Scorie - Lascia o più che raddoppia?

Pur essendo classificato come "moderato", quindi nella parte centrista del partito democratico, il neo presidente statunitense Joe Biden ha appoggiato l'idea di più che raddoppiare il salario minimo fissato per legge a livello federale, portandolo da 7,25 a 15 dollari l'ora. Il tutto per coltivare l'appoggio anche della parte più socialisteggiante del partito e dell'elettorato.

Resta il fatto che si tratterebbe di un incremento che ben difficilmente potrebbe essere ritenuto privo di ripercussioni negative sull'occupazione. I sostenitori del provvedimento sono soliti citare studi accademici dai quali risulterebbe che l'aumento del salario minimo avrebbe effetti complessivamente positivi, migliorando il potere d'acquisto per i beneficiari senza ridurre l'occupazione.

Come ha notato Robert Murphy, però, quegli studi, anche a prendere per buone le tecniche econometri che utilizzate, riguardano l'impatto di aumenti nell'ordine di pochi punti percentuali, non del 107%. Per di più, spesso riguardano esperimenti condotti a livello locale dove la retribuzione media oraria era già in linea o superiore al nuovo livello minimo.

Lo stesso Congressional Budget Office stima che portando il salario minimo a 15 dollari l'ora uscirebbero dalla povertà 900 mila persone, con aumenti significativi per 17 milioni di lavoratori e ritocchi all'insù per altri 10 milioni. Però ci sarebbe anche la perdita di 1,4 milioni di posti di lavoro, evidentemente quelli ora occupati da persone la cui produttività è inferiore al nuovo minimo ipotizzato.

Lo stesso Biden, da centrista, adesso dice che "si potrebbe cominciare arrivando a 12 dollari nel 2025." Nel frattempo un po' di lavoro sporco lo avrà fatto l'inflazione.

La questione è dibattuta da sempre in economia. Al di là di ogni studio empirico e anche della considerazione che si ha del provvedimento, che rappresenta una delle tante invasioni di campo statale nella libertà di una parte delle persone, credo non si possa sfuggire dalla logica (e dal buon senso): se il livello minimo fissato per legge non deve avere nessun impatto negativo sull'occupazione, allora non serve; al contrario, se comporta l'aumento di retribuzione per una ampia porzione di lavoratori, allora è inevitabile che generi anche disoccupazione aggiuntiva.

Con buona pace dei socialisti di ogni dove.

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