Scorie - Restare verdi, anche restando al verde di voti

Quando uno legge su Bloomberg Opinion un articolo scritto da uno della pattuglia di ecotalebani (Liam Denning) e da una grande sostenitrice di Kamala Harris (Erika Smith) dedicato alla California, può stare sicuro di "divertirsi".

La faccenda è che in California - il cui governatore, Gavin Newsom, è una sorta di Frans Timmermans americano, tant'è che ha imposto una tabella simil Green Deal europeo alla elettrificazione forzata del parco auto e tassa i conbustibili fossili ben più che gli altri Stati americani - le compagnie del settore oil&gas stanno progressivamente riducendo la capacità produttiva. 

Come dar loro torto, verrebbe da dire. Il governo della California ha chiaramente reso nel corso del tempo sempre meno profittevole per tali compagnie avere siti produttivi in loco, e promette per di più di continuare a voler ridurre la domanda di combustibili fossili.

Fatto sta che in California non vivono solo i sinistrorsi benestanti che votano in massa il partito Democratico e ancora fanno fatica a capire come abbia fatto Trump a tornare alla Casa Bianca. Ci sono anche molte persone, che spesso lavorano per i sinistrorsi benestanti di cui sopra, che sono sensibili al costo della benzina e che un dispositivo elettrico con le ruote neppure se lo possono permettere.

Denning e Smith notano che "i sondaggi dimostrano da tempo che i californiani sono convinti che il cambiamento climatico metta a rischio il loro futuro. Quindi in maggioranza appoggiano politiche rigide per ridurre le emissioni, soprattutto quelle delle auto. Ma con l'aumento del prezzo della benzina e del generale costo della vita, i californiani sono diventati più ambivalenti."

In sostanza, quando si tratta di pagare il conto delle politiche green, in chi non è particolarmente benestante la fede ecologista vacilla.

Ma pensa un po', chi l'avrebbe mai detto.

Ovviamente Denning e Smith temono che Newsom annacqui le sue credenziali green per recuperare consenso soprattutto tra i latinos, dato che sembra intenzionato a correre per le elezioni presidenziali del 2028. Evidentemente ritengono che per la causa verde si possa anche restare al verde (di voti).

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