Scorie - Nella burocrazia la quantità sostituisce la qualità

Come è noto, entro il 30 aprile tutti i Paese dell'Unione europea dovranno inviare alla Commissione il loro Recovery plan, ossia, in estrema sintesi, l'elenco della spesa a cui destinare i miliardi del Recovery Fund.

In questi casi a farla da padroni sono i burocrati, da una parte e dall'altra impegnati in un'attività che non può comunque evitare uno spreco di risorse, perché quando non si ha quello su cui Nassim Taleb ha scritto un libro, ossia "Skin in the game", tutto si risolve in esercizi di potere e di formalismo, con un occhio alla voluminosità della documentazione richiesta (da un lato) e prodotta (dall'altro).

La conseguenza sono tempi lunghi, negoziati che inevitabilmente si protraggono fino a notte fonda e si concludono mai un minuto prima della deadline, con tanto di celebrazione delle gesta di queste persone sui giornali mainstream.

I giornalisti se li coccolano e ne riportano i virgolettati sotto stretto anonimato, ponendosi scodinzolanti ai loro piedi come un cagnolino che spera che il suo padrone gli allunghi un osso o gli avanzi della bistecca. 

Questo rito si consuma ogni anno, ma l'occasione del Recovery Fund ha carattere di straordinarietà. Quindi tutto si amplifica, comprese le richieste di integrazione di dati e dettagli sui piani di spesa. Per carità, è inevitabile che prima di erogare prestiti o somme a fondo perduto (sempre comunque a carico dei pagatori di tasse presenti e soprattutto futuri di qualche parte d'Europa) ci sia un'analisi delle destinazioni degli stessi. Dubito, tuttavia, che decine di migliaia di pagine siano ciò che realmente serve per valutare i programmi di spesa. Soprattutto, resta il fatto che solo chi corre un rischio in proprio ha i giusti incentivi a utilizzare al meglio il denaro.

Uno dei mitici "funzionari comunitari", per dare l'idea dello sforzo che tutti quanti stanno compiendo, ha dichiarato:

"Sarà difficile anticipare i tempi del benestare. L'ammontare di dati è gigantesco. Per esempio, un paese, peraltro di media grandezza, ha preparato 50mila pagine di giustificazioni di spesa…" 

Tutto questo è semplicemente assurdo. Qui non siamo ai progetti dettagliati, ma al raggiungimento di una dimensione in cui non si aggiunge chiarezza, bensì la si riduce. 

Anche questo può essere un obiettivo di chi ha predisposto quelle 50mila pagine. Un motivo in più per nutrire un forte scetticismo sull'ennesimo esperimento statalista europeo.

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