Scorie - Cosa determina la sostenibilità del debito
E' talmente elevato e pervasivo il livello di adulazione (peraltro suppongo neppure troppo apprezzato dal diretto interessato) nei confronti del neo presidente del Consiglio che qualsiasi cosa dica è presa per oro colato.
Per esempio, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei conti, Draghi ha affermato:
"Ai livelli attuali non sono i tassi di interesse che determinano la sostenibilità del debito pubblico, ma è il tasso di crescita di un paese."
A mio parere si tratta di una frase senza senso. In termini generali, qualsiasi debito pubblico è sostenibile fino a quando il suo costo è inferiore alla crescita nominale del Pil. Questo a prescindere dal livello dei tassi di interesse.
Indubbiamente, tanto più è elevato il rapporto tra debito e Pil, quanto più veloce è l'effetto palla di neve nel momento in cui la crescita nominale del Pil diventa inferiore al costo del debito.
Altrettanto indubbiamente, quando il debito è già molto elevato (tanto in valore assoluto quanto in rapporto al Pil), il fatto che i tassi di interesse siano molto bassi diventa determinante per mantenerlo sostenibile. A maggior ragione nel caso dell'Italia, che da decenni ristagna.
L'evidenza empirica (oltre al buon senso) suggerisce che una gran quantità di debiti, non solo pubblici, sia oggi sostenibile solo grazie a tassi di interesse artificialmente compressi da anni di politiche monetarie ultraespansive, di cui pure Draghi è stato co-protagonista fino a ottobre 2019.
Direi, quindi, che il tasso di crescita di un paese certamente è importante, ma la sostenibilità è determinata, in questo periodo, proprio dai tassi di interesse.
D'altra parte, basta osservare cosa accade ogni volta che si diffonde anche solo la percezione che le banche centrali potrebbero prima o poi ridurre gli stimoli monetari…
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