Scorie - Allucinazioni regressive
Intervenendo nel dibattito in corso sulla riforma fiscale ospitato dal sole 24 Ore, Mario Baldassarri scrive:
"Perno fondante di una riforma fiscale è la riforma dell'Irpef. Gli ultimi dati dell'Agenzia delle Entrate indicano che il gettito totale dell'Irpef è stato pari a 158 miliardi di euro. Lavoratori dipendenti e pensionati pagano quasi l'80% del totale. I contribuenti con redditi lordi inferiori a 55.000 euro hanno pagato 101 miliardi, cioè 66% del totale, quelli con più di 100.000 euro di reddito lordo hanno pagato il 20% del totale. I numeri quindi dimostrano che la nostra attuale Irpef è regressiva."
Che l'Irpef sia pagata per lo più da soggetti sottoposti a trattenute da parte di sostituti di imposta è un dato di fatto. Ma l'affermazione di Baldassarri secondo la quale la regressività sarebbe dimostrata dai numeri che cita è davvero bislacca, perché non tiene conto del numero di pagatori di tasse che compongono i vari scaglioni di reddito dichiarato.
Consultando il sito dello stesso ministero dell'Economia e delle finanze, peraltro, si legge:
"Analizzando i contribuenti per fasce di reddito complessivo si osserva che il 27% dei contribuenti, che dichiara circa il 4% dell'Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 70.000 euro si posiziona il 70% dei contribuenti, che dichiara il 67% dell'Irpef totale, mentre solo circa il 4% dei contribuenti dichiara più di 70.000 euro, versando circa il 29% dell'Irpef totale."
Ora, se il 4% dei pagatori di tasse che dichiara i redditi maggiori versa il 29% dell'Irpef, parlare di regressività a livello generale significa semplicemente prendere a pugni la realtà. Altra cosa sono le distorsioni dovute alle varie forme di detrazioni e bonus che incidono su alcune fasce di reddito a seconda delle caratteristiche soggettive del pagatore di tasse.
Baldassarri ha inoltre pronta la soluzione per non finanziare in deficit la riforma che dovrebbe abbassare le tasse. Oltre a ricomprendere nell'imponibile le diverse forme di reddito ora sottoposte a imposta sostitutiva, il minor gettito di circa 40 miliardi sarebbe coperto con "il disboscamento delle Tax Expenditure e con il reingresso delle rendite nella tassazione generale".
L'importante è fare chiarezza su cosa comporta la rimozione delle cosiddette tax expenditures, ossia bonus e detrazioni vari ora in essere. Si tratterebbe di un aumento delle imposte, a parità di altre condizioni, per chi perde quelle detrazioni.
Sarebbe doveroso, a mio parere, definire manovre di questo genere come una rimodulazione delle tasse, non un loro abbassamento. Qualcuno pagherebbe meno, altri di più. Solo riducendo la spesa vera si possono abbassare le tasse. E solo se il carico diminuisce o quanto meno non aumenta per nessuno ha senso parlare di riduzione delle tasse. Il resto è solo fumo negli occhi dei pagatori di tasse.
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