Scorie - Non sono ancora tutti pecore (elettriche)
Nonostante il martellamento costante e gli incentivi che arrivano al 30-40% del prezzo d'acquisto, pare che gli italiani non si siano innamorati delle auto elettriche. Anzi, l'entusiasmo pare diminuire all'aumentare della conoscenza del prodotto.
Apprendo dall'ANSA che secondo l'Automotive Customer Study di Quintegia "solo 2 automobilisti italiani su 10 ritengono che le auto elettriche porteranno a grandi vantaggi per l'ambiente. La maggioranza si divide invece tra chi pensa che, pur contribuendo a ridurre le emissioni, i veicoli a batteria non avranno un impatto rilevante sull'inquinamento (41%) e chi è convinto che, considerato l'intero ciclo di produzione, le auto elettriche non portino beneficio ecologico (38%)."
Come accennavo, si tratta di una situazione che "sembra andare di pari passo con l'aumento della conoscenza (oggi 3 consumatori su 4 sono informati almeno sulle caratteristiche principali dell'elettrico) e che si traduce in un maggior pragmatismo anche in fase di acquisto."
Sì, perché nonostante gli incentivi, evidentemente in molti ritengono ancora che quello che si ottiene non valga quanto una vettura con motore a combustione interna di pari segmento.
Rispetto allo scorso anno, "la quota di chi prende in considerazione l'auto elettrica perché è ecologica è scesa dal 48% al 34%."
D'altra parte, sono i numeri ufficiali a evidenziare che non si risolverebbe il problema dell'inquinamento elettrizzando il parco auto.
Per di più potrebbe suscitare qualche perplessità il fatto che una ricarica "fast", che nella migliore delle ipotesi porta le batterie all'80%, richieda comunque non meno di 20-25 minuti.
Non credo che questo cambierà la tendenza politica a voler fare sparire le vetture con motore a combustione interna, i cui acquirenti fra qualche anno potrebbero essere considerati dei paria al pari di tutti coloro che non si adeguano ovinamente a quanto previsto dai codici del politicamente corretto.
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