Scorie - Manca solo il ministero del mare

Poco prima che Il presidente della Repubblica convocasse Mario Draghi al Quirinale dopo il fallimento del mandato esplorativo affidato a Roberto Fico, stavo facendo zapping quando mi sono imbattuto su Rete4, dove Barbara Palombelli aveva ospite Giorgia Meloni.

La conduttrice ha chiesto alla leader di Fratelli d'Italia quali sarebbero le sue priorità se dovesse governare. Tra le priorità, Meloni ha messo questa:

"Istituirei un ministero del mare."

Il tutto perché andrebbero rilanciati i porti e il turismo.

Capisco che, quando si fanno ipotesi su scenari che con ogni probabilità non si realizzeranno (quanto meno a breve termine), possa risultare naturale dire la prima cosa che passa per la testa. Quindi l'idea di Meloni non è la più strampalata che capiti di sentire e lei stessa ne ha di ben peggiori, soprattutto su tematiche economiche e monetarie.

Ciò che credo emerga chiaramente, però, è l'atteggiamento, tipico di chi fa politica (soprattutto) in Italia, di ritenere che per qualsiasi cosa serva una legge ad hoc. In questo caso, perfino un ministero.

Ora, considerando che ormai si legifera su qualsiasi cosa, in modo peraltro spesso cervellotico, se si costituisse un ministero per ogni "priorità" che viene in mente al governante (o aspirante tale) di turno finirebbero per esserci non già più ministeri che eletti, bensì più ministeri che elettori.

Se questa è l'alternativa a chi ha governato finora, c'è poco da essere ottimisti.

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