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Visualizzazione dei post da 2025

Scorie - L'interesse nazionale particolare

Come è noto, nei mesi scorsi Unicredit ha lanciato un'offerta per acquisire il controllo di Banco BPM, operazione non gradita soprattutto alla componente leghista della maggioranza di governo. Di qui un uso del Golden Power da parte del governo stesso che imponeva all'offerente condizioni certamente non inquadrabili in una logica di mercato, ma neppure, a mio parere, di tutela della sicurezza economica nazionale. Unicredit ha poi ritirato l'offerta, evidentemente ritenendo non più conveniente procedere. In occasione di un question time, a domande specifiche sul tema, il ministro Giorgetti ha usato parole neppure troppo vagamente supercazzolesche, specificando che " nell'attuale contesto geopolitico la sicurezza della Repubblica deve essere affrontata in chiave moderna ed evolutiva assicurando una progressiva centralità al tema della sicurezza economica quale autonoma componente delle tradizionali categorie della sicurezza pubblica e nazionale ."  Nessun veto, ...

Scorie - L'eterna illusione del merito nella PA

La Corte costituzionale ha giudicato illegittimo il tetto retributivo di 255mila euro annui per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Ovviamente in questi casi non ci può essere neppure il sospetto che vi sia un interesse di categoria. Ci mancherebbe. Secondo Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, la sentenza " è ineccepibile, perché quel tetto nasceva per contrastare una situazione di emergenza sui conti pubblici e un'emergenza non può durare 11 anni. Ma il tema non va banalizzato. Quando circa un anno fa esprimevo la necessità di una seria riflessione su questo, lo facevo perché una Pa che ha l'ambizione di coltivare e trattenere talenti deve essere capace di esprimere dinamiche retributive che si confrontino con il privato, rispetto al quale per alcune professionalità i nostri stipendi sono inferiori anche di cinque o sei volte. Ma se la riflessione è seria il confronto con il mercato deve investire anche le dinamiche organizzative, garantendo...

Scorie - L'aumento delle tasse non è mai innocuo

Ho già notato in diverse occasioni il notevole peggioramento dei conti pubblici statunitensi, che molti attribuiscono a questa amministrazione e che, in realtà, va avanti almeno dal 2008. Si alterna il colore politico al potere, cambia il mix di entrate e spese, ma alla fine il deficit continua ad accumularsi in nuovo debito. Ma mentre i deficit dell'era Biden erano "buoni", quelli di Orange Man sono "cattivi" per i commentatori vicini al partito democratico. In realtà, sempre deficit sono e non si tratta di pasti gratis. Su Bloomberg, Kathryn Anne Edwards sostiene che il mix di riduzioni di entrate e tagli di spese sia regressivo, pur non migliorando il deficit.  A suo dire, " i tagli di tasse daranno un bonus annuale di un paio di miliaiai di dollari a famiglie che non sono in difficoltà economiche. Possono spenderlo, risparmiarlo o investirlo, ma l'ammontare è così piccolo e i canali così frammentati che non ci sarà un impatto tangibile ." Quest...

Scorie - Il mondo oltre la frontiera

Dopo mesi di discettazioni (solo apparentemente) dotte da parte di think tank vari in cui si mettevano in evidenza le sorti orribili del dollaro americano sotto la presidenza di Orange Man, con quelli più vicini (e anche attingenti finanziamenti) all'Unione europea che ne approfittavano per rilanciare il ruolo dell'euro, meglio se nella sua versione digitale (oggi parlare della versione digitale di una moneta fiat è come parlare di AI in tutto il resto, anche se si tratta di stirare un paio di pantaloni) come moneta di riserva principale - dopo mesi di queste discettazioni, dicevo, mi sonoi trovato per un paio di settimane immerso in un mercato che non è neppure considerato tra quelli di "frontiera" da parte di coloro che parlano in modo (che credono) finanziariamente raffinato. E ho rilevato, come già mi era capitato in Kirghizistan, che anche nel confinante Tagikistan il dollaro piace ancora, e che l'euro, al di fuori delle capitali, viene di fatto accettato sol...

