Scorie - La duplicazione inevitabile

Secondo Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti, "un nuovo prelievo patrimoniale appare auspicabile", purché vi sia "una valutazione preliminare, riguardo alla caratteristica del prelievo, che da reale potrebbe essere trasformato in personale, considerando dunque tutte le forme di patrimonio e eventualmente la base familiare anziché individuale."

Secondo Carlino è anche necessario evitare "una tassazione patrimoniale personale che porti a casi di duplicazione del prelievo."

Ora, considerando che qualsiasi bene che generi un reddito è già soggetto a Irpef o a imposte sostitutive della stessa, è inevitabile che una imposta che colpisca il patrimonio finisca per essere pagata con risorse che hanno già subito un'altra forma di imposizione fiscale.

Se così non fosse, significherebbe che il bene è infruttifero di qualsivoglia reddito, ma in tal caso credo che anche chi non metta in discussione la tassazione in quanto violazione del diritto di proprietà dovrebbe avere delle perplessità, non essendovi alcuna manifestazione di capacità contributiva (se non immaginaria).

In definitiva, l'unica imposta patrimoniale che veramente evita una duplicazione del prelievo è quella che ha aliquota pari a zero, ossia un'imposta inesistente. In tutti gli altri casi tale duplicazione è inevitabile, per quanto si cerchi con argomentazioni più o meno articolate di far credere il contrario.

E più l'argomentazione fa rimandi alla costituzione, più si può stare certi che, in ultima analisi, chi argomenta cerca una giustificazione per aumentare il gettito volendo far credere che non sia così.

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