Scorie - L'avvocado del popolo e il suo praticante

Nella sempre più grottesca cronologia dei tormenti del M5S, pare sia stato trovato l'accordo per una separazione tra Rousseau-Casaleggio e il Movimento a trazione Conte-Di Maio.

Resta per me difficile capire cosa abbia motivato un terzo di coloro che hanno votato alle ultime elezioni politiche a mettere la croce su quel simbolo, e non solo per quello che hanno fatto in questi anni i "cittadini eletti". Devo peraltro precisare che perplessità simili mi sorgono anche con riferimento alla restante offerta elettorale.

Dopo la svolta garantista di Giggino, per lo meno a favore di mezzi di informazione, deve arrivare il nuovo statuto e la successiva elezione alla leadership di Giuseppe Conte.

Di Maio esorta i militanti a fare squadra.

"Adesso più che mai dobbiamo fare squadra, coinvolgendo tutti. Con Giuseppe Conte possiamo rilanciare il MoVimento, ora dobbiamo sostenerlo e blindare la sua leadership. Uniti possiamo ancora fare tante cose utili per gli italiani."

Di Maio invita a "fare squadra", che solitamente è la formula con la quale si chiede agli altri di allinearsi e non fare obiezioni. Il coinvolgimento di tutti riguarda infatti la fase in cui tutti si allineano a quanto deciso da una ristretta cerchia di persone.

Dopodiché invita a "blindare" la leadership di Conte. Formalmente, infatti, anche il già "avvocato del popolo" dovrà passare per il voto degli iscritti, in omaggio alla democrazia diretta. Peccato che queste votazioni siano ancora più ridicole delle primarie del PD, le quali pure spesso hanno esito scontato e servono per lo più a raccogliere l'obolo da chi si reca ai gazebo.

Infine, l'appello all'unità in nome delle "tante cose utili per gli italiani" che, a suo dire, ancora possono fare. 

Ahimè, suppongo che cercare un lavoro non sia nell'elenco…

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