Scorie - Per Dudley va tutto bene così

Secondo l'ex presidente della Fed di New York Bill Dudley, il senatore repubblicano Ted Cruz ha avuto un'idea " strana ". Suppongo si tratti di un eufemismo al posto di un più efficace "stupida". L'idea sarebbe quella che la Fed dovrebbe smettere di pagare un tasso di interesse sulle riserve delle banche presso la Fed, che costa centinaia di miliardi di dollari ai pagatori di tasse. Dudley ricorda che la Fed ottenne dal Congresso il potere di pagare interessi sulle riserve delle banche nel 2008, a seguito del default di Lehman Brothers e del panico che portò al salvataggio per lo più pubblico di larga fetta del sistema bancario americano. Il tema delle riserve è strettamente connesso al quantitative easing per anni praticato dalla Fed (e dalle altre principali banche centrali). Quando la Fed comprava titoli sul mercato (per lo più Trasuries americani), pagava creando base monetaria, che è un passivo per la Fed e un attivo, sotto forma di riserve, per le ...

Scorie - Il suddito non può compensare crediti e debiti con lo Stato

 Nella sezione Norme e tributi del Sole 24Ore si trovano spesso notizie interessanti. Per esempio, relative alla reale natura del rapporto tra Stato e individuo.  Un avvocato croato, aveva presentato dicorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, contestando alla Croazia di non consentire una compensazione dei crediti che il professionistsa vantava nei confronti dello Stato e un suo debito fiscale. L'avvocato aveva esercitato come difensore d'ufficio e non era stato ancora pagato, ma la Cedu ha sentenziato che uno Stato può rifiutare la compensazione ed esigere il pagamento delle imposte anche se il pagatore vanta un credito.  La Corte riconosce una forma di ingerenza nel diritto di proprietà, che pure sarebbe garantito dall'articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione europea, ma afferma che gli Stati hanno il diritto di ingerirsi nel diritto di proprietà per riscuotere le tasse, anche ricorrendo a misure esecutive. Cosa che la Croazia aveva fatto nei confronti...

Scorie - Mobility as a (dis)service

 Secondo Sergio Savaresi, professore del Politecnico di Milano, " nel giro di vent'anni passeremo dal modello dell'auto privata alla "mobility as a service" ." Il tutto perché si passerà " dal modello tradizionale e obsoleto basato sull'auto privata alla servitizzazione della mobilità. In Italia siamo 60 milioni di abitanti con 40-45 milioni di automobili private. Non sarebbe sostenibile sostituire 45 milioni di auto termiche con altrettante elettriche, poco utilizzate. E quindi potremmo scendere a 5-10 milioni di automobili, in grande prevalenza elettriche, in grandissima prevalenza condivise. " Sorvolando sull'orribile termine "servitizzazione", non mi è chiaro in base a cosa sia oggettivamente sancibile l'obsolescenza dell'auto di proprietà del singolo automobilista. A me pare che la progressiva riduzione della proprietà di automobili da parte dei singoli automobilisti sarà dovuta più a un tema di insufficienza di budg...

Scorie - I sussidi verdi vanno bene, gli altri sono socialisti

Nella grande (e a suo dire) bella legge di bilancio che Trump ha fatto approvare al Congresso pare ci siano sussidi alle compagnie petrolifere che costerebbero poco meno di 18 miliardi di dollari in dieci anni. Come se ciò non bastasse, i sussidi alle energie green dell'era Biden sono destinati a essere "uccisi" da questa legge. Tanto basta per mettere sul piede di guerra gli ambientalisti di ogni dove, inclusi ovviamente gli ecotalebani che scrivono su Bloomberg. Poco importa che una parte dei sussidi alle oil companies riguardi l'utilizzo di metodi di produzione meno inquinanti. Secondo Liam Denning, questo è " socialismo, con il governo che sceglie i favoriti ". Devo dire che mi stupisce che Denning non abbia parlato di "fascismo", perché il mantenimento formale della proprietà privata pur in un contesto dirigista in cui si scelgono i vincitori è proprio tipico del fascismo. Peraltro un movimento politico che, se Denning conosce la storia, origi...

