Scorie - Lampadine bruciate

Adair Turner, già presidente dell'autorità di controllo sui mercati finanziari britannica, è oggi in prima linea per imporre dall'alto la rivoluzione verde in qualità di presidente della Commissione per la transizione energetica, che punta all'obiettivo di zero emissioni entro il 2050.

A suo parere, non si può lasciare il mercato agire liberamente in certi casi. Quello in questione sarebbe uno di quelli. 

"Prendiamo il caso del cittadino comune posto di fronte alla scelta tra acquistare una lampadina a incandescenza o una a risparmio energetico. Non possiamo pretendere che questo signore la sera si sieda al tavolo e calcoli il valore attuale netto delle due opzioni. I policymaker devono fissare una data oltre la quale le lampadine a incandescenza non si vendono più, punto."

Sarebbe interessante capire come reagirebbe Lord Turner nel caso in cui lui non fosse tra coloro che ispirano le decisioni calate sulla testa altrui o, peggio, se qualcuno calasse sulla sua testa decisioni che non condivide giustificando il tutto con la sua incapacità di prendere la decisione giusta.

Ma non è sulla inflazionata questione ambientale che intendo soffermarmi. Turner, infatti, ricorda quando divenne presidente della FSA, appena dopo il default di Lehman Brothers nel settembre del 2008.

"Il mondo delle banche centrali e dei regolatori fece errori catastrofici. Consentimmo al sistema bancario di operare con un capitale totalmente inadeguato, lasciammo che i bilanci si gonfiassero a livelli giganteschi con una enorme espansione dei derivati di cui i regolatori non capivano i pericoli. I modelli su cui si basavano le banche erano destinati a produrre una crisi. Il momento di maggior rischio prospettico è quando si suppone che ci siano meno rischi oggi. La tesi a favore dell'economia di mercato deve essere pragmatica, non una sorta di "religione matematica"."

A me pare ci sia una contraddizione enorme nelle affermazioni di Turner. Per sua stessa ammissione il mercato era regolamentato e sottoposto a vigilanza da parte di banche centrali e altre autorità. Non si può quindi affermare che fosse un mercato libero. Né, di conseguenza, che la crisi di quegli anni fosse endogena al mercato. 

Il "pragmatismo" era già ampiamente utilizzato e l'azione di tutte quelle autorità era proprio giustificato da loro stesse e dai loro sostenitori con la necessità di correggere il mercato.

Proprio alla luce di quella esperienza ci si aspetterebbe un po' di pudore e qualche dubbio in più nel dare per scontato che debbano essere dei tecnocrati a stabilire cosa è bene per tutti quanti, imponendo dall'alto una rivoluzione industriale che avrà ripercussioni enormi su milioni di persone.

Invece no. E pazienza se sbaglieranno anche questa volta. Mica vorremo lasciare a un comune cittadino scegliere che lampadina comprare…


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