Scorie - Debitori in defaul vs evasori: da che paete stare (?)

Quando ci fu la pandemia, il governo americano, che è molto attivo nel concedere prestiti agli studenti per pagare gli studi universitari, decise di introdurre una moratoria. Poi l'amministrazione Biden pensò di condonare il debito residuo a una non irrisoria fetta di debitori in default.

Adesso l'ammministrazione Trump ha posto fine a questa pratica, riprendendo a recuperare i crediti. Il Dipartimento dell'Educazione trattiene eventuali crediti d'imposta su questi soggetti, e a partire dall'estate inizierà a operare delle trattenute sulle buste paga.

Kathryn Anne Edwards se ne lamenta su Bloomberg Opinion, da un lato chiedendosi se "i diciottenni capiscono i rischi finanziari che stanno assumendo" indebitandosi; dall'altro lamentando l'approccio lassista verso gli evasori fiscali da parte dell'IRS (l'eqivalente americano dell'agenzia delle Entrate), vittima tra l'altro di un taglio di finanziamenti e dipendenti voluto da Trump.

"Riscossioni spietate per alcuni, approccio lassista per altri: è una perdita per l'economia", sentenzia Edwards.

Il tutto considerando che il tax gap sarebbe molto più ampio dei debiti studenti degli in default.

Bontà sua, Edwards ammette che condonando i debiti si incentiverebbe l'azzardo morale, ma quello ci sarebbe anche usando un approccio lassista con gli evasori fiscali. Quindi non può essere "giusto" quello che sta facendo Trump.

Per quanto mi riguarda, mi limito ad alcune considerazioni, senza entrare nel merito dei motivi per cui l'istruzione universitaria costi così tanto negli Stati Uniti da costringere milioni di giovani a indebitarsi per accedervi.

La decisione di contrarre un debito è sì assunta da un diciottenne che potrebbe non comprendere i rischi connessi all'indebitamento ma questo non lo ritengo un motivo per condonare il debito. In primo luogo, generalmente questo ragazzo ha dei genitori che condividono la decisione. In secondo luogo, molti ragazzi si indebitano anche per comprare case o beni di consumo. Se diventano insolventi condoniamo anche quei debiti? Mi parrebbe assurdo, oltre che fomentatore di azzardo morale all'ennesima potenza.

In ultima analisi, comunque, si tratta di una scelta volontaria. E il denaro che eroga il governo è in realtà quello dei pagatori di tasse, i quali finirebbero per finanziare gratuitamente gli studi alle persone a cui i debiti sono condonati. Questo sarebbe giusto?

Al contrario, le tasse non sono una prestazione volontaria, bensì la pretesa dello Stato a valere su un reddito o un patrimonio di proprietà del pagatore di tasse. Chi non paga le tasse (o ne paga meno di quanto dovrebbe in base alla legislazione vigente) non fa altro che trattenere per sé qualcosa che è legittimamente di sua proprietà. 

Mi si dirà che a fronte di quelle tasse non pagate l'evasore usufruisce di servizi pubblici. Resta il fatto che non sempre quei servizi sono richiesti, né in taluni casi esistono alternative perché c'è un monopolio pubblico. 

In generale non giustifico i consumatori netti di tasse e ritengo eticamente giustificabile solo la difesa di ciò che è proprio dalle pretese del fisco per evitare di essere pagatori netti di tasse laddove si utilizzono volontariamente servizi pubblici.

Ma nessuna evasione fiscale può essere più ingiusta di un default su un debito contratto volontariamente le cui conseguenze ricadrebbero su chi paga le tasse.

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