Scorie - Litigi da asilo Mariuccia

 Ho spesso criticato Elon Musk e anche Donald Trump. Il primo per avere prosperato grazie all'imposizione per via politica dell'elettrificazione del settore auto. Il secondo per continuare imperterrito a scassare il bilancio federale, al di là dei modi di fare che possono piacere o meno, ma che hanno il pregio di fare infuriare i sacerdoti della religione woke. Da qualche tempo i due stanno bisticciando, e tra le tante cose che si dicono tramite i rispettivi social network, le ultime sono (stranamente) centrate. Musk accusa Trump e i repubblicani a lui asserviti di aver votato una legge di bilancio che aggiungera migliaia di miliardi di debito e ritiene che questo sia " un suicidio politico per il Partito Repubblicano ". " Ogni membro del Congresso che ha fatto campagna elettorale promettendo di ridurre la spesa pubblica e poi ha immediatamente votato a favore del più grande aumento del debito della storia dovrebbe vergognarsi ", ha aggiunto.  E in effetti ...

Scorie - L'ultima (?) savonata

Giunto (finalmente) all'ultima relazione annuale, il presidente della Consob Paolo Savona ha reiterato il suo attacco a tutto il mondo cripto, senza entrare troppo nel sottile distinguendo tra strumenti che sono molto diversi tra loro. E' vero che ce ne sono migliaia che sono autentiche truffe, ma questo non giustifica che si mettano tutti gli strumenti sullo stesso piano. Ma tant'è. Per " contrastare l'identificazione tra l'oro e le crypto ", Savona torna a citare il "maestro" Keynes, la cui proposta ai tempi di Bretton Woods dovrebbe essere colta dall'Unione europea per rendere l'euro un valido sostituto del dollaro e " as good as gold ". Ora, le probabilità che una moneta fiat sia buona quanto l'oro sono pari a zero. Viceversa, se si tornasse a un vero gold standard le monete non sarebbero più fiat. Quindi anche questa "savonata" penso che possa essere archiviata assieme alle altre. La buona notizia è che potreb...

Scorie - In pensione prima e senza penalizzazioni, ci pensano i pagatori di tasse

Se c'è una cosa evidente, non solo in Italia, è che i sistemi pensionistici pubblici, che sono tipicamente a ripartizione, sono da tempo avviati all'implosione. E questo perché sono, in buona sostanza, degli schemi Ponzi. Le pensioni sono infatti pagate con i contributi versati da chi lavora, e questo fa sì che il declino delle nascite, accompagnato a un allungamento della vita media delle persone, siano un mix letale per l'equilibrio del sistema. Il passaggio da schemi retributivi, in cui l'assegno dipende dai redditi percepiti durante la vita lavorativa, a schemi contributivi, in cui a determinare l'importo dell'assegno è la rivalutazione dei contributi versati, non è risolutivo.  Rimuove le notevoli distorsioni tipiche dei sistemi retributivi sbilanciati sugli ultimi anni della vita lavorativa, soprattutto in presenza di forti aumenti di reddito in quegli anni; ma non cambia la natura di schema Ponzi, per cui se cala la quantità di contributi versati da chi l...

Scorie - Democrazia a New York

New York è da molti anni amministrata da esponenti del partito democratico, quindi le primarie del partito democratico per la candidatura a sindaco forniscono una indicazione di chi sarà, con buone probabilità, il futuro primo cittadino della grande mela. Questa volta il confronto era tra Andrew Cuomo, già governatore dello Stato di New York e figlio d'arte (per così dire), e Zohran Mamdani, 33enne nato in Uganda, di origini indiane, e cresciuto a New York.  Mamdani si autodefinisce "socialista democratico", e il suo programma rende calzante la frase attribuita a Benjamin Franklin, ossia che " la democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo ".  Il fatto è che Mamdani ha vinto promettendo addirittura di " abolire il costo della vita ". Qualcuno ricorderà un esultante Giggino Di Maio, all'epoca anche più giovane del candidato sindaco di New York, annunciare la sconfitta della poverà da una finestra di palazzo Chigi. Mamdani...

Scorie - Avvertimento o sogno?

