Scorie - Vade retro T&E
Dato che, nonostante gli incentivi fiscali, l'adozione dei dipsositivi elettrici a quattro ruote non sta prendendo piede quanto vorrebbero gli ecotalebani, un giorno sì e l'altro pure arrivano proposte per incentivare ulteriormente la domanda, al tempo stesso dando altre randellate fiscali a chi ocntinua a preferire le automobili vere, ossia quelle con motore endotermico.
Tra quelli che spingono maggiormente c'è senza dubbio Transport & Environment (T&E), un'organizzazione composta, si legge sul loro sito internet da "cittadini europei che si battono per la decarbonizzazione dei trasporti e dei consumi energetici".
Più nello specifico, scrivono di se stessi:
"Abbiamo fatto in modo che l'UE fissasse gli standard di CO2 più ambiziosi al mondo per auto e camion, ma abbiamo anche contribuito a far emergere lo scandalo del dieselgate; abbiamo condotto una campagna di successo per porre fine al diesel a base di olio di palma; abbiamo assicurato il divieto globale sui carburanti più inquinanti per il trasporto marittimo e la creazione del più grande mercato del carbonio al mondo per l'aviazione, solo per citarne alcuni. Nel 2022, le campagne di T&E hanno portato il Parlamento europeo e gli Stati membri a concordare la fine della vendita di auto e furgoni con motori a combustione a partire dal 2035."
Tra i finanziatori, oltre a soggetti privati, la Commissione europea, agrenzie governative e diversi ministeri, soprattutto di Paesi i cui governi tendono a sinistra.
Considerando i danni che il Green Deal (di cui T&E evidentemente è tra gli ispiratori) sta provocando al settore auto e che il dieselgate ha dato un colpo quasi mortale a una tecnologia in cui le case europee erano leader mondiali, peraltro a fronte di irregolarità che non alteravano in modo significativo l'inquinamento, non credo che ci sia da considerare eroi questi signori.
Tra l'altro, dell'autocombustione di diversi modelli elettrici pare che non si preoccupino, come pure dei dati gonfiati sull'autonomia delle ricariche. Ma tant'è.
T&E pubblica la Good Tax Guide, che già dal titolo contiene un ossimoro, dato che le tasse sono buone solo per chi le consuma, non certo per chi le deve pagare. Per l'Italia T&E propone una revisione della fiscalità, basata su queste direttrici: per la tassa di immatricolazione, introdurre una modulazione in base alle emissioni di CO2 e al costo del veicolo; per le auto aziendali adottare le emissioni come parametro per determinare la tassazione dei benefit-in-kind, la deducibilità dei costi e la detraibilità dell'Iva, incentivando le tecnologie a zero emissioni; quanto al bollo, eliminare esenzioni e riduzioni per i veicoli storici inquinanti; differenziare la detraibilità dell'Iva in base alle classi emissive, premiando i veicoli meno inquinanti; infine, deducibilità maggiore per le elettriche, riducendo quella per le endotermiche.
Tra tutte le proposte mi concentro su quella che riguarda l'eliminazione di esenzioni e riduzioni dal bollo per i veicoli storici inquinanti. L'esenzione totale scatta, anche se un veicolo non è dotato di certificato di rilevanza storica, dopo 30 anni dalla prima immatricolazione. Se dotato di certificato di rilevanza storica, a seocnda delle regioni, sono previste l'esenzione o riduzioni a partire dai 20 anni di "età" del veicolo.
In sostanza, per 20-30 anni il bollo è stato pagato e, considerando che è determinato in base alla potenza del veicolo, in alcuni casi dopo 20 anni il bollo supera il valore di mercato del veicolo stesso.
Chi guida automobili vecchie spesso non lo fa perché non paga il bollo, ma semplicemente perché l'auto funziona ancora e, soprattutto, non dispone di un budget sufficiente a comprarne una nuova.
Quanto alle auto storiche, invece, si tratta di vetture che mediamente percorrono poche centinaia di chilometri all'anno, quindi mi pare che il pianeta non diventerà invivibile per colpa di queste automobili.
L'unico motivo plausibile è quindi quello di voler bastonare i proprietari di queste automobili, per fare cassa a favore dei dispositivi elettrivi a quattro ruote.
Il tutto ricordando sempre che, anche in caso di raggiungimento degli obiettivi che questi signori hanno indotto la Commissione europea a imporre a tutti quanti, le emissioni cosiddette climalteranti diminuirebbero in misura del tutto marginale.
Trovo insopportabile proporre di randellare fiscalmente altre persone, quando poi chi lo fa vorrrebbe anche passare per salvatore del mondo mi risulta ancora più insopportabile. Che le tasse che già pago e che finiscoano alla commissione europea (per esempio l'IVA), vengano utilizzate anche per finanziare questa oganizzazione è ancora peggio.
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