Scorie - Cosa (non) dicono i numeri

"Siamo molti soddisfatti nel vedere che una fonte così autorevole confermi che il Superbonus ha effetti positivi sulla crescita economica, con ritorno positivo anche per le casse dello Stato. Molti erano scettici su una misura così generosa, ma i numeri ci dicono che con il superbonus tutti gli attori coinvolti possono vincere: l'economia in complesso, le imprese, le famiglie, e anche lo Stato che vede auto-ripagarsi l'investimento iniziale. Il mio auspicio è che quest'analisi contribuisca a confermare in modo definitivo la necessità di una significativa proroga temporale della norma."

Con queste parole il pentastellato Riccardo Fraccaro, primo fautore del Superbonus che consente di detrarre il 110% delle spese per riqualificazione energetica degli immobili, ha commentato i risultati di uno studio della Luiss Business School e Openeconomics, secondo il quale in un decennio il Superbonus avrebeb un impatto positivo di 811 milioni sul disavanzo pubblico.

In sostanza, la conferma keynesiana che ogni euro che lo Stato spende (in questo caso, che non incassa) oggi, diventa un multiplo di quella somma domani.

Nel dettaglio, durante il periodo di vigenza del Superbonus, ossia il triennio 2020-2022, vi sarebbero investimenti edilizi per 8,75 miliardi, da cui deriverebbe un valore aggiunto di 16,64 miliardi. In altri termini, il valore aggiunto sarebbe quasi il doppio dell'investimento, secondo il "modello computazionale di equilibrio economico generale (Compatible General Equilibrium Model) basato sulla matrice di contabilità sociale (Social Accounting Matrix) italiana aggiornata al 2020".

Ci sarebbe poi un effetto di 1,91 miliardi anche derivante dall'economia sommersa. Più altri 13,71 miliardi di valore aggiunto (e 1,35 da economia sommersa) negli otto anni successivi alla fine delle detrazioni.

Bontà loro, gli autori dello studio precisano che è "opportuno rilevare che, per un dato incremento di spesa, le stime di breve termine sono più attendibili a differenza di quelle di lungo termine, che sono più difficili da valutare, anche perché dipendono dall'efficienza dei progetti che verranno realizzati."

Il fatto è che, inevitabilmente, i risultati di queste simulazioni dipendono da input che sono in misura più o meno consistente soggettivi e trascurano la soggettività degli attori economici. Va da sé che se si stima che per ogni euro investito si generi un valore aggiunto quasi doppio, il gettito fiscale che ne consegue rende positivo l'impatto a lungo termine di ogni misura che genera deficit attuale.

Ben venga ogni riduzione delle tasse, ma attenzione a ritenere che ciò possa essere fatto allegramente in deficit contando sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci che magicamente auto ripaga questo "investimento".

In definitiva, i "numeri" non possono dire alcunché di certo se si guarda al futuro. Oppure, se la si vuole vedere da un altro punto di vista, opportunamente "massaggiati" i numeri possono dire qualsiasi cosa si voglia far loro dire.

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