Scorie - Sen(za) Sen(so)

"L'Europa sta uscendo da una lunga recessione con una ripresa ancora debole
e senza aver risolto le sue vulnerabilità di fondo… In questo contesto
servono politiche capaci di riavviare l'economia… I governi devono trovare
più entrate per finanziare queste misure, non devono solo tagliare la
spesa, altrimenti si innescano solo spirali negative."
(A. Sen)

Amartya Sen, economista molto apprezzato da coloro che hanno snaturato il
termine "liberale", è recentemente intervenuto esprimendo un parere sulla
situazione economica del Vecchio continente. Non brillando certo per
originalità, Sen ha sostenuto che "servono politiche capaci di riavviare
l'economia".

E cosa dovrebbero fare, dunque, i governi per far ripartire l'economia? "I
governi devono trovare più entrate per finanziare queste misure, non devono
solo tagliare la spesa, altrimenti si innescano solo spirali negative",
secondo Sen.

Si tratta, in linea di massima, della classica ricetta keynesiana, che
molti in Italia vorrebbero veder trionfare in Europa. Mi sono occupato di
frequente di questo argomento, per cui non intendo dilungarmi sulla ricetta
keynesiana in sé.

Ciò che vorrei evidenziare, invece, è la perplessità che mi suscitano le
parole di Sen. Considerando i livelli medi di spesa pubblica in rapporto al
Pil e di pressione fiscale, oltre che valutando le politiche fiscali
adottate negli ultimi anni, crede Sen che in Europa si sia solo tagliato la
spesa pubblica e non si siano aumentate le tasse?

Qui i casi sono due: o questo signore ha parlato senza prima documentarsi
adeguatamente, oppure crede che la pressione fiscale possa aumentare ancora
senza che questo danneggi ulteriormente l'economia. Non so quale dei due
sarebbe peggio.

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