Scorie - Cambiamenti a parole

In un Paese in cui la forma prevale spesso di gran lunga sulla sostanza, soprattutto nel settore pubblico, non ha destato in me particolare stupore la lettura di un articolo sul Sole del Lunedì in cui il lettore è reso edotto della proliferazione di assessorati tanto politicaly correct quanto, presumibilmente, inutili.

In comuni anche di piccole dimensioni ecco spuntare assessori al "futuro", alla "gentilezza", perfino alla "solitudine", oltre che alla immancabile "transizione ecologica", che è un vero e proprio must ormai.

E, dato che la manna (o supposta tale) dei fondi europei fa gola a tutti gli amministratori, ecco spuntare anche gli assessorati da nome "Next Generation Eu".

Come ha spiegato la sindaca di Andria, Giovanna Bruno: 

"Volevamo cambiare il lessico della politica."

Considerando che il comune è in pre dissesto, con un buco di 74 milioni, probabilmente ci sarebbe da cambiare qualcosa di più concreto del lessico della politica. Ma tant'è.

Restando in Puglia, il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, ha introdotto assessorati alla Crescita, alla Concretezza, all'Armonia e al Futuro. A suo dire:

"Sono scelte semantiche fatte per confrontarsi con temi e idee moderne. È necessario cambiare il vocabolario politico e stare più vicino alle persone: il Comune non è solo uffici, ma deve avere un'anima più profonda."

E così si apprende, per esempio, che la mobilità e il contenzioso fanno capo all'Armonia. Dubito, però, che chi prende multe stupide da zelanti vigili urbani si senta particolarmente in armonia con il Comune.

Per carità, le parole hanno sicuramente una loro importanza. Ma temo che il solo cambio del "vocabolario politico" sia insufficiente a cambiare la sostanza. Quanto meno a cambiarla in meglio.

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