Scorie - Avanti con gli ossimori: la soluzione pubblica di mercato

Ogni volta che leggo una dichiarazione di Carla Ruocco nella sua veste di presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche cresce la mia convinzione che non abbia capito bene la lezioncina fattale dal consigliere di turno. In alternativa, il consigliere di turno non ha le idee chiare o non padroneggia a sufficienza la materia.

Per esempio, in tema di crediti deteriorati, Ruocco sostiene la necessità di "incentivare a livello nazionale, anche attraverso la costituzione di una Bad Bank pubblica e di una fiscalità di scopo, soluzioni di sistema/di mercato volte a favorire la piena cancellazione dai bilanci bancari delle posizioni deteriorate e alle aziende/famiglie, anche attraverso l'erogazione di nuova finanza, il ritorno in bonis delle relative posizioni." 

La costituzione di una bad bank pubblica nella quale far confluire i crediti deteriorati delle banche è un progetto che gli statalisti di ogni parte vagheggiano da anni, e adesso che la disciplina Ue sugli aiuti di Stato è allentata causa Covid, costoro pensano sia la volta buona per realizzarlo.

La convinzione di questi signori è che il problema sia il divieto Ue e che non ci sia un potenziale problema di finanza pubblica, oltre ovviamente a mettere il conto a carico dei pagatori di tasse. Eppure si parla sempre di 25 miliardi per le sole sofferenze nette e di altri 60 di inadempienze probabili, che inevitabilmente aumenteranno notevolmente causa Covid.

La bad bank pubblica ha lo scopo principale di consentire alle banche di vendere i loro crediti deteriorati a prezzi superiori a quelli di mercato (come sempre quando si chiede che ci sia un compratore pubblico), il tutto utilizzando la formula dell'investitore "paziente".

E' quindi evidente che una soluzione di mercato con una bad bank pubblica è un ossimoro concettuale, dato che se la bad bank pubblica operasse a prezzi di mercato non avrebbe ragione di essere costituita, mentre chi ne invoca la costituzione pensa proprio a farle comprare i crediti deteriorati a prezzi superiori a quelli di mercato, popolato, come noto, da avidi speculatori.

Secondo Ruocco, poi, le banche, una volta scaricati i crediti deteriorati, dovrebbero erogare nuova finanza ai debitori inadempienti. Ora, non si può escludere a priori che qualcuno di quei debitori possa tornare solvibile, ma generalmente le cose non vanno così. Il che significa che un approccio sistematico volto a concedere nuovi crediti a quei soggetti finirebbe per produrre nuove inadempienze.

E dire che la commissione di cui Ruocco è presidente era stata voluta dal suo Movimento per mettere alla gogna i banchieri responsabili di aver dilapidato il risparmio dei loro clienti imbottendo le banche di crediti ammalorati.

La mia conclusione rimane sempre quella: o questi signori non hanno le idee chiare, oppure non padroneggiano a sufficienza la materia. Propenderei più per la seconda.

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