Non nascondendo la sua eccitazione, David Fickling dà conto della crescente diffusione dei veicoli elettrici negli Emirati arabi e Paesi limitrofi.  A suo dire, " la popolarità della propulsione a batteria in una regione che si arricchisce grazie ai motori a combustione interna è un avvertimento che una tecnologia fondamentalmente migliore sta rimpiazzando per sempre la benzina ." Che dire? Anche in Norvegia, Paese che campa di esportazione di petrolio e gas, c'è larga diffusione di veicoli elettrici. D'altronde, come nota lo stesso Fickling, i prezzi di questi aggeggi elettrici con ruote non sono un problema per Paesi a reddito medio molto elevato. Ma noterei un paio di cose. In primo luogo, se l'elettricità necessaria per caricare le batterie è prodotta mediante centrali a gas, ridimensionerei gli entusiasmi verdi. In secondo luogo, se la tecnologia fosse davvero migliore, non si vede per quale motivo le case automobilistiche non l'hanno autonomamente svilup...

Scorie - E se i sussidi fossero una parte del problema?

Da tempo sostengo che nessuno tra coloro che chiedono di essere votati negli Stati Uniti (ma questo vale un po' ovunque) abbia realmente intenzione di migliorare lo stato progressivamente penoso dei conti pubblici. Anzi, sembra non essere una preoccupazione. Quello che cambia nelle posizioni di democratici e repubblicani è il mix di spesa e tasse. Trump sta impostando tagli di spesa e tasse, con un deficit destinato a non migliorare rispetto all'era Biden. Anzi.  Si tratta in realtà di tagli di spesa non significativi, ma ognuno dei quali provoca lamentazioni da parte dei democratici e dei loro sostenitori nei mezzi di informazione. Da ultimo Mary Ellen Klas su Bloomberg Opinion lancia l'allarme per la riduzione degli aiuti federali agli studenti universitari.  Che qualcosa non funzioni nel sistema di istruzione superiore statunitense appare evidente, se si considera che i costi per gli studenti continuano ad aumentare a ritmi ben maggiori a quelli dell'inflazione dei p...

Scorie - Quale diritto al conto corrente?

Valeria Genesio, che presiede Agedi, una società che si occupa di immobili, ha sentito l'esigenza di scrivere un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore per deninciare che " il diritto al conto corrente, di fatto, non è più un diritto ". Eppure al giorno d'oggi si tratta di " un bene primario, un prerequisito per vivere legalmente. Senza di esso non si può ricevere uno stipendio, pagare un affitto o accedere a prestazioni pubbliche essenziali. È la soglia minima di accesso del cittadino alla vita economica e alla società civile ." Ma, con " una frequenza crescente, individui e imprese si vedono rifiutare o revocare il conto corrente, nella maggior parte dei casi senza alcuna motivazione trasparente, sulla base di profilazioni opache o di automatismi estremamente cautelativi da parte degli uffici compliance degli istituti bancari. " Ovviamente colpa delle banche, che adducono per lo più generiche giustificazioni legate al rischio di riciclaggio. E anche...

Scorie - Leva militare obbligatoria = schiavitù

Una delle poche concessioni alla libertà individuale, negli ultimi decenni, è stata l'eliminazione, in taluni Paesi, della leva militare obbligatoria. Eppure la corsa al riarmo di questi mesi potrebbe indurre alcuni governi a reintrodurla. Per esempio in Germania, dove il cancelliere Merz sostiene che " probabilmente servirà la coscrizione obbligatoria. Sospenderla è stato un errore ." Dal canto suo, il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha detto pomposamente: " Siamo in un'Alleanza in cui combattiamo insieme e, se necessario, dove soffriamo e moriamo insieme per la nostra difesa collettiva ." Un sondaggio condotto presso dodici Paesi europei da parte dello European Council on Foreign Relations mostrerebbe anche che una maggioranza dei rispondenti sarebbe favorevole alla reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Sarebbe interessante poter analizzare i dati nel dettaglio. Non mi stupirei se a essere favorevole fosse in realtà una fetta di pe...

Scorie - Orgogliose scelte di marketing o politiche?

Beth Kowitt si occupa su Bloomberg del dietrofront di molte imprese dal sostegno al mondo LGBTQ (so che non è l'ultima versione dell'acronimo, ma non è semplice restare aggiornati e, francamente, non è neppure una mia priorità), ritenendo che ciò " non abbia senso economico ". Negli anni scorsi c'era la corsa a esibire loghi ricolorati con l'arcobaleno durante il mese del Pride, oltre a fare linee di prodotto o campagne di marketing dedicate. Adesso, in pieno regime MAGA, le imprese tolgono il loro sostegno, per non urtare Trump. Scrive Kowitt: " La maggior parte delle persone non si illude che un'azienda che si lancia sul carro del Pride sia un segno di profonda attenzione per i diritti della comunità LGBTQ. Piuttosto, è una decisione aziendale che ritiene che il marketing rivolto e l'accoglienza delle persone LGBTQ siano più redditizi dell'alternativa. Alcuni lo considerano uno sfruttamento e un'accondiscendenza, altri lo vedono come una...

