Scorie - Il sindacalista asset manager
Non brillando per autenticità della proposta, Lando Sileoni, segretario generale del sindacato dei bancari Fabi, ha detto che "è possibile esplorare la soluzione di chiedere ai cosiddetti investitori istituzionali, tra i quali sono compresi i fondi pensione, uno sforzo per il rilancio dell'economia."
E cosa dovrebbero fare i fondi pensione, ai quali Sileoni auspica che aderisca un numero maggiore di lavoratori?
"I fondi pensione potrebbero comprare volontariamente titoli pubblici a lunga scadenza con rendimenti adeguati: mi riferisco a emissioni speciali di BTP emessi dal Tesoro con scadenze che vanno da 20 a 50 anni. Lo Stato così potrebbe avere importanti risorse da investire per esempio per le opere pubbliche. Si potrebbero far nascere speciali fondi di investimento che puntano all'economia reale, a cui i fondi pensione hanno già dimostrato di essere interessati."
Però servono "nuove norme che spingano gli investimenti dei fondi pensione nell'economia reale, ma con altissime garanzie per i lavoratori: perché nei fondi finiscono i contributi dei lavoratori e il loro tfr".
A onor del vero, già oggi i fondi pensione investono in titoli di Stato a lungo termine "volontariamente". Quanto all'adeguatezza dei rendimenti degli stessi, in teoria dovrebbe essere il mercato a stabilirla, ma il mercato è da anni pesantemente distorto dalle operazioni di politica monetaria. Senza tali distorsioni, il rendimento di mercato sarebbe più elevato di quello attuale.
Quanto ai fondi di investimento "che puntano all'economia reale", tutto bene, ma si tratta di investimenti certamente non privi di rischio. Né dovrebbero essere privi di rischio. Non so a cosa si riferisca Sileoni quando parla di "altissime garanzie per i lavoratori", perché se si tratta di garantirli da perdite, allora non ha senso quel tipo di investimento.
In definitiva, se si cerca un modo per far avere allo Stato miliardi a basso costo è bene non illudere chi dovrebbe fornire quei miliardi che si tratterebbe di un investimento con rendimenti adeguati. Viceversa, se si cercano investimenti adeguati per gli aderenti ai fondi pensione, bisogna evitare che il "patriottismo" prevalga sulle considerazioni finanziarie nella destinazione dei denari che affluiscono ai fondi.
Per come vanno le cose, soprattutto in Italia, è assai improbabile che ciò che è ritenuto adeguato per lo Stato lo sia per gli aderenti ai fondi pensione.
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