Scorie - Si scrive “transizione ecologica”, ma si legge “socialismo”
Ho evidenziato altre volte che quando c'è da prendere il cattivo esempio in fatto di statal-socialismo, in Italia si tende a rivolgere lo sguardo in direzione della Francia.
L'ennesima conferma giunge dall'intervista di Repubblica a Gaël Giraud, definito "sacerdote della transizione ecologica" a cui, come noto, è appena stato dedicato un ministero dal nuovo governo.
Secondo Giraud, la creazione di questo ministero "una grande notizia".
Aggiungendo poi:
"All'inizio della pandemia ero a Roma e mi aveva colpito l'inesistenza dell'ecologia nel dibattito politico italiano".
E' vero che nel corso dell'ultimo anno ci è pure toccato di sentire che anche il Covid-19 è colpa del cambiamento climatico, ovviamente di origine antropica. Come praticamente ci viene detto per qualunque cosa vada storta nel mondo, senza peraltro che chi emette tali sentenze senta l'esigenza di approfondire la tesi e portare anche delle evidenze tangibili di quanto si sostiene.
Ecco il punto di vista di Giraud sul da farsi.
"Un grande piano per la ricostruzione ecologica del Paese è secondo me l'unica possibilità di sopravvivenza politica di Draghi. Altrimenti, se fa l'austerità, come la troika finirà per chiedergli, subirà lo stesso destino di Mario Monti. In una situazione di deflazione, l'austerità è un rimedio peggiore del male. La cosa più importante è che questo nuovo ministero non sia sottoposto al controllo del ministero delle Finanze. Anzi, dovrebbe essere il contrario. È necessario cambiare il nostro comportamento economico e finanziario. Ma questo richiede che la vecchia logica estrattivista, predatoria, neoliberista ceda il passo al realismo della necessaria ricostruzione ecologica."
Al di là del linguaggio tipico della peggior sinistra degli ultimi due secoli, a cui siamo abituati, l'idea che tutto debba essere subordinato alla transizione ecologica, per quanto possa fare felice le Grete Thunberg di questo mondo, a me par inquietante.
E infatti basta proseguire nella lettura dell'intervista per verificare dove si va a parare.
A parte la riduzione dello sviluppo (del digitale) per contenere le emissioni inquinanti, perché "meno è più, come dice Papa Francesco", per la transizione ecologica "la riduzione delle disuguaglianze è essenziale. Infatti, sono i più ricchi che inquinano di più. Ridistribuire la ricchezza è un ottimo modo per ridurre l'impronta ecologica di una società."
In definitiva, si scrive "transizione ecologica", ma si legge "socialismo".
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