Scorie - Come risolvere il problema dei finanziamenti a film fantasma

Nel 2020 il ministero della Cultura finanziò con oltre 863mila euro Francis Kaufmann (quello che diceva di chiamarsi Rexal Ford), il presunto omicida di Villa Pamphili, per un film che non è in realtà mai esistito. Adesso c'è un'indagine al riguardo, e il ministro Alessandro Giuli promette nuovi correttivi: " Stiamo intervenendo con decisione per garantire che ogni euro destinato al sostegno del cinema italiano sia realmente utilizzato per produrre cultura, lavoro e valore. Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema ". Arriveranno quindi nuovi adempimenti che generanno più burocrazia e che qualcuno riuscirà ad aggirare, il tutto alla faccia della creazione di valore, qualunque cosa intenda con tale formula il ministro. Resto dell'idea che i soldi dei contribuenti non dovrebbero andare a nessuno e restare nelle tasche dei legittimi proprietari. Resto anche c...

Scorie - Dove eravate?

A leggere le ormai ricorrenti lamentele dei vertici delle case automobilistiche in merito alle opprimenti e penalizzanti regole imposte dal Green Deal, mi è venuta l'idea di aprire un filone di Scorie intitolata "Dove eravate?". Sì, perché chi oggi si lamenta non mostrò grande sagacia argomentativa quando quelle norme assurde erano in gestazione. Nessuno di questi signori arrivava a dire apertamente quanto probabilmente pensava già all'epoca, ossia che Timmermans e simili stavano ponendo le basi per ammazzare il loro business.  Cosa comprensibile, dato che chi guida grandi aziende solitamente cerca di andare d'accordo con chi fa le regole, quanto meno di non inimicarselo. Ma è evidente che tante cose non sono state dette e fatte nei tempi e nei modi opportuni per evitare un pacchetto normativo che guidava il settore verso un burrone, a tutto vantaggio dei produttori cinesi, sui quali poi si è pensato di applicare dazi, mettendo una pezza che è peggio del buco. E a...

Scorie - Non c'è una formula per il valore oggettivo

Claudia Goldin, economista del lavoro ad Harvard e vincitrice del premio Nobel nel 2023, sostiene che la differenza tra quanto guadagnano i giocatori di basket della NBA e le colleghe della WNBA non sia giustificabile, definendola " imbarazzante ". Nonostante la crescente popolarità del movimento cestistico femminile, Goldin ha rilevato, dicendosi " sorpresa ", che " un giocatore della NBA guadagna mediamente 10 milioni di dollari all'anno. Questo corrisponde a 80 volte la media di una giocatrice della WNBA ." Goldin non si spinge a sostenere che non dovrebbe esserci alcuna differenza, come invece un paio di anni fa altri pretendevano, sempre negli Stati Uniti, con riferimento al calcio. Tuttavia calcola che le femmine dovrebbero guadagnare " circa tra un terzo e un quarto " dei colleghi maschi per raggiungere " equità salariale ". Tra gli elementi presi in considerazione, le visualizzazioni degli spot pubblicitari e la vendita di b...

Scorie - Allucinazioni di camion elettrici

Mi trovo spesso, purtroppo, a commentare le prese di posizione di associazioni di categoria che chiedono supporto politico, ossia denaro in varie forme, per far fronte alla necessità di conformarsi a regole che quegli stessi organi politici hanno stabilito. Il tutto finisce ovviamente a carico di pagatori di tasse che non hanno alcuna voce in capitolo. E' il classico tentativo di ottenere un beneficio pagato da altri, magari senza che ciò sia immediatamente percepito da costoro. Il tutto come Frederic Bastiat aveva brillantemente evidenziato a metà Ottocento. Il caso dei produttori di veicoli alle prese con l'elettrificazione imposta dal Green Deal è emblematico. Già è allucinante nel caso delle automobili, figuriamoci per i veicoli commerciali. Ma anche in questo caso il copione è rispettato alla lettera. Il rappresentante dell'associazione di categoria esordisce dicendo di condividere gli obiettivi del Green Deal e anche l'elettrificazione, salvo poi sottolineare che ...

