Scorie - Cosa non si farebbe per la prosperità condivisa
Non da oggi il presidente plenipotenziario cinese Xi Jinping ha impresso una svolta restauratrice nel grande Paese asiatico. Se dai tempi di Deng Xiaoping c'era stata una progressiva apertura alla possibilità di avviare e sviluppare imprese e anche di arricchirsi per i privati, ora la musica è cambiata.
Ben inteso: il regime è sempre rimasto liberticida, ma molte attività di impresa sono nate e cresciute negli ultimi quattro decenni, e questo ha finito per generare in quietudine nel capo attuale, che ha impresso una svolta autarchica al Paese.
Probabilmente temendo anche che le crescenti disuguaglianze, in un contesto di welfare state quasi inesistente, potesse rendere meno mansueti quei circa due terzi di cinesi che ancora non se la passano benissimo.
Fatto sta che coloro che sono diventati miliardari in dollari e magari hanno avuto l'ardore di quotare le loro aziende negli Stati Uniti, hanno iniziato a essere "attenzionati" dallo Stato che, in Cina più che altrove, può trasformare una persona da re mida a straccione in un batter d'occhio.
E così, a colpi di restrizioni normative che colgono il doppio obiettivo di indebolire questi soggetti e irrobustire il controllo dello Stato sui dati di miliardi di persone, non solo cinesi, il presidente ha fatto capire che l'orchestra la dirige il partito comunista, ossia, in ultima analisi, lui.
L'ultima frontiera è quella fiscale, in cui è bastato brandire la minaccia di imposizioni pesanti per indurre i miliardari a diventare improvvisamente filantropi, ma non con donazioni a enti privati, bensì allo Stato medesimo.
In sostanza, una sorta di autotassazione volontaria, fatta però con una metaforica pistola puntata alla tempia.
Questi signori hanno capito (peraltro non serviva essere dei prodigi) che l'effetto combinato di regolamentazione e tassazione potrebbe essere molto peggiore. Quindi si sono messi in fila per donare miliardi a un non meglio precisato fondo statale per la "prosperità condivisa".
Suppongo poi che quel fondo sarà utilizzato solo a beneficio dei cinesi che abbiano uno status di cittadini modello, secondo lo screening già in corso da tempo che farebbe impallidire George Orwell.
Perché anche la condivisione della prosperità va meritata, e chi è meritevole lo stabilisce lo Stato.
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