Scorie - Solidità (del conto da pagare)
Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Ita, la newco che dovrebbe rilevare le attività da Alitalia e dotata dal precedente governo di 3 miliardi da utilizzare ufficialmente per rilanciare il business, è stato sentito per l'ennesima volta dalle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera, circa il ritorno sull'investimento per l'azionista.
Un ritorno che finora è sempre stato di sostanziale perdita integrale del capitale investito, il che non depone a favore del nuovo tentativo di rilancio. Ma Lazzerini, all'insegna dell'ennesimo "this time is different", ha affermato:
"Il piano è solido: tutte le volta che lo si peggiora in vari modi artificialmente per sottoporlo a stress, il piano regge."
Devo dire che non mi è mai capitato di imbattermi in un piano industriale che su Excel, o nella più accattivante trasposizione in Power Point, descrivesse un business fallimentare, seppure sotto condizioni di stress. E questo perché quando le condizioni di stress sono stabilite da chi predispone il piano (o dal suo consulente), generalmente capita che si faccia attenzione a fissare i parametri in modo tale che lo stress risulti non fatale.
Se il piano che Ita ha predisposto non reggesse negli scenari avversi dalla stessa ipotizzati, chiaramente sarebbe da buttare.
Ovviamente il futuro è imprevedibile, quindi per definizione l'evoluzione degli eventi si discosterà dagli scenari incorporati in un piano industriale. Quando la storia pregressa è quella di Alitalia nelle sue varie e altrettanto fallimentari reincarnazioni, però, certe affermazioni devono suscitare scetticismo perfino se riferite allo scenario di base, figurarsi se ci si mette a ipotizzare scenari di stress.
Io resto convinto che l'unica solida certezza sia che i pagatori di tasse continueranno a pagare il conto.
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