Scorie - Il boost immaginario

La transizione forzata verso i dispositivi elettrici a quattro ruote sta incontrando diverse difficoltà, nonostante gli incentivi più o meno consistenti da parte dei governi, a carico, ovviamente, dei pagatori di tasse. Questo vale anche per le auto sportive di lusso? Leggendo alcuni articoli parrebbe di no. Scrive, per esempio, Simonluca Pini sul Sole 24 Ore: " Motor Valley è sinonimo per antonomasia di terra dei motori, dove la benzina fa muovere pistoni che a loro volta contribuiscono a creare sinfonie in grado di far innamorare centinaia di migliaia di appassionati. Passione che mal si sposa, almeno secondo molti "appassionati", con la transizione elettrica voluta dall'Unione europea. Due mondi che possono sembrare molto lontani ma, al contrario, sono in grado di viaggiare insieme assicurando al tempo stesso prestazioni di assoluto rilievo. Perché se fino a qualche anno fa nessuno avrebbe mai pensato di vedere una Ferrari o una Lamborghini ricaricabili tramite un...

Scorie - La solita presunzione fatale

Come è noto, da anni il governo cinese sovvenziona il settore delle auto elettriche. La Cina è leader nella produzione di batterie, avendo a disposizione abbondanza di materie, e ormai anche nella produzione di dispositivi elettrici a quattro ruote. Questo ha portato a una grande proliferazione di marchi (oltre 160), molti dei quali stanno poi saltando perché non in grado di reggere la compressione dei margini operativi imposta dalle riduzione dei prezzi di vendita da parte dei leader di settore, a partire da BYD (che sta per Build Your Dream), che ha disposto ribassi fino al 34% sui prezzi. Sogni che evidentemente stanno diventando incubi per i concorrenti, anche occidentali. La guerra dei prezzi pone chiaramente in difficoltà non solo i concorrenti, ma anche i proprietari di flotte, oltre ai proprietari individuali, perché questo comporta una accelerazione nella perdita di valore residuo dei loro dispositivi a quattro ruote. Di fronte a questa situazione, che potrebbe velocemente por...

Scorie - Sempre meno predatore quel giaguaro

Alcuni mesi fa, gli ecotalebani avevano accolto con favore la scelta di Jaguar di passare a una produzione solo di dispositivi elettrici, per di più cambiando il logo e il font del marchio. Sull'altare di questa svolta ecologista e, a detta della casa, "inclusiva", erano stati sacrificati non solo i motori endotermici, ma anche il giaguaro. In compenso era stata lanciata una campagna pubblicitaria in cui compariva una foto con otto persone che potevano essere in preparazione per partecipare a un gay pride, che non mi è chiaro cosa c'entri con le automobili, perfino se nella versione farlocca con motore elettrico. Ma Rawdon Glover, ceo di Jaguar, aveva dichiarato, difendendo la campagna: " Se giochiamo come tutti gli altri, verremo semplicemente sopraffatti ". Già questo suonava male per un brand che ancora porta il nome di un elegante predatore. Ma tant'è. Tra l'altro non mi pare che fosse una scelta controcorrente. Semmai il contrario. Oggi per non ...

Scorie - Più che zero emissioni sarebbe meglio zero immatricolazioni

Non so se l'amministrazione Trump e la maggioranza repubblicana daranno realmente seguito a quanto annunciato da tempo, ma se ridurranno il talebanesimo che dalla California all'orwelliano Inflation Reduction Act dell'amministrazione Biden spingono per l'elettrificazione forzata delle automobili sarebbe una buona notizia per chi vorrebbe che la domanda e l'offerta fossero solo una questione di mercato. Ovviamente gli ecotalebani la vedono in modo diametralmente opposto. Per esempio Liam Denning, che di queste cose scrive un giorno sì e l'altro pure su Bloomberg. "I veicoli elettrici sono costruiti principalmente con bastoni e carote ", scrive Denning, aggiungendo poi che i cattivi adesso vorrebbero eliminare gli incentivi (fino a 7500 dollari a veicolo) e anche eliminare il divieto di immatricolare automobili con motore a combustione interna a partire dal 2035. Già il fatto che un prodotto necessiti di bastonate alle alternative (ossia le automobili ve...

