Scorie - La responsabilità sociale dei numeri
Tra poco più di un mese, a metà ottobre, ITA dovrebbe iniziare a volare. Per ora non è stato ancora raggiunto un accordo tra azienda e sindacati in merito al contratto.
ITA vorrebbe un contratto meno oneroso rispetto a quello di Alitalia, mentre i sindacati pare siano arroccati a difesa di numeri che appaiono poco realistici, date le circostanze specifiche e del settore in generale.
Secondo i sindacati, è "inaccettabile che un'azienda di proprietà dello Stato agisca con una modalità al limite delle regole e senza alcuna idea di responsabilità sociale, fino a mettere in discussione l'esistenza del contratto nazionale."
A seguire anche la richiesta di cassa integrazione fino al 2025 per chi, tra i dipendenti Alitalia, non avrà un posto in ITA.
Ovviamente tutto quello che lo Stato farà assumendo quella che i sindacati chiamano "responsabilità sociale" sarà a carico dei pagatori di tasse, in totale continuità con quanto avviene da almeno quattro decenni.
I numeri, peraltro, sembrano smentire i rappresentanti sindacali. A fronte dei 2800 posti disponibili, si sono candidate quasi 30mila persone. Quando l'offerta è circa 11 volte la domanda, bisognerebbe prendere atto della realtà, per quanto la si possa ritenere non gradevole.
Invece questi signori continuano a vivere in un mondo che non esiste più (e che, quando esisteva, ha posto le basi per la situazione attuale). Non sono gli unici in Italia, che in effetti è da tempo un Paese in via di sottosviluppo.
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