Scorie - (solite) Sciocchezze sindacali

"Bisogna avere il coraggio di passare ad una stagione vera di investimenti
per il lavoro. Chiedere più lavoro vuol dire che le risorse devono essere
investite per questo obiettivo. Invece continuiamo a sentir parlare di
tagli e non di investimenti per creare occupazione."
(S. Camusso)

Così parlò Susanna Camusso, capo della Cgil, durante uno dei comizi
sindacali del 1° maggio. Ovviamente ognuno è libero di sostenere quello che
vuole e anche di continuare a credere ai proclami dei capi sindacali, per
quanto manifestamente anacronistici e antistorici.

E non mi stupisce che ad applaudire i discorsi di questi santoni del
sindacato (sempre uguali a se stessi, dalle parole ai toni di voce) ci
siano pensionati in gita finanziata dalla sigla di appartenenza (con i
soldi degli iscritti, ma sembra gratis perché non viene chiesto il
pagamento del biglietto ai singoli partecipanti). Qualche perplessità,
invece, ce l'ho nel vedere anche facce giovani, peraltro sempre meno
numerose, perché coloro che hanno 20-30 anni credo abbiano diversi motivi
per considerare i sindacati tra i principali responsabili della loro
difficoltà nel trovare lavoro.

Sentire nel 2014 che lo Stato deve fare "investimenti per creare
occupazione" è piuttosto sconfortante. La stagione di questi "investimenti"
in Italia c'è stata e ha prodotto, come era inevitabile che fosse, per lo
più posti di lavoro parassitari.

Lo Stato non crea lavoro se non redistribuendo la ricchezza; in altri
termini, lo Stato può creare stipendi, ma non lavoro produttivo. Quello è
la conseguenza degli investimenti delle imprese, le quali producono allo
scopo di soddisfare la domanda dei consumatori e, così facendo, realizzare
profitti.

Camusso dice che "continuiamo a sentir parlare di tagli". Sono d'accordo
con lei, anche se per motivi opposti ai suoi. Purtroppo continuiamo a
sentire parlare di tagli, ma di tagli veri non se ne vedono granché. Eppure
solo con una vera riduzione di spesa può diminuire la pressione fiscale su
coloro che creano lavoro produttivo, non parassitario.

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