricarica che, con uso di neolingua, sono definiti "veloci" quando in 20 minuti ricaricano le batterie all'80%. Si pensi a fare tutto questo su un camion. Per non parlare dei costi.

Ma non c'è nulla da fare: l'illusione di poter vivere alle spalle degli altri probabilmente porta anche ad altre illusioni. O allucinazioni.

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