Scorie - L'antidoto per la malattia turca
In occasione della recente visita di Recep Tayyp Erdogan in Italia, Roberto Bongiorni ne ha scritto per il Sole 24 Ore.
Come noto, uno dei problemi economici cronici della Turchia è l'elevata inflazione, che Erdogan pensava di poter ridurre ordinando ai banchieri centrali di abbassare i tassi di interesse.
La crescita dei prezzi al consumo si è dimezzata al 38% annuo rispetto ai picci di oltre il doppio dello scorso biennio, ma resta pur sempre molto elevata.
Scrive Bongiorni:
"L'antidoto più efficace per curare questa "malattia" che affligge un'economia dalle grandi potenzialità è sempre lo stesso: la fiducia dei mercati internazionali, e quindi, di conseguenza, un incremento degli investimenti stranieri a sua volta capace di aumentare il volume di valuta pregiata, indispensabile."
In realtà, quelle indicate da Bongiorni sono le conseguenze che possono verificarsi nel caso in cui un Paese decida di curare la "malattia". E la cura per l'inflazione è la riduzione dell'offerta di moneta, la quale (se si considera, per esempio, l'aggregato M2) sta continuando a crescere in modo sostenuto. Dell'8% tra marzo e aprile, del 36% rispetto a un anno fa. Un andamento che non si discosta troppo dal tasso composto medio annuo del 33,5% dell'ultimo decennio.
In definitiva, di strada da fare ce n'è davvero tanta se la Turchia vuole davvero curare quella malattia.
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