Scorie - Tu chiamale, se vuoi, forme di logoramento
Neppure l'ennesima dimostrazione di un fallimento socialista fa cambiare idea ai socialisti di casa nostra. A Cuba la gente protesta perché, per usare un eufemismo, non se la passa tropo bene. Il governo dittatoriale non usa modi gentili, per usare un altro eufemismo, ma la massima riflessione da questa parte dell'Atlantico, a sud delle Alpi, è la nostalgia di Fidel.
Intervistato da Repubblica, Fausto Bertinotti dice:
"Rimangono fattori caratteristici dell'esperienza cubana come la centralità dell'istruzione, l'eccellenza della sanità pubblica, la solidarietà e l'internazionalismo. Ma la storia si sta esaurendo, ci sono forme di logoramento: il doppio mercato, le disuguaglianze interne, la burocratizzazione: in questa condizione, subendo lo spiazzamento della storia e una stretta economica vigorosa, ci vorrebbe una rivoluzione nella rivoluzione, un ritorno alla lingua originaria, che era quella di "tutto il potere al popolo". Sarebbe un gesto grande e coerente con la nascita del socialismo cubano un governo che oggi dicesse a chi manifesta "avete ragione voi", non solo per ascoltare ma per costruire la storia assieme a quelle persone, senza covare l'illusione che il mercato sia salvifico. Cuba può avere una fine diversa rispetto ai Paesi che sono passati dal socialismo al mercato, ma occorre tornare indietro per riacchiappiare il futuro, un balzo della tigre che abbia fiducia di fondo nel popolo."
Ora, io non so quale storia abbia in mente Bertinotti, ma non mi pare che a Cuba, al pari di quanto verificatosi in tutti gli altri esperimenti socialisti, il popolo abbia mai avuto potere, neppure in minima parte. Il potere è sempre stato nelle mani di una persona o al massimo di un piccolo gruppo di persone.
E chi osava dissentire dai capi di turno subiva conseguenze che andavano dalla morte civile fino alla morte fisica. Questa è una costante dei regimi totalitari e quelli socialisti, cubano incluso, non fanno eccezione. Anzi.
D'altra parte, se si trattasse di esperimenti che generano benessere diffuso, al di là di quello economico, non ci sarebbe mai stato bisogno di reprimere vigorosamente la libertà degli individui per mantenere il loro consenso.
Un regime socialista che dicesse a chi protesta "avete ragione voi" sarebbe semplicemente un regime finito. Perché tra socialismo e possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero c'è totale incompatibilità.
Che oltre un secolo di esperimenti socialisti e milioni di morti non lo abbiano ancora reso chiaro a tutti è davvero deprimente.
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