Scorie - Non fu vera gloria

Leggo sempre con interesse gli articoli che l'Osservatorio sui conti pubblici pubblica sul proprio sito. Qualche giorno fa ne ho letto uno scritto da Gianmaria Olmastroni, che paragona l'andamento del Pil in Italia rispetto al resto dell'area euro durante gli ultimi 25 anni. Questo il sunto dell'articolo: " Negli ultimi 25 anni l'Italia è cresciuta a un tasso medio annuo dello 0,5%, contro l'1,4% del resto dell'Eurozona. Il trend è migliorato per la prima volta dopo il Covid, in particolare sotto il governo Draghi, durante il quale il Pil italiano è cresciuto più degli altri Paesi dell'area Euro. Dall'insediamento del governo Meloni la crescita del Pil è stata sostanzialmente in linea con il resto dell'Eurozona, e non superiore come talvolta affermato. Resta il fatto che la vera sfida per l'Italia è recuperare il terreno perso, e non accontentarsi di mantenere il distacco dal gruppo ." Ogni governo cerca di tirare l'acqua al pro...

Scorie - Il BLS a corto di amanuensi?

Pur da critico di gran parte delle iniziative di politica economica sin qui assunte dall'amministrazione Trump, trovo abbastanza divertente leggere le analisi da parte di commentatori per lo più simpatizzanti dei democratici.  I quali da un lato notano che i tagli di spesa effettivamente realizzati per opera del DOGE del dimissionario Elon Musk sono peanuts (ed effettivamente rispetto ai proclami iniziali lo sono), mentre dall'altro paventano il blocco di determinate attività a causa della carenza di personale in varie strutture pubbliche. Da ultimo è stato il turno del Beaureau of Labor Statistics, il quale ha comunicato che, a causa del blocco delle assunzioni e per via delle uscite di personale degli ultimi mesi, ha dovuto effettuare in modo un po' raffazzonato, per così dire, le rilevazioni relative al dato sull'andamento dei prezzi al consumo in aprile. Subito è scattato l'allarme, perché questo renderebbe i dati meno affidabili e rischierebbe di privare la Fed...

Scorie - Tafazzi tax

Più passano le settimane, più consistenti sono gli elementi per confermare che alle elezioni presidenziali statunitensi dello scorso novembre la cosa buona non sia stata la vittoria di Trump, ma la sconfitta del carrozzone sinistrorso che ha scaricato troppo tardi un Joe Biden sempre meno lucido (lo so, sto esagerando con gli eufemismi, chiedo venia) per sostenere una Kamala Harris che per quattro anni era stata all'ombra dello stesso Biden e non aveva nulla di realmente diverso, politicamente parlando, da offrire agli elettori. Ciò che accomunava le due proposte politiche era l'assenza di una qualsivoglia intenzione di ridimensionare il ruolo del governo e invertire una trariettoria ormai fuori controllo del debito federale, a suon di deficit annuali per oltre 6 punti di Pil. Cambiava la composizione di quel deficit, ma quasi null'altro. Dovendo rifinanziare oltre 11mila miliardi di dollari di debito tra il 2025 e il 2026, il tutto anche per via della politica di accorciam...

Scorie - Cronisti da Marte?

Leggo quotidianamente su Bloomberg il commento di John Authers a quanto succede sui mercati finanziari globali, e generalmente offre un buon sunto dei principali avvenimenti del giorno prima. Commentando le ultime minute della Federal Reserve, Authers ha scritto: " Ci si aspetta che i banchieri centrali siano inclini a un atteggiamento da "falco". È difficile capire perché si dovrebbe volere quel ruolo se non si ha una particolare ostilità verso l'inflazione, e gli errori da "colomba" (che dimostrano irresponsabilità) tendono a danneggiare la loro reputazione molto più di quelli da "falco" (che dimostrano semplicemente la loro prudenza). È saggio presumere che, se la Fed commette un errore, sarà quello di mantenere i tassi troppo alti per troppo tempo, non il contrario ." Che la Fed sia oggi restia a ridurre i tassi di interesse è comprensibile, da un lato per via del fatto che i prezzi al consumo continuano a crescere più del target del 2% e...

Scorie Qual è il vero scandalo?

Intervenuta al Festival dell'economia di Trento, Lisa Fitoussi ricorda il padre Jean Paul, che aveva molto seguito in Italia, come tutti i fautori dello Stato interventista. " Mio padre affermava che il deficit non è una deriva ma uno strumento, se finanzia beni comuni: infrastrutture, educazione, sanità, difesa, transizione ecologica e coesione sociale. In questo caso, il deficit è virtuoso. Scriveva: «Il vero scandalo non è il deficit, è l'austerità che distrugge il futuro» (La regola e la scelta, 2002). E ancora: «Lo Stato non è una famiglia. Il deficit è una decisione politica, non una deviazione» (stessa fonte). " Certamente il deficit è una decisione politica, e come tale comporta una suddivisione tra consumatori di deficit e pagatori di deficit. Questi ultimi sono i futuri pagatori netti di tasse, perché prima o poi il conto va pagato. Ma Lisa Fitoussi, ricordando il padre, aggiunge che, " se il tasso di crescita è in prospettiva maggiore del tasso d'i...

Scorie - Applaudite pure

Una delle scene tanto ricorrenti quanto stucchevoli a cui capita di assistere è l'intervento di un rappresentante di istituzioni politiche all'assemblea di un'associazione di categoria. Il copione è più o meno sempre lo stesso: il presidente dell'associazione critica l'apparato legislativo e burocratico asfissiante e chiede di renderlo più leggero, oltre all'immancabile richiesta di denaro pubblico, ossia dei pagatori di tasse. Dal canto suo, il rappresentante delle istituzioni, non di rado inserito nelle stesse da un numero di anni sufficiente a renderlo almeno corresponsabile delle scelte che hanno appesantito l'apparato legislativo e burocratico, dà ragione alle lagnanze del presidente dell'associazione di categoria, promettendo di spendersi per migliorare le cose. Seguono applausi, poi si può pensare a basticcini e bollicine. Ovviamente poi non cambierà nulla e alla prossima assemblea si ripeterà lo stesso copione. Da ultimo, all'assemblea di Con...

Scorie - L'eterna grande illusione

Che il cosiddetto ceto medio in Italia sia tartassato non è una novità. Che oltretutto sia costretto da tempo anche a pagare, quando ne fruisce, una parte più o meno consistente dei servizi di welfare che in teoria dovrebbe già aver pagato con imposte e tasse, è anche questa una consuetudine ormai. Così come il fatto che, per lo Stato, si inizia a essere sostanzialmente ricchi quando il reddito lordo supera i 35mila euro. E' quindi sacrosanto invocare una riduzione del peso del fisco, come fa, per esempio, Stefano Cuzzilla, presidente di Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità. Secondo Cuzzilla serve " una riforma fiscale che alleggerisca il lavoro dipendente, che premi chi produce valore e non chi lo elude. E basta considerare i pensionati un capitolo di spesa: sono una risorsa strategica, il primo ammortizzatore sociale del Paese. Serve una rivalutazione delle pensioni, un rafforzamento della previdenza integrativa, una più convinta lotta ...

Scorie - Non basta chiamare una spesa "investimento"

Ho già avuto modo di osservare diverse volte che la principale differenza, negli Stati Uniti e non solo, tra destra e sinistra consiste per lo più in come fare deficit e accumulare debito. Essendo appunto il deficit considerato una via alla prosperità, o quanto meno non alla decadenza. A parti alterne, a seconda di chi sta governando, c'è poi l'esercizio ad accusare l'avversario di dissennatezza proprio per via del deterioramento dei bilancio federale. Adesso è ovviamente il turno dei democratici, e dei commentatori che simpatizzano, per loro accusare Trump di sfasciare i conti pubblici, che in realtà hanno preso a peggiorare significativamente almeno dal 2008, se si guarda al rapporto tra debito federale e Pil. I commentatori di fede democratica accusano poi Trump di tagliare lo stato sociale per limitare almeno in parte l'effetto sul deficit dei prospettati (e prorogati) tagli di tasse. E la faccenda è che cercano di metterla su piano dell'evidenza